Muffin dei 6 cucchiai …
In questo periodo ho sentito molto parlare di una torta dei 12 cucchiai o dei 6 cucchiai…
e ne ho trovato una versione che mi ha decisamente ispirato su un altro blog quello di LibertyCesca.
Ho modificato gli ingredienti perché qui avevamo voglia di cioccolato mentre la sua era al limone e ho modificato anche altre due o tre cose ma se volete provare anche la versione originale potete cliccare qui sotto.
Ecco gli ingredienti e le “istruzioni” per preparare i miei muffin dei 6 cucchiai:http://libertycesca.blogspot.it/
6 cucchiai scarsi burro salato
Torta al Caffè
Pare che noi, gli italiani, siamo proprio fan di quella bevanda amara dal colore poco invitante che comunemente il mondo chiama caffè…
Caffè…
Secondo la media, gli italiani, ogni anno spendono 25miliardi di euro in caffé, tra quello che si beve al bar, quello che acquistiamo al supermercato, le dosette per la caffettiera al lavoro e quello che usiamo per fare i dolci…
Siamo per altro uno dei popoli che paga il prezzo più basso per il caffè al bar, il costo per un espresso varia tra i 70 centesimi al sud e 1,10€ al nord… se si esclude un simpatico barettino di piazza San Marco a Venezia che vende il suo caffè (probabilmente fatto d’oro) a circa 5€ …
Insomma grandi spese e grandi passioni per questo liquido proveniente dalle Americhe che é ormai perfettamente integrato nella quotidianità del popolo del Belpaese.
Oggi, l’avrete capito, vi propongo un dolce, davvero semplice da fare e ovviamente a base di caffè! (quante volte ho ripetuto questa parola???)
200 gr di farina
50 gr di mazena o fecola
250 gr di zucchero
3 uova
160 gr di caffè ristretto
120 gr di burro fuso
1 bustina di lievito
30 gr di pinoli
PREPARAZIONE:
Sbattete con una frusta le uova con lo zucchero.
Unite la farina, la maizena e il lievito setacciati,il caffè, il burro fuso e, se vi va potete anche aggiungere delle gocce di cioccolato fondente (ma io purtroppo in casa non ne avevo).
Versate poi il composto in una teglia imburrata e leggermente infarinata.
Sparpagliate i pinoli sulla superficie della torta e fatela cuocere a 180° per circa 40 minuti.
Sarà perfetta la mattina con il caffélatte o anche a merenda e meravigliosa come dessert accompagnata da un po’ di panna montata.
E intanto se siete interessati alla sotria del caffé vi consiglio un libro davvero completo e ben scritto che io ho letto ancora qualche tempo fa, il suddetto libro si chiama poer l’appunto ” Storia del Caffé” ed é del signor Mark Pendergrast … non so a che prezzo lo vendano in Italia perché io l’ho trovato per caso qui in Francia ad un mercatino del libro usato. Ma sinceramente ho fatto un affarone (o lo penso solo perché sono appassionata di storia?)
E prima di abbndonarvi a questo soleggiato martedi d’aprile vi lascio qualche frase sempre in tema con il caffé, detta qui e là nel mondo.
A riempire una stanza basta una caffettiera sul fuoco.(Erri De Luca)
Il caffè, per esser buono, deve essere nero come la notte,
dolce come l’amore e caldo come l’inferno.
(Michail Bakunin)
Ho misurato la mia vita a cucchiaini di caffè.
(Thomas Stearns Eliot)
Torta al Caffè
Pare che noi, gli italiani, siamo proprio fan di quella bevanda amara dal colore poco invitante che comunemente il mondo chiama caffè…
Caffè…
Secondo la media, gli italiani, ogni anno spendono 25miliardi di euro in caffé, tra quello che si beve al bar, quello che acquistiamo al supermercato, le dosette per la caffettiera al lavoro e quello che usiamo per fare i dolci…
Siamo per altro uno dei popoli che paga il prezzo più basso per il caffè al bar, il costo per un espresso varia tra i 70 centesimi al sud e 1,10€ al nord… se si esclude un simpatico barettino di piazza San Marco a Venezia che vende il suo caffè (probabilmente fatto d’oro) a circa 5€ …
Insomma grandi spese e grandi passioni per questo liquido proveniente dalle Americhe che é ormai perfettamente integrato nella quotidianità del popolo del Belpaese.
Oggi, l’avrete capito, vi propongo un dolce, davvero semplice da fare e ovviamente a base di caffè! (quante volte ho ripetuto questa parola???)
200 gr di farina
50 gr di mazena o fecola
250 gr di zucchero
3 uova
160 gr di caffè ristretto
120 gr di burro fuso
1 bustina di lievito
30 gr di pinoli
PREPARAZIONE:
Sbattete con una frusta le uova con lo zucchero.
Unite la farina, la maizena e il lievito setacciati,il caffè, il burro fuso e, se vi va potete anche aggiungere delle gocce di cioccolato fondente (ma io purtroppo in casa non ne avevo).
Versate poi il composto in una teglia imburrata e leggermente infarinata.
Sparpagliate i pinoli sulla superficie della torta e fatela cuocere a 180° per circa 40 minuti.
Sarà perfetta la mattina con il caffélatte o anche a merenda e meravigliosa come dessert accompagnata da un po’ di panna montata.
E intanto se siete interessati alla sotria del caffé vi consiglio un libro davvero completo e ben scritto che io ho letto ancora qualche tempo fa, il suddetto libro si chiama poer l’appunto ” Storia del Caffé” ed é del signor Mark Pendergrast … non so a che prezzo lo vendano in Italia perché io l’ho trovato per caso qui in Francia ad un mercatino del libro usato. Ma sinceramente ho fatto un affarone (o lo penso solo perché sono appassionata di storia?)
E prima di abbndonarvi a questo soleggiato martedi d’aprile vi lascio qualche frase sempre in tema con il caffé, detta qui e là nel mondo.
A riempire una stanza basta una caffettiera sul fuoco.(Erri De Luca)
Il caffè, per esser buono, deve essere nero come la notte,
dolce come l’amore e caldo come l’inferno.
(Michail Bakunin)
Ho misurato la mia vita a cucchiaini di caffè.
(Thomas Stearns Eliot)
Pomponette in missione a …
PARIS …
Ebbene si, per qualche giorno me ne vado a PARIGI, la ville lumière, la citta dell’amore e anche il centro nevralgico dell’enogastronomia francese…
Tutto l’anno é un susseguirsi di manifestazioni, fiere ed esposizioni di ogni genere, ma i nostri cari amici francesi sono particolarmente fieri di un paio di cosette, dal punto di vista culinario… di cosa sto parlando? Ma ovvio, dei loro 300 tipi differenti di formaggio e dei ben 561 vini che offre il territorio francese.
E cosi, in missione poco segreta, partecipero’ alla 28esima esposizione internazionale dei
formaggi e dei vini … grande orgoglio del popolo gallo!
E non solo ma partecipero’ in veste di blogger ufficiale, sempre che, vedendomi un po’ rotondetta non cambino idea pensando che io mi lanci su tutti i formaggi esposti ( e ce ne saranno tanti, pare che siano previsti più di 200 espositori)!
E tra una cosa e l’altra magari riesco anche a rivedere la mia adorata Tour Eiffel!
E per chi si dovesse a trovare a Parigi in quei giorni…
“Foire internationale aux fromages et aux vins”
avenue Général-Leclerc
77120 COULOMMIERS
Eloge de l’éphémère, stranezze a Nancy
La settimana scorsa abbiamo cambiato l’ora, con le solite conseguenze su tutti, qualche difficiltà ad adattarsi ai nuovi orari, un po di stanchezza in più e qualche salto d’umore.
Ma i francesi non sono stupidi, o per lo meno non sempre, ed ecco cosa hanno pensato qui a Nancy per risollevare gli spiriti.
Dal 30 marzo per una settimana la piazza principale della città, Place Stanislas, é stata invasa da decine di letti con tanto di piumoni e cuscini.
E quest’opera d’arte, questo progetto bizzarro, questi letti insomma erano liberi di essere utlizzati da tutti, ogni mattina i letti erano rifatti, le federe e i lenzuoli cambiati.
La notte questi letti potevano essere utilizzati dai più poveri della città che, anche se solo per qualche tempo hanno avuto coperte calde e pulite in cui rifugiarsi, e al mattino, tra le nuove lenzuola cambiate di fresco si vedeva ogni genere d’uomo usufruire dei comodi materassoni.
Uomini in giacca e cravatta si sedevano sul bordo del letto, si toglievano le scarpe, e di colpo era come se ci si trovasse nelle loro case, e loro, cosi impunemente osservate dai clienti dei bar intorno, si sdraiavano sul letto e facevano un sonnellino.
Donne in dolce attesa riposavano tra le coperte candide, amici si sedevano a prendere l’aperitivo come ad un pigiama party. E l’iniziativa ha velocemente fatto il giro della città.
E la cosa più assurda é il rispetto che i cittadini hanno portato al tutto, nessuno ha rubato le coperte nel cuore della notte (come si sarebbe probabilmente fatto dalle nostre parti),donne e uomini senza fissa dimora han potuto dormire al caldo senza essere allontanati dalle autorità e ogni mattino tutto ricominciava da zero e nuova gente poteva approfittare di questi letti semplici ma confortevoli, prendersi una pausa dalla vita lavorativa, vivere ad un ritmo diverso.
Nancy per una volta ha avuto una buona iniziativa, semplice e divertente per i suoi abitanti.
Un’elogio all’effimero che mi é particolarmente piaciuto.
Eloge de l’éphémère, stranezze a Nancy
La settimana scorsa abbiamo cambiato l’ora, con le solite conseguenze su tutti, qualche difficiltà ad adattarsi ai nuovi orari, un po di stanchezza in più e qualche salto d’umore.
Ma i francesi non sono stupidi, o per lo meno non sempre, ed ecco cosa hanno pensato qui a Nancy per risollevare gli spiriti.
Dal 30 marzo per una settimana la piazza principale della città, Place Stanislas, é stata invasa da decine di letti con tanto di piumoni e cuscini.
E quest’opera d’arte, questo progetto bizzarro, questi letti insomma erano liberi di essere utlizzati da tutti, ogni mattina i letti erano rifatti, le federe e i lenzuoli cambiati.
La notte questi letti potevano essere utilizzati dai più poveri della città che, anche se solo per qualche tempo hanno avuto coperte calde e pulite in cui rifugiarsi, e al mattino, tra le nuove lenzuola cambiate di fresco si vedeva ogni genere d’uomo usufruire dei comodi materassoni.
Uomini in giacca e cravatta si sedevano sul bordo del letto, si toglievano le scarpe, e di colpo era come se ci si trovasse nelle loro case, e loro, cosi impunemente osservate dai clienti dei bar intorno, si sdraiavano sul letto e facevano un sonnellino.
Donne in dolce attesa riposavano tra le coperte candide, amici si sedevano a prendere l’aperitivo come ad un pigiama party. E l’iniziativa ha velocemente fatto il giro della città.
E la cosa più assurda é il rispetto che i cittadini hanno portato al tutto, nessuno ha rubato le coperte nel cuore della notte (come si sarebbe probabilmente fatto dalle nostre parti),donne e uomini senza fissa dimora han potuto dormire al caldo senza essere allontanati dalle autorità e ogni mattino tutto ricominciava da zero e nuova gente poteva approfittare di questi letti semplici ma confortevoli, prendersi una pausa dalla vita lavorativa, vivere ad un ritmo diverso.
Nancy per una volta ha avuto una buona iniziativa, semplice e divertente per i suoi abitanti.
Un’elogio all’effimero che mi é particolarmente piaciuto.
Gulasch all’Ungherese
Oggi usciamo di nuovo dal sentiero battuto e dal terreno conosciuto dei piatti italiani o francesi e partiamo per l’Ungheria, più precisamente per Budapest e andiamo a scoprire il piatto tradizionale della città.
Quel piatto che si fa in casa la domenica, una specie di spezzatino al sugo, tipico delle nonne ungheresi.
Dopo aver indossato il mio grembiule per salvare il vestito da eventuali macchie di olio e aver controllato di avere le spezie necessarie mi sono quindi cimentata nella prova ed ecco cosa ho combinato ieri sera ai fornelli.
Gulasch all’Ungherese
INGREDIENTI (per 4 persone):
Vi avverto già che usero' due prodotti che star mi ha inviato. Ma due prodotti che già conoscevo dato che i dadi me li faccio spedire dalla mia famiglia ogni volta che posso e perfino portare dall'Italia ogni qualvolta qualcuno viene a trovarmi. La pummaro' invece anche se già la conoscevo é la prima volta che la riutilizzo da quando sono in francia e non é male, vale il prezzo (di 0,69 centesimi) alla quale é venduta in questo momento.
500 gr di pollo (io ho usato del pollo perché é economico ma lo si puo’ fare anche con del tacchino o del manzo)
(ci vorrebbero anche un paio di patate ma qui in casa non ne avevamo)
1 cucchiaio da minestra di farina o farina di riso (per addensare il sugo)
3 cucchiai di preparato per soffritto (carota, sedano e cipolla)
15 gr di cumino
15 gr di paprika
10 gr di peperoncino dolce
10 gr di peperoncino forte
4 cucchiai di passata di pomodoro (io uso quella della Star perché é una delle più dolci che si trovano in commercio e ovviamente quando mi han inviato il pacchetto han pensato gentilmente di metterla dentro, yeah)
1 dado (Star pure quello perché mia mamma me ne ha spedite 4 scatole il mese scorso e ne ho trovate altre 8 nel pacchettino sorpresa e credo saro’ a posto per i prossimi mesi ^___^)
Olio EVO
Sale e Pepe
PREPARAZIONE:
Normalmente per fare un Gulasch si dovrebbe tagliare la carne a cubetti già dall’inizio ma io ho preferito lasciare il petto di pollo intero e tagliarlo solo una volta cotto.
Quindi come fare questo Gulasch?
Preparate una pentola con un filo di olio sul fondo e mettete preparato per soffritto, lavate e tagliate le zucchine e disponetele sui bordi della padella, in centro mettete il petto di pollo e lasciate colorare il tutto. Quando il pollo é ben colorato da tutti i lati aggiungete le spezie mescolate insieme, i cucchiai di passata di pomodoro (la Pummaro’ insomma), l’acqua fino a coprire bene tutti gli ingredient e il dado classico.
Lasciate che l’acqua vada a bollore e da qual momento lasciate cuocere una ventina di minuti controllando che la salsa non ri restringa troppo, quando il tutto é cotto togliete il pollo e aggiungete la farina mescolando attentamente per far addensare la salsa.
Tagliate il pollo a fettine e poi rimettetelo nel sugo e cuocete ancora per qualche minuto.
Ed ora é pronto, noi lo abbiamo mangiato con del riso bianco, solo bollito per attenuare il gusto piccante ma se volete mangiarlo più all’italiana potete accompagnarlo con della polenta!
Il mio primo esperimento con la cucina Ungherese é passato a pieni voti, nonostante io nel mentre abbia rotto un bicchiere, mi sia schizzata di olio ovunque, e abbia rovesciato la metà del riso in giro per la cucina.
Un piatto che vi consiglio davvero ma anche un paese che vale la pena di visitare.
L’Ungheria in generale e Budapest in particolare, il paese é ricco di culture diverse e etnie diverse date dalla sua posizione centrale immersa tra la Serbia, l’Ucraina, la Romania, la Slovenia e la Croazia.
Il paese offre un’immagine spettacolare per quanto riguarda paesaggi e architettura ma é anche un paese povero e al contempo ricco di storia, un paese che vale la pena di visitare sia per le tradizioni culinarie incredibili sia per le meraviglie nascoste che per la storia ricca e intensa che il paese ha vissuto.
Volare a Budapest, da altre grandi città europee costa davvero poco (a partire da 49€) e passare una settimana gastronomico-culturale in Ungheria potrebbe rivelarsi davvero interessante.
Se volete più informazioni vi lascio il link di un sito che puo aiutarvi a sapere di tutto e di più sull’Ungheria: http://www.guideviaggi.net/ e ad organizzare un viaggio da quelle parti.
E ora vi lascio ad affrontare la vostra giornata, spero che da voi ci sia il sole come qui da me e vi auguro una buonissima settimana!
Gulasch all’Ungherese
Oggi usciamo di nuovo dal sentiero battuto e dal terreno conosciuto dei piatti italiani o francesi e partiamo per l’Ungheria, più precisamente per Budapest e andiamo a scoprire il piatto tradizionale della città.
Quel piatto che si fa in casa la domenica, una specie di spezzatino al sugo, tipico delle nonne ungheresi.
Dopo aver indossato il mio grembiule per salvare il vestito da eventuali macchie di olio e aver controllato di avere le spezie necessarie mi sono quindi cimentata nella prova ed ecco cosa ho combinato ieri sera ai fornelli.
Gulasch all’Ungherese
INGREDIENTI (per 4 persone):
Vi avverto già che usero' due prodotti che star mi ha inviato. Ma due prodotti che già conoscevo dato che i dadi me li faccio spedire dalla mia famiglia ogni volta che posso e perfino portare dall'Italia ogni qualvolta qualcuno viene a trovarmi. La pummaro' invece anche se già la conoscevo é la prima volta che la riutilizzo da quando sono in francia e non é male, vale il prezzo (di 0,69 centesimi) alla quale é venduta in questo momento.
500 gr di pollo (io ho usato del pollo perché é economico ma lo si puo’ fare anche con del tacchino o del manzo)
(ci vorrebbero anche un paio di patate ma qui in casa non ne avevamo)
1 cucchiaio da minestra di farina o farina di riso (per addensare il sugo)
3 cucchiai di preparato per soffritto (carota, sedano e cipolla)
15 gr di cumino
15 gr di paprika
10 gr di peperoncino dolce
10 gr di peperoncino forte
4 cucchiai di passata di pomodoro (io uso quella della Star perché é una delle più dolci che si trovano in commercio e ovviamente quando mi han inviato il pacchetto han pensato gentilmente di metterla dentro, yeah)
1 dado (Star pure quello perché mia mamma me ne ha spedite 4 scatole il mese scorso e ne ho trovate altre 8 nel pacchettino sorpresa e credo saro’ a posto per i prossimi mesi ^___^)
Olio EVO
Sale e Pepe
PREPARAZIONE:
Normalmente per fare un Gulasch si dovrebbe tagliare la carne a cubetti già dall’inizio ma io ho preferito lasciare il petto di pollo intero e tagliarlo solo una volta cotto.
Quindi come fare questo Gulasch?
Preparate una pentola con un filo di olio sul fondo e mettete preparato per soffritto, lavate e tagliate le zucchine e disponetele sui bordi della padella, in centro mettete il petto di pollo e lasciate colorare il tutto. Quando il pollo é ben colorato da tutti i lati aggiungete le spezie mescolate insieme, i cucchiai di passata di pomodoro (la Pummaro’ insomma), l’acqua fino a coprire bene tutti gli ingredient e il dado classico.
Lasciate che l’acqua vada a bollore e da qual momento lasciate cuocere una ventina di minuti controllando che la salsa non ri restringa troppo, quando il tutto é cotto togliete il pollo e aggiungete la farina mescolando attentamente per far addensare la salsa.
Tagliate il pollo a fettine e poi rimettetelo nel sugo e cuocete ancora per qualche minuto.
Ed ora é pronto, noi lo abbiamo mangiato con del riso bianco, solo bollito per attenuare il gusto piccante ma se volete mangiarlo più all’italiana potete accompagnarlo con della polenta!
Il mio primo esperimento con la cucina Ungherese é passato a pieni voti, nonostante io nel mentre abbia rotto un bicchiere, mi sia schizzata di olio ovunque, e abbia rovesciato la metà del riso in giro per la cucina.
Un piatto che vi consiglio davvero ma anche un paese che vale la pena di visitare.
L’Ungheria in generale e Budapest in particolare, il paese é ricco di culture diverse e etnie diverse date dalla sua posizione centrale immersa tra la Serbia, l’Ucraina, la Romania, la Slovenia e la Croazia.
Il paese offre un’immagine spettacolare per quanto riguarda paesaggi e architettura ma é anche un paese povero e al contempo ricco di storia, un paese che vale la pena di visitare sia per le tradizioni culinarie incredibili sia per le meraviglie nascoste che per la storia ricca e intensa che il paese ha vissuto.
Volare a Budapest, da altre grandi città europee costa davvero poco (a partire da 49€) e passare una settimana gastronomico-culturale in Ungheria potrebbe rivelarsi davvero interessante.
Se volete più informazioni vi lascio il link di un sito che puo aiutarvi a sapere di tutto e di più sull’Ungheria: http://www.guideviaggi.net/ e ad organizzare un viaggio da quelle parti.
E ora vi lascio ad affrontare la vostra giornata, spero che da voi ci sia il sole come qui da me e vi auguro una buonissima settimana!
Ricette di Primavera
Buongiorno, ancora quattro nuove ricette per oggi, sia salate che dolci e che mi fanno tanto pensare alla primavera, per i loro colori e profumi.
I piatti che ho deciso di presentarvi possono formare un pranzo completo, ed essere abbinati gli uni agli altri, oppure mangiti separatamente in differenti occasioni.
La prima ricetta che voglio presentarvi é un primo piatto, facile da fare e adattissimo ad un pranzo in giardino.Fusilli con Mousse di Fagioli e Peperoni
INGREDIENTI:
1 zucchina
1 porro
1 peperone giallo
fagioli di diverso tipo
1 dado
1 noce di burro
olio Evo, Sale e Pepe
Preparazione, bollite i fagioli se sono freschi e se invece sono quelli in scatola potete passare direttamente alla tappa successiva. Fateli cuocere con una noce di burro e un pezzettino di dado. Quando sono abbastanza cotti ed insaporiti mixateli e teneteli da parte.
Nel mentre tagliate a listarelle la zucchina, il porro e il peperone e passateli come per i fagioli in un filo di burro o olio e con il resto del dado e fateli ben dorare. Quando sono cotti lasciate anch’essi da parte.
Fate cuocere la pasta (io ho scelto i fusilli) e poi condite il tutto con la mousse di fagioli, il mix di zucchina-peperone-porro e fate saltare tutto in un wok e il piatto é pronto.
La seconda ricetta é una portate principale, anch’essa molto colorata e saporita e come sempre facile da fare e anche particolarmente economica.Pollo con la Ricotta
INGREDIENTI:
100 gr di pollo a testa
30 gr di ricotta a testa
1/2 zucchina a testa
una manciata di olive per persona
qualche fettina di cipolla
olio EVO qb
1/2 bicchiere di acqua
Sale e Pepe
PREPARAZIONE:
Tagliate il pollo a dadini e lasciatelo colorare in padella con un filo di olio fino insieme alle zucchine tagliate a fettine a quando il tutto é ben colorato, aggiungete le olive, salate e pepate.
Aggiungete il mezzo bicchiere di acqua e lasciate cuocere. Controllate che il tutto sia ben cotto oppure aggiungete ancora un po di acqua.
Quando il tutto é pronto aggiungete la ricotta e mescolate accuratamente e il piatto é pronto!
Ora passiamo alla terza ricetta, qualla di un contorno adattisimo al pollo che vi ho appena proposto ma anche ad altri tipi di piatti a base di carne, e anche a vari tipi di grigliate (che voglia di fare un barbeque in giardini, mamma mia!) Questa ricetta, come quella dei fusilli é made in Mamma’s kitchen per cui dietro ci sono anni di esperienza e una perfetta associazione di sapori.Taccole con Formaggio
INGREDIENTI:
Taccole (ma va???)
Formaggio (emmental o fontina o groviera, fate voi secondo i vostri gusti)
un po di burro
Sale e Pepe
Acqua QB
PREPARAZIONE:
Lavatate e pulite le taccole e lessatele in acqua salata.
Una volta pronte scolatele e passatele nel burro, aggiustate di sale se necessario e quando sono bel rosolate aggiungete delel fettine sottili sottili di formaggio. Coprite con il coperchio, abbassate il gas e fate fondere.
Ed é già pronto!
E ora l’ultimo piatto, é ovviamente un dolce, in questo modo avete a disposizione un menù completo con cui portete giocare a piacere, creando i miei stessi assemblaggi o inventadone di nuovi.Treccine di Pasta Sfoglia
INGREDIENTI:
Un rotolo di pasta sfoglia
Marmellata di albicocche QB (o di mele o di pesche o di fragole, quel che preferite insomma)
Cannella QB
Zucchero a Velo QB
PREPARAZIONE:
Stendete la vostra pasta sfoglia e tagliatela a listarelle di circa 2 cm di larghezza.
Spalmate la marmellata che avete scelto sulle varie striscioline e poi arrotolatele come per formare delle torçade (o torsade).
Infornate i ltutto per una ventina di minuti a 170° tenendole ben controllate perché diventino croccanti ma non brucino.
Tiratele fuori dal forno e una volta raffreddate copritele di zucchero a velo e di cannella.
Oltre che un dessert perfetto e leggero dopo un pranzo cosi sostanzioso, queste treccine possono anche essere una buona merenda, magari accompagnate da una tazza di te o da una pallina di gelato alla vaniglia.
E anche per oggi siamo arrivati alla fine del post, spero che il menù vi piaccia e vi auguro una buona giornata, noi, come sempre, ci ritroviamo domani per una nuova ricetta.