Dopo due settimane di lavoro, di articoli scritti e salvati, di ricette, di ricerche e di sogni ecco cosa avevo in mente per voi.
Una settimana con me in GIAPPONE, un viaggio virtuale attraverso le ricchezza culturale e gastronomica di questa terra, attraverso la storia, i Samurai, le Geishe, il Sushi e tutti gli altri piatti tipici del paese dalle più strane contraddizioni.
E alla fine di questo viaggio ho preparato un GIVE AWAY per voi, un gioco, con un premio in palio, un premio a tema con l’Asia e le sue numerose tradizioni, un concorso al quale tutti potrete partecipare, ma per avere più spiegazioni, e per cominciare realmente questo fantastico viaggio con me, dovrete aspettare domani!
E allora buon viaggio a tutti, e spero di potervi divertire e interessare in questa settimana ricca di post e di sorprendenti ricette.
MI é ARrIvAtO uN pACcO !!!
Ebbene si mi é arrivato un pacco, anzi, me ne sono arrivati due in realtà, ma direi che un pacco al giorno leva il medico di torno per cui oggi vi inizio a parlare di quello del Molino Pagani che gentilmente, mi ha offerto una collaborazione, di quelle classiche insomma, mi spediscono qualche cosa buona e io ne faccio qualcosa di ottimo, o per lo meno l’idea é quella, anche se per ora sono solo alla fase contemplazione del contenuto della scatola magica!
E io adoro ricevere pacchi, scatole, o contenitori di ogni sorta, mi provoca la stessa emozione di quando da piccola aprivo le buste a sorpresa.
Ve le ricordate?
Quelle che si compravano in edicola!!! Un po’ stropicciate ma con tante sorprese al loro interno!
Beh, un pacco mi provoca la stessa sensazione di meraviglia e la stessa gioia di quando avevo 6 anni, e questo poco cambia ripsetto a cosa si trova dentro alla scatola.
Vi lascio quindi con le foto del pacchettino regalo che mi hanno spedito e torno da voi al più presto con tante nuove ricette utilizzando le farine (che spero essere buona come sembrano) del Molino Pagani, yeah!!!
Ecco un nuovo post, che riunisce due delle mie grandi passioni, i viaggi e la cucina.
In questo post vi presentero’ quelli che, a parer mio, sono i 5 piatti più prelibati e i 5 luoghi con più charme del Bel Paese.
Partiamo da quei piatti, cosi meravigliosamente buoni, saporiti e gustosi, che una volta visti in foto vorrete subito assaggiarli!
Al primo posto, nella mia TOP 5, vi propongo un piatto che oltre che buono é anche molto caro al mio cuore, essendo il piatto che il nonno, quando andavamo al ristorante, ordinava sempre: le LINGUINE allo SCOGLIO! Questo piatto, a base di gamberoni, cozze, vongole e altri deliziosi frutti di mare é davvero uno dei piatti che preferisco, forse per il gusto di scorticare i gamberoni, forse per le belle bavagliette che ti danno al ristorante, o forse, semplicemente, perché quando vivevo in Italia e andavo al ristorante con il nonno, lui lo ordinava sempre…. in ogni caso un gran bel piatto. Facile da fare e di sicuro successo.
Come potete realizzarlo?
Lavate le cozze e fate spurgare le vongole in acqua salata per eliminare i residui di sabbia. Tagliate i calamari ed eliminate i filamenti dai gamberoni. Lavate i pomodorini e tagliateli a metà.
Mettete le vongole in un tegame a fiamma vivace, coprite con un coperchio e lasciate che si dischiudano. Fate la stessa cosa con le cozze.
Sbucciate due spicchi d’aglio, tagliateli a metà e fateli soffriggere in un tegame con l’olio. Aggiungete i calamari tagliati, fate sfumare con del vino bianco e aggiungete del prezzemolo per dare gusto. Coprite e lasciate cuocere una decina di minuti, dopodiché aggiungete ai calamari i gamberoni puliti e proseguite la cottura.
Sbucciate uno spicchio d’aglio, tagliatelo a metà e fatelo rosolare con dell’olio in una padella piuttosto capiente. Aggiungete i pomodorini tagliati a metà e fateli cuocere qualche minuto in modo che si ammorbidiscano. Incorporate poi i calamari e i gamberoni e le cozze e le vongole con un po’ della loro acqua di cottura per dare più gusto al piatto.
Cuocete le linguine in abbondante acqua salata, scolatele uno/due minuti prima della cottura e completatene la cottura nella padella con il pesce. Fateli saltare due minuti in modo che si insaporiscano bene, spolverate con del prezzemolo e servite.
Al secondo posto vi propongo invece un piatto di carne, l‘ARROSTO di AGNELLO, un piatto che cucino in occasioni speciali, spesso a Pasqua o a Natale, e che ho proposto anche alla mia famiglia, la settimana scorsa, quando sono venuti a trovarmi. Buono, Buono e BUONO! Nient’altro da dire.
Come prepararlo?
La cottura é lunga ma davvero semplice. Mettete qualche noce di burro sul vostro cosciotto di agnello, 5 spicchi d'aglio infilati sotto la pelle e in seguito spolverate il tutto con un po di rosmarino fresco, sminuzzato. Salata con del sale grosso qua e là. Tenete in forno a 160° per 7 ore. (Ve lo avevo detto che la cottura era lunga) L'agnello sarà prelibato, la carne fonderà in bocca e nessuno dei vostri ospiti potrà resistere.
Al terzo posto metto i RAVIOLI, con la zucca, con i funghi porcini, con la crema di pecorino, con i gamberi ma anche semplici con spinaci e ricotta, conditi o sconditi. I ravioli, fatti in casa, con la sfoglia fine fine sono una delle tentazioni che solo la cucina italiana puo’ offrire.
Come preparare i ravioli ai porcini?
Una ricetta, non mia, ma comunque buonissima, e probabilmente anche più buona, ce la propone il sito Mangiare in Liguria vi lascio il link proprio qui se vi interessa come farli: http://www.mangiareinliguria.it/ita/ricette/ricette_liguria/ravioli_funghi.php
Al quarto posto c’é la BISTECCA alla FIORENTINA, succulento pezzo di carne grigliato di cui approfitto ogni volta che torno nel Bel Paese.
Come farla e dove mangiarla?
Come farla é semplice, basta grigliarla, su una padella antiaderente calda, o sul barbeque o ancora in una griglia nel caminetto, stando attenti se preferite una cottura al sangue, media o ben cotta. Dove mangiarla? Da poco é di nuovo legale e potete trovarne un po ovunque. Addio mucca pazza e ben tornata Fiorentina insomma!
Al quinto ed ultimo posto di questa classifica dei piatti più buoni d’Italia cosa metto? Potrei dire la pizza, ma é troppo tipica e tutti la conosciamo… Allora gli spaghetti al pomodoro? mmm… troppo banali! Il tiramisù? Ma vi ho gia fornito tre diverse ricette per prepararlo sul blog… I cannoli? troppo dolci!
E allora cosa metto io all’ultimo posto? Ammetto che sto un po barando, perché non é un piatto, non é cucinato, insaporito o rilavorato.. é solo un prodotto, al quale non rinuncerei mai e poi mai e che sto cercando di far conoscere anche qui in Francia… cos’é?
LA BURRATA, carissima (in tutti i sensi), meravigliosa, dolce e squisita, la burrata entra e chiude la top 5 dei miei piatti preferiti in Italia. La si puo’ mangiare da sola, solo con un filo di olio e pepe, o all’interno di una ricetta, un sugo per una pasta, un’insalata, o come ripieno per agnolotti, ma anche nelle lasagne, o insieme alla carne. Passe par tout, la burrata mon Amour!
E ora, restando in tema con le bellezze dell’Italia vorrei consigliarvi 5 posti incantevoli della nostra penisola. Per chi mi conosce, sapete che in generale io sono più attirata da quello che si trova al di fuori, dai confini Italiani ma oggi faccio un eccezzione e condivido con voi i miei 5 posti preferiti in Italia, 5 posti da visitare, o in cui vorrei vivere, anche se, magari, non per sempre…
Cinque posti magici che mi hanno rapito gli occhi o il cuore.
Cinque posti un po più sconosciuti pero’, per cui non aspettatevi Venezia, Roma o che so io… 😉
Io, al primo posto ci metto San Felice del Benaco, un paesino tra Brescia e Verona, che si affaccia sul lago di Garda, un villaggetto piccino piccio’, coloratissimo e che sembra essere rimasto bloccato nel tempo. Un posto ricco di cultura, di generosità e di bellissimi paesaggi.
Al secondo posto vi propongo di farvi una bella gita all’isola di Orta San Giulio, in provincia di Novara, un posto che mi ha sempre ispirato e che vorrei visitare anche io un giorno o l’altro. Documentandomi qua e là ho scoperto alcune viuzze, vecchie casette e meravigliose pensioncine che mi piacerebbe vedere con i miei occhi.
Al terzo posto ci metto Portofino, che noto lo é a tutti, ma quello che mi piace é sopprattutto un super giardino, che trovo rilassante e romantico e in cui se potessi accamparmici una settimana mi sveglierei davvero serena ogni mattina. Questo bel parco credo faccia parte di un Hotel in realtà per cui mi sa che il mio sogno di accamparmici restarà tale… ma guardate quanto é bello!!!
Al quarto posto c’é un castello, arroccato in cima ad una montagna che sembra un luogo incantato, di quelli perfetti per ambientarci un libro fantasy, un luogo medievale, che ha il potere di trasportarmi in dietro nel tempo come per magia. Quello di cui parlo é il castello di Rocca Calascio, in Abruzzo (a Calascio per l’appunto), e nella foto ve lo mostro coperto di neve perché é ancora più affascinante.
L’ultimo luogo della nostra penisola che mi affascina é Vico del Gargano, anche se ammetto ce ne sono di sicuro molti altri di posti del genere, con una certa aria di magia, di incanto e di libertà… se avete qualche bel posto da suggerirmi non esitate a scriverlo nei commenti, mi fa sempre piacere scoprire qualcosa di nuovo.
E con questo ultimo luogo meraviglioso italiano vi saluto e vi auguro un buon inizio settimana per domani, sperando come sempre che abbiate trovato qualcosa che vi piace leggendomi qua e là!
Finalmente il tempo ci permette di stare fuori, nei giardini, nei parchi pubblici, di occupare i cortili, o anche solo i nostri balconi.
Qualche settimana fa vi ho proposto tutto sul Pic Nic, ora invece vi voglio offrire qualche idea per un barbeque (o barbeCue che dir si voglia) diverso, per una bella grigliata che esca dall’ordinario, per chi ha voglia di personalizzare questo tipo di pasto che a volte, altrimenti, potrebbe rivelarsi un po banale.
In america il barbeque pare essere l’attività preferita dei cittadini, ma in realtà l’origine del termine é spagnola.
Anche se ovviamente, la pratica di cuocere la carne sul fuoco é vecchia come il mondo (o quasi), qui vi parlo della concezione moderna del termine!
Secondo l’Oxford English Dictionary, la parola barbeque deriva dal termine “barbacoa” , parola, appunto, spagnola.
Secondo questa lingua, l’attuale termine brabacoa indica la struttura di canne o rami verdi che formano una griglia sotto la quale viene posto il fuoco e in cui vengono cotti i cibi.
E ora passiamo ad alcune ricette, sperimentate e approvate per poter fare una super grigliata.
Spiedini di Manzo al paté d’olive:
Tagliate il manzo a fettine sottili e metteteli in un piatto.
Cospargetele con il paté di olive verdi e del pepe.
Coprite con un filo di olio e mescolate. Mettete il tutto sugli spiedini e lasciatele riposare per circa un quarto d’ora in modo che prendano bene il gusto delle olive.
Quando le metterete sulla griglia fate attenzione alla cottura ma in circa 10 minuti dovrebbero essere pronte.
Spiedini di Agnello alle erbe:
Tagliate l’agnello a cubetti di 2,5 cm e poi mescolatela con olio d’oliva, erbe di provenza, aglio sminuzzato, prezzemolo e coriandolo.
Lasciate marinare per 2 ore a temperatura ambiente o conservare in frigorifero fino a quando vorrete metterle sulla griglia. Se vi va aggiungete anche qualche rametto di rosmarino, appoggiato sulla griglia del barbeque tra uno spiedino e l’altro. Oppure per aggiungere un po di sapore potete mettere anche del peperone giallo o rosso, del lardo, o anche degli spicchi d’aglio interi.
Spiedini di pollo e pancetta:
Proprio come quando si fanno gli involtini di carne da mettere in padella con il burro, potete seguire la stessa ricetta con pollo, salvia e pancetta e poi infilare il tutto sugli spiedini e farli grigliare, e cosi, con la stessa ricetta otterrete due sapori e due risultati diversi.
Per chi preferisce il pesce invece ho pensato di proporvi due ricette.
Spiedini di gamberi:
Pulite i vostri gamberi e metteteli sulle “brochettes” poi adagiateli in un piatto largo e profondo e copriteli di salsa di soia dolce e qualche – come si dice?- grano di sesamo? seme di sesamo? insomma ci siamo capiti spero.
Lasciateli poi marinare per circa una mezz’ora e poi passateli un paio di minuti al barbeque. Il risultato é eccellente e la ricetta é facilissima!
Orata alla griglia:
Pulite e deliscate l’orata e “farcitela” con del timo.
Mettete un filo di olio e fatela cuocere, cosi com’é sul vostro BBQ! Facile, rapida, e meravigliosa.
E poi per chi é vegetariano, o semplicemente ha voglia di verdure.
Melanzane grigliate:
Lavate le melanzane a mantenete la pelle.
Tagliatele a strisce nel senso della lunghezza. Sale, pepe e olio.
E poi si puo giocare con qualche spezia, le melanzane si sposano bene con il curry, con l’erba cipollina, con il basilico e il prezzemolo.
Scegliete quindi l’erba che volete o anche un mix di più spezie e lasciate marinare per circa un quarto d’ora.
Cuocetele poi cinque minuti da ogni lato sulla griglia calda.
Spiedini di verdure:
Tagliate i funghi a fettine, le cipolle, i peperoni (giallo, verde, rosso, poco importa), tagliate anche le zucchine a rondelle, lavate i pomodori cigliegini e mettete il tutto sugli spiedini, Sale, pepe e olio e sono pronti per passare sulla griglia. Yummy! il tocco in più? Le erbe di provenza!
E come dolce???
Banane al cioccolato:
Aprite le banane senza togliere la buccia, tagliandole per il lungo.
Allargate un po l’apertura e mettete all’interno dei pezzettini di cioccolato. Fate cuocere all’unilaterale sulla griglia. Questo é anche un modo per utilizzare le tonnellate di cioccolato che vi resteranno in casa dopo la tradizionale apertura delle uova di Pasqua.
Parlando invece dei posti che preferisco e che potrei suggerirvi per fare un super barbeque, oltre al giardino di casa ovviamente, qui in Frnacia ci sono alcune spiaggie dove é autorizzato fare un falo’ di quelli veri con i sassetti intorno, ed esistono dei parchi con delle griglie già pronte per tutti.
Se invece volete portarvi dietro il vostro personale barbecue potrete usarlo praticamente ovunque anche se due o tre posti valgono più la pena di altri.
Ecco i miei top-place francesi dove fare una grigliata:
Il primo é a Nantes, dove ho vissuto per circa 4 anni. Qui, o meglio, là, sull’île di Beaulieu (letteralmente bel-luogo) ci sono griglie libere e a diposizione di tutti, un parco vasto, giochi per i bambini e il tutto si affaccia sulla Loira da entrambi i lati (essendo un’isola)!
Il secondo posto é vicino a Bordeaux, una duna di sabbia, detta Dune de Pyla (o Pilat) altissima che si affaccia da un lato sull’oceano e dall’altro sulla foresta. Bel posto, emozionante una volta che vi sarete arrampicati fin lassù. Unico neo, portatevi il vostro barbecue da casa e cercate di non dimenticare le cose in auto, il parcheggio non é proprio vicinissimo e una volta saliti non si ha più voglia di scendere.
Il terzo posto, e ultimo per questo articolo é vicino a Rennes, in Bretagna, le parc de Brequigny, un parco che si affaccia sull’acqua, fino a poco fa offriva anche delle griglie già pronte per il libro utilizzo dei vari turisti ma al giorno d’oggi non lo so più per cui vi consiglio di portare con voi il barbeque portatile.
E questo per quanto riguarda la Francia é tutto, ovvio di posti ce ne sarebbero molti altri ma mica posso farvi una lista infinita altrimenti vi addormentate e sul blog non ci tornate più … e in Italia? qualcuno conosce quelche bel posto? Io purtroppo non ci vivo da un po’ e non saprei proprio dove consigliarvi di andare per cui se vi va, aiutatemi a stilare una lista di 3 o 4 super-barbecue-places!
Finalmente il tempo ci permette di stare fuori, nei giardini, nei parchi pubblici, di occupare i cortili, o anche solo i nostri balconi.
Qualche settimana fa vi ho proposto tutto sul Pic Nic, ora invece vi voglio offrire qualche idea per un barbeque (o barbeCue che dir si voglia) diverso, per una bella grigliata che esca dall’ordinario, per chi ha voglia di personalizzare questo tipo di pasto che a volte, altrimenti, potrebbe rivelarsi un po banale.
In america il barbeque pare essere l’attività preferita dei cittadini, ma in realtà l’origine del termine é spagnola.
Anche se ovviamente, la pratica di cuocere la carne sul fuoco é vecchia come il mondo (o quasi), qui vi parlo della concezione moderna del termine!
Secondo l’Oxford English Dictionary, la parola barbeque deriva dal termine “barbacoa” , parola, appunto, spagnola.
Secondo questa lingua, l’attuale termine brabacoa indica la struttura di canne o rami verdi che formano una griglia sotto la quale viene posto il fuoco e in cui vengono cotti i cibi.
E ora passiamo ad alcune ricette, sperimentate e approvate per poter fare una super grigliata.
Spiedini di Manzo al paté d’olive:
Tagliate il manzo a fettine sottili e metteteli in un piatto.
Cospargetele con il paté di olive verdi e del pepe.
Coprite con un filo di olio e mescolate. Mettete il tutto sugli spiedini e lasciatele riposare per circa un quarto d’ora in modo che prendano bene il gusto delle olive.
Quando le metterete sulla griglia fate attenzione alla cottura ma in circa 10 minuti dovrebbero essere pronte.
Spiedini di Agnello alle erbe:
Tagliate l’agnello a cubetti di 2,5 cm e poi mescolatela con olio d’oliva, erbe di provenza, aglio sminuzzato, prezzemolo e coriandolo.
Lasciate marinare per 2 ore a temperatura ambiente o conservare in frigorifero fino a quando vorrete metterle sulla griglia. Se vi va aggiungete anche qualche rametto di rosmarino, appoggiato sulla griglia del barbeque tra uno spiedino e l’altro. Oppure per aggiungere un po di sapore potete mettere anche del peperone giallo o rosso, del lardo, o anche degli spicchi d’aglio interi.
Spiedini di pollo e pancetta:
Proprio come quando si fanno gli involtini di carne da mettere in padella con il burro, potete seguire la stessa ricetta con pollo, salvia e pancetta e poi infilare il tutto sugli spiedini e farli grigliare, e cosi, con la stessa ricetta otterrete due sapori e due risultati diversi.
Per chi preferisce il pesce invece ho pensato di proporvi due ricette.
Spiedini di gamberi:
Pulite i vostri gamberi e metteteli sulle “brochettes” poi adagiateli in un piatto largo e profondo e copriteli di salsa di soia dolce e qualche – come si dice?- grano di sesamo? seme di sesamo? insomma ci siamo capiti spero.
Lasciateli poi marinare per circa una mezz’ora e poi passateli un paio di minuti al barbeque. Il risultato é eccellente e la ricetta é facilissima!
Orata alla griglia:
Pulite e deliscate l’orata e “farcitela” con del timo.
Mettete un filo di olio e fatela cuocere, cosi com’é sul vostro BBQ! Facile, rapida, e meravigliosa.
E poi per chi é vegetariano, o semplicemente ha voglia di verdure.
Melanzane grigliate:
Lavate le melanzane a mantenete la pelle.
Tagliatele a strisce nel senso della lunghezza. Sale, pepe e olio.
E poi si puo giocare con qualche spezia, le melanzane si sposano bene con il curry, con l’erba cipollina, con il basilico e il prezzemolo.
Scegliete quindi l’erba che volete o anche un mix di più spezie e lasciate marinare per circa un quarto d’ora.
Cuocetele poi cinque minuti da ogni lato sulla griglia calda.
Spiedini di verdure:
Tagliate i funghi a fettine, le cipolle, i peperoni (giallo, verde, rosso, poco importa), tagliate anche le zucchine a rondelle, lavate i pomodori cigliegini e mettete il tutto sugli spiedini, Sale, pepe e olio e sono pronti per passare sulla griglia. Yummy! il tocco in più? Le erbe di provenza!
E come dolce???
Banane al cioccolato:
Aprite le banane senza togliere la buccia, tagliandole per il lungo.
Allargate un po l’apertura e mettete all’interno dei pezzettini di cioccolato. Fate cuocere all’unilaterale sulla griglia. Questo é anche un modo per utilizzare le tonnellate di cioccolato che vi resteranno in casa dopo la tradizionale apertura delle uova di Pasqua.
Parlando invece dei posti che preferisco e che potrei suggerirvi per fare un super barbeque, oltre al giardino di casa ovviamente, qui in Frnacia ci sono alcune spiaggie dove é autorizzato fare un falo’ di quelli veri con i sassetti intorno, ed esistono dei parchi con delle griglie già pronte per tutti.
Se invece volete portarvi dietro il vostro personale barbecue potrete usarlo praticamente ovunque anche se due o tre posti valgono più la pena di altri.
Ecco i miei top-place francesi dove fare una grigliata:
Il primo é a Nantes, dove ho vissuto per circa 4 anni. Qui, o meglio, là, sull’île di Beaulieu (letteralmente bel-luogo) ci sono griglie libere e a diposizione di tutti, un parco vasto, giochi per i bambini e il tutto si affaccia sulla Loira da entrambi i lati (essendo un’isola)!
Il secondo posto é vicino a Bordeaux, una duna di sabbia, detta Dune de Pyla (o Pilat) altissima che si affaccia da un lato sull’oceano e dall’altro sulla foresta. Bel posto, emozionante una volta che vi sarete arrampicati fin lassù. Unico neo, portatevi il vostro barbecue da casa e cercate di non dimenticare le cose in auto, il parcheggio non é proprio vicinissimo e una volta saliti non si ha più voglia di scendere.
Il terzo posto, e ultimo per questo articolo é vicino a Rennes, in Bretagna, le parc de Brequigny, un parco che si affaccia sull’acqua, fino a poco fa offriva anche delle griglie già pronte per il libro utilizzo dei vari turisti ma al giorno d’oggi non lo so più per cui vi consiglio di portare con voi il barbeque portatile.
E questo per quanto riguarda la Francia é tutto, ovvio di posti ce ne sarebbero molti altri ma mica posso farvi una lista infinita altrimenti vi addormentate e sul blog non ci tornate più … e in Italia? qualcuno conosce quelche bel posto? Io purtroppo non ci vivo da un po’ e non saprei proprio dove consigliarvi di andare per cui se vi va, aiutatemi a stilare una lista di 3 o 4 super-barbecue-places!
“Foire international aux fromages et aux vins français.”
Vi dico fin da subito che il risultato della mia spedizione alla scopera dell’enogastronomia francese é un gran mal di piedi, un mal di gola allucinante, la testa che ronza e qualche liena di febbre.
Allora questa fiera, mi é piaciuta?
Direi che é una delle fiere più complete e interessanti alla quali io abbia mai potuto partecipare, una delle meglio roganizzate (a parte alcuni piccoli dettagli di cui vi parlero’ in seuito) e anche una delle più grandi a parte forse l’expo universale di Lisbona del 1998…
Oltre 350 espositori, per un numero minimo di 700 artigiani, viticoltori e produttori si sono riuniti per QUATTRO GIORNI all’insegna dell’enogastronomia francese.
La fiera proponeva svariate degustazioni, più di quante uno stomaco umano potesse realmente sopportare, corsi di cucina e anche qualche dimostrazione dal vivo su come creare un piatto piuttosto che un altro a partire dai prodotti esposti (sopprattuto, come lo dice il nome della fiera, vini e formaggi).
L’esagono (la Francia insomma) offre davvero un numero spropositato di formaggi differenti e ogni produttore partecipava ad una competizione per essere eletto miglio produttore di formaggio della nazione.
Insomma fino a qui tutto bello ed interessante, nulla di particolarmente inaspettato anche se ho comunque potuto scoprire molti prodotti a me ignoti fino a ieri e rivalutare altri prodotti che avevo sottostimato negli ultimi tempi.
Il problema qual’era allora? Per prima cosa il posto in cui si situava la manifestazione, completamente sprovvisto di parcheggi, male indicato nonostante in centro a Parigi ci fossero cartelloni ovunque e poster della fiera, più ci si avvicinava al luogo più le indicazioni diminuivano fino alla completa disparizione.
Un altro punto un po cosi cosa, che mi ha fatto un po ainnervosire era la disposizione degli stand, cosi vicini tra loro da non permettere una buona circolazione in tutto il salone dell’esposizione e quindi l’irrimediabile crearsi di ingorghi umani, calore e nervosismo generale.
Per attennuare questo stress offrivano pero’ degustazioni non stop di almeno un centinaio di vini differenti, e mentre io mi ci recavo un po per passione e un po per lavoro ed ho bevuto un gran poco, sono spesso finita naso a naso con gente particolarmente ubriaca e molesta.
L’expo resta comuqnue molto interessante e ho potuto fare incetta di prodotti davvero particolari, ma vi offro un consiglio, libero e gratuito: non cercate di andarci con i tacchi, perché mentre cercate di apparire belli ed eleganti i vostri piedi inizieranno a ricorcarvi che se loro non sono comodi non si va da nessuna parte e tornerete a casa doloranti per niente.
Ed un ultimo consiglio, quello di fissarvi un budget di spesa, prima di arrivare alla fiera, per non cedere alla tentazione dei numerosi artigiani, cosi appassionati per i loro prodotti e, spesso bravi commerciali. Potreste ritrovarvi, come uno dei miei accompagnatori, con circa 200 euro di vini e formaggi in una borsina di plastica senza sapere nemmeno perché li avete comprati.
Un voto? Se devo comparare questa fiera, e quella recentemente visitata in Italia (Golositalia) penso che vinca la Francia, anche se di poco, ma forse, dico cosi solo perché ieri a Parigi mi hanno fatto davvero girare la testa, con i loro stend colorati, i loro prodotti incredibili e i vari omaggi con cui tutti siamo tornati a casa…
Da rifare, l’anno prossimo per la 48esima edizione, con scarpe da ginnastica, una borsa più capiente e una sciarpa perché non si sa come ma c’é stato un problema con l’aria condizionata e nella fiera faceva un freddo incredibile e io ovviamente sono tornata a casa malata!
"La scelta è un atto volontario, razionale o impulsivo, che avviene nel momento in cui si presentano più alternative possibili delle quali assumendone una, piuttosto che un'altraa, si può tradurre il giudizio in una successiva e conseguente azione."
Per tutto c’é un momento giusto, un buon momento, l’istante perfetto per fare una cosa piuttosto che un’altra …
La mia vita, neglu ultimi anni é stata piena di questi momenti, momenti buoni e cattivi, momenti in cui una scelta mi ha portato in un posto piuttosto che in un altro… E non sempre, devo dire, ho azzeccato la scelta.
Ho fatto un giro assurdo, spesso, per arrivare ad un obiettivo che avrei probabilmente raggiunto più in fretta facendo scelte diverse.
Fossi rimasta in Italia, sarei probabilmente giornalista già da due o tre anni, ma io no, ho scelto di partire, di fare il giro lungo, di uscire dal sentiero tracciato, e questa scelta mi ha portato a fare esperienze incredibili che altrimenti non avrei mai fatto, ma mi ha portato anche lontano dalla famiglia, dagli amici e da una certa stabilità di cui sento spesso la mancanza e il bisogno…
Ora che momento é?
Molte nuove scelte si presentano davanti a me, una accanto all’altra e le immagino come molte diverse finestre da cui sbirciare il futuro, crescendo ho iniziato a riflettere sulla conseguenza di certe azioni che ho preso ormai 7 anni fa.
A 20 anni sono partita per l’erasmus, e orami questo tutti lo sapete e da li é stato un concatenarsi di scelte giuste e sbagliate che mi hanno portato ad arrivare dopo vari tour straordinari, qui a Nancy dove mi trovo ora.
Università? Non università? Celibato? Vita di coppia? Fare amicizie o tenere le distanze? Ricominciare tutto da zero o restre attaccati a vecchi strascichi di vita? Ho vissuto fino ad oggi di impulso, di sensazioni, di emozioni e seguendo solo i miei sogni.
E non ho nessun ripensamento, non rinnego nulla e sempre sulla stessa linea di pensiero ora mi sono trovata da qualche mese a dover scegliere ancora qualcosa di nuovo, per qualche tempo mi é stato proposto di tenere un corso speciale di cucina italiana a New York e ci ho riflettuto, per la prima volta ho pensato realmente a cosa sarebbe stato il seguito di questa nuova avventura e non mi sento di intraprenderla, non sono ancora pronta, a livello culinario e mentale a tenere una classe di cucina, in america, mi piace insegnare ai bimbi, ma non agli adulti, per lo meno non ancora. Questa scelta é quindi fatta, niente sogno Americano, per lo meno non per ora.
E allora che scelta ho preso?
Dove andro’ a vivere a settembre?
Dove mi porterà questa nuova scelta che, fra l’altro, per la prima volta non ho preso da sola?
E cosi, mentre preparo le vaglie per questi qualche giorno a Parigi, preparo anche i primi scatoloni da inviare nel luogo del mistero.
Se vi interessa sapere dove finirà Pomponette, cosa ci riserva il 2014 a me e al blog restate connessi!!!
Qualche tempo fa avevo pubblicato un piatto tipico d’Alsazia e Lorena, la Flammenkueuche (si legge flamenkuch, senza tutte quelle inutili lettere finali) e l’altro giorno siamo usciti dalla tipicità della tradizione creando una versione leggermente italianizzata.
Per la ricetta dell’impasto per queste “piadine” lorene vi basterà mischiare pochi semplici ingredienti:
250 gr di farina
3 cl di olio
1 pizzico di sale
12 cl di acqua tiepida.
Mischiate il tutto lasciate riposare la pasta e poi stendetela con l’aiuto del mattarello fino a portarla ad uno spessore di 1 o 2 millimetri. Lasciate seccare naturalmente le differenti sfoglie evitando di metterle in un posto troppo freddo o umido.
Ogni città ha ovviamente la sua ricetta per creare questo impasto come succede da noi per le differenti ricette di piadine o per la pasta.
Gli ingredienti base invece per farcirla (o decorarla?) sono più o meno gli stessi e potrete trovarli sull’altro post dedicato a questa specialità d’Alsazia e Lorena.
Questa volta noi l’abbiamo fatta utilizzando, per una Flammenkueuche:
1/2 cipolla
1 cucchiaio di panna da cucina
20 gr di pancetta affumicata
1/2 zucchina (cotta in precedenza con un filo di olio e sale)
Una volta farcita la vostra sfoglia infornatela per circa 10 minuti a 180°. Da degustare calda e croccante!
E prima di lasciarvi a questa nuova settimana vi ricordo che potete trovare Pomponette anche su Facebook cliccando qui sotto!
Qualche tempo fa avevo pubblicato un piatto tipico d’Alsazia e Lorena, la Flammenkueuche (si legge flamenkuch, senza tutte quelle inutili lettere finali) e l’altro giorno siamo usciti dalla tipicità della tradizione creando una versione leggermente italianizzata.
Per la ricetta dell’impasto per queste “piadine” lorene vi basterà mischiare pochi semplici ingredienti:
250 gr di farina
3 cl di olio
1 pizzico di sale
12 cl di acqua tiepida.
Mischiate il tutto lasciate riposare la pasta e poi stendetela con l’aiuto del mattarello fino a portarla ad uno spessore di 1 o 2 millimetri. Lasciate seccare naturalmente le differenti sfoglie evitando di metterle in un posto troppo freddo o umido.
Ogni città ha ovviamente la sua ricetta per creare questo impasto come succede da noi per le differenti ricette di piadine o per la pasta.
Gli ingredienti base invece per farcirla (o decorarla?) sono più o meno gli stessi e potrete trovarli sull’altro post dedicato a questa specialità d’Alsazia e Lorena.
Questa volta noi l’abbiamo fatta utilizzando, per una Flammenkueuche:
1/2 cipolla
1 cucchiaio di panna da cucina
20 gr di pancetta affumicata
1/2 zucchina (cotta in precedenza con un filo di olio e sale)
Una volta farcita la vostra sfoglia infornatela per circa 10 minuti a 180°. Da degustare calda e croccante!
E prima di lasciarvi a questa nuova settimana vi ricordo che potete trovare Pomponette anche su Facebook cliccando qui sotto!
Eccoci di nuovo al nostro appuntamento con i fantastici coktail di Marzio, cosi, mentre io mi prendo una domenica di pausa per rimettermi in sesto dopo 5 giorni di sinusite dispettosa e mal di testa impenitente e vi lascio nelle sue mani esperte per prepararvi un nuovo cocktail, tutto fatto in casa!
Buongiorno a tutti, l’altro giorno a casa mancava il dessert… e per un attimo é stato il dramma… ma poi…
E così dopocena, insoddisfatto dall’assenza del dolce mi trovato sdraiato sul divano a pensare… Quand’ecco l’intuizione prendo poche cose che so avere in casa :
Amaretto Disaronno
Succo d’arancia rossa
E mi decido a creare qualcosa con queti ingredienti, che per mia grande fortuna possono davvero stare bene insieme.
Prendo il frullatore verso mezza pesca sciroppata con un po’ di succo e la frullo.
Ora prendo un bicchiere da vino verso 1oz e 1/4 di amaretto, 4 cubetti di ghiaccio , la pesca frullata e top con il succo di arancia! cannuccia e il relax dopo cena è pronto!
Ci ho messo davvero 3 minuti e vi consiglio questo cocktail se come me sentite la mancanza di qualcosa di dolce per concludere una bella cena. Questo drink é davvero rapido da preparare, buono e si puo fare senza spendere grandi somme!
Un cocktail dolce sostanzioso e non stucchevole da servire anche in versione Frozen per sostituire un vero e proprio dessert!
Le foto noterete sono fatte in casa, mi dispiace per la luce ma insomma, o venite a cambiarmi le lampadine voi o ci accontentiamo! 😉
Dimenticavo di dirvi che con l’amaretto di saronno (il biscotto) e con l’ameratto Disaronno (il digestivo alcolico di cui vi parlavo qui sopra) potete realizzare un buonissimo tiramisù e se vi va di provarlo é davvero semplice, alla solita ricetta di tiramisù (già presente sul blog in più versioni) baserà aggiungere 150 grammi di amaretti tritati e un bicchierino di Disaronno da mischiare al caffé per bagnare i savoiardi. Il risultato é davvero eccellente. Da Assaggiare!
BUONA DOMENICA A TUTTI!