N’Gnummeredde in Tegamino
Ingredienti x 5 tegamini
Questo piatto viene cucinato tradizionalmente nel camino con la pignata, una antica pentola pugliese di creta, io li ho preparati in tegamini monoporzione perchè mi piacciono di più esteticamente; I n’gnumerèdde possono essere acquistati già pronti in macelleria, o preparati a casa intrecciando riquadri di trippa ( da me si chiama zeppa che è quella parte quasi trasparente della trippa che somiglia ad un fazzoletto credo sia il peritoneo dell’agnello) nei quali abbiamo racchiuso carni e frattaglie di agnellone (fegato, rognone, polmone….) prima lavati in acqua sale e limone poi scolati e tagliati a strisce e conditi con il prezzemolo e formaggio poi legati con del budello, sempre tenuto in acqua e limone dopo averlo aperto con le forbici e lavato molto bene, a mo di gomitolo. Se li acquistate in macelleria, potete semplicemente preparali come segue.
1) direttamente sulla brace il cosiddetto fornello
2)al forno con le patate ed è la seguente:
3) nella pignata come sopra ma gli ingredienti sono diversi poi la realizziamo anche questa ricetta e ve la faccio conoscere
20 gnumeredde (di solito è preferibile acquistarli dal macellario già pronti)
5 patate piccole
4 cipolle medie
olio, sale,
prezzemolo,
formaggio grattugiato
15 pomodorini ciliegino
Preparazione
In ogni tegamino mettiamo uno strato di cipolla affettata sottilmente oppure tritata grossolanamente e poi vi adagiamo gli involtini ( 4 per ogni porzione), ci mettiamo la patata (una x ogni porzione) pulita e tagliata a cubetti non molto piccoli e tre pomodorini a spicchi. Ora le aggiustiamo di sale ,prezzemolo tritato e spolverizziamo con abbondante formaggio ed aggiungere, cercando di non rovinare il condimento , un pò d’acqua affinchè cuociano ma senza seccarsi. Ora mettiamo in forno già caldo a 200° fino a che il tutto non sarà cotto e la superficie dorata e leggermente abbrustolita ( noi diciamo arrossata). Per i fortunati che hanno il camino , i tegamini dovranno cuocere al lato della brace con un recipiente con un pò d’acqua all’interno come coperchio perchè questo impedirà la fuoriuscita del vapore da dentro il coccio sottostante non facendo seccare quello che cuoce all’interno essendo la cottura molto più lente ma il sapore ed il gusto ci guadagna notevolmente
Virgilia Trigiani
7 Maggio 2013
e' il mio piatto preferito e i sapori della mia terra e del mio paese dove sono nata.quanta nostalgia!!!!!!
Ottavio Mazzei
19 Novembre 2013
Ottimo piatto e riferimento regionale. Purtroppo avresti dovuto fare anche una ricerca, tu che sai cosa intendi, per dare un nome in Italiano. Noi al mord , di origine calabrese, non sempre troviamo il macellaio del supermercato, magari piemontese in grado di capire cosa sono le n’gnumerèdde o zeppa.
Maria Celeste Oliva
7 Dicembre 2013
hai perfettamente ragione ottavio e me ne scuso …ma nella ricetta dice cosa è la zeppa….e il nome n’gnummeredde in italiano significa gomitolini ….dalla forma dell’involtino forse che è legato a mo di gomitolo con le budella dell’agnello….spero di esserti stata utile e nel caso chiedi pure ulteriori informazioni ottavio…sarò felicissima di chiarire ogni altro tuo dubbio 😀