Geisha
Ci ritroviamo una seconda volta in questo primo giovedi’ di luglio per poter affrontare con voi una nuova parte di questo viaggio in Giappone.
Oggi non esploreremo una nuova città ma piuttosto una tradizione, vedremo il ruolo di una casta di donne fondamentali nella storia Giapponese.
Parleremo delle Geishe.
Geisha è l’unione di due kanji che significano “arte” e “persona”: significa quindi “persona esperta nelle belle arti , nell belle maniere”
La Geisha e’ una professionista nell’arte di intrattenere ed allietare noiose cene d’affari.
Una geisha coniuga studiata spontaneità e raffinato artificio.
La sua conversazione e’ attenta e elegante.
La bellezza della geisha e’ insita nella sua padronanza della canzone, della musica , del ballo , dell’abbigliamento, della raffinata presenza in qualunque occasione le si presenti.
Lo scopo di una geisha e’ di arrivare a rappresentare la perfetta incarnazione dell’iki, canone estatico su cui si basa l’essenza dell’essere giapponese. Per noi occidentali “l’iki” potrebbe essere tradotto con il termine “grazia” intesa in senso ampio.
La geisha studia la parte coinvolgendo tutto il suo essere : la modulazione del respiro, la silhouette, le acconciature.
Ma anche il tono della voce, l’abbigliamento e il modo di camminare.
La voce deve poter variare la tonalita’ raccogliendo una gamma che spazia da dalla malinconia al brio.
Il trucco facciale e’ particolare: la bocca va ridisegnata in modo da mostrare, col ritmo delle labbra, rilassatezza e tensione assieme.
Il colletto del kimono deve lasciare scoperta la nuca affinche’ appaia la seduzione di una breve apertura sull’intimita’ del corpo.
I capelli normalmente lisci e di colore “nero lucente e profondo devono essere acconciati secondo un adeguato canone estetico.
Una figura ben distinta dalla geisha è quella della “maiko” (“danzatrice”),ragazza giovanissima che studia per divenire geisha.
Essa è ben riconoscibile dal kimono molto più colorato, con maniche e obi allungato.
Anche le maiko sono richiestissime sul lavoro, appunto per questa loro giovinezza e il loro candore.
Maiko e Geishe possono sembrare delle donne oggetto ma questo é solo quello che devono lasciar credere all’uomo.
In realtà sono loro a dirigere la conversazione e a portare in una compleassa e lenta danza l’uomo che intrattengono,la dove vogliono condurlo.
Una delle mie caste storiche preferite.
Ora vi lascio a una nuova galleria fotografica, per vedere i costumi, i colori e i trucchi di queste meravigliose figure del passato giapponese.
Un abbraccio a tutti e preparatevi domani e dopodomani per le ultime tappe di questo viaggio!
Maki
Buongiornoooooo, di nuovo, a tutti, ecco il secondo post di oggi e finalmente la prima ricetta giapponese. Oggi vi mostro passo passo come fare i MAKI, un tipo particolare di sushi.
Ho deciso di non mostrarvi i sushi e il sashimi perché sono ricette piùttosto facili sia nella preparazione che nell’esecuzione, per i maki invece ci vuole un po’ di abilità manuale e di pratica e poi, sono cosi carini! 😉
Occorrente per preparare i maki:
una stuoia di bamboo
una confezione di alghe nori (la spiegazione delle parole che non conoscete é nel post precedente)
una confezione di zenzero a fettine in salamoia
un pacco da 500 gr. di riso per sushi
un tubetto di pasta wasabi
salsa di soia
aceto di riso (più o meno una decina di cucchiaini da caffé)
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di sale
E per il ripieno potete sbizzarrirvi, salmone,orata o tonno crudi, avocado, cetrioli, gamberi, formaggio fresco (tipo philadelphia) uova di pesce, cipollotto a fettine … assecondate i vostri gusti e tutto andrà per il meglio.
Per preparare i Maki:
Per prima cosa lavate bene il riso fino a che l’acqua di lavaggio torna ad essere trasparente.
Mettetelo poi a bollire, mettendo poca più acqua del livello del riso. Quando il riso é cotto (circa 15 minuti dopo) lasciatelo raffreddare per una ventina di minuti e intanto mescolate l’aceto di riso, il sale e lo zucchero e una volta che il riso si sarà raffreddato aggiungeteli e mescolate il tutto lentamente e accuratamente.
Tagliate i vostri ingredienti per il lungo in sottili striscioline e tagliate il pesce, anch’esso per il lungo ma di una taglia un po’ più grande del resto degli ingredienti.
Sulla stuoia di bamboo appoggiate l’alga nori, spalmate il riso che ora sarà appiccicoso, spalmate con il dito la pasta wasabi se volete metterne (fate attenzione é piccante, per cui vi consiglio di assaggiarla prima di avere brutte sorprese). Mettete le verdure o il formaggio se avete deciso di metterli e poi il vostro pesce e alla fine con un abile gesto di mano cominciate ad arrotolare il tutto aiutandovi con la stuoia. In seguito tagliate tutto della taglia di un boccone, ed é gia pronto per essere mangiato. Intingetelo nella salsa di soia, o anche in salsa di soia mista a wasabi se siete coraggiosi.
いただきます
(buon appetito)