Viaggio, cucina e shopping sfrenato!
La scorsa settimana sono stata in Germania una giornata con il mio compagno e i cognati che erano venuti a trovarci.
Ho scoperto una gran bella città, Saarbrücken, che tra l’altro é una meta nota per gli erasmus.
Oltra ad aver scoperto che questa cittadina di 180MILA abitanti é una specie di “porto” multiculturale mi sono anche fatta una nuova idea sulla cucina tedesca…
Da notare che fino a dieci giorni fa pensavo che in Germania si mangiasse solo quella roba strana con i Krauti (o come cavolo si scrive) e piatti pesanti dalla cottura lunga e spossante.
Beh, mi sbagliavo, il cibo da strada tedesco per esempio merita di essere assaggiato e cosi abbiamo fatto e ho scoperto una specie di Würstel particolarmente buono e molto folkloristico, il Curry-Würst che come dice il nome é un Würstel con del curry, coperto di una strana salsina speziata, e accompagnato da patate fritte o da un tipico piccolo panino tondo.
Decisamente buono, consistente ed economico. La porzione va dai 2 ai 3 euro, dipende dove lo si compra.
Inoltre nella città di Sarrebrücken si possono ammirare tante bellissime chiesette di mattoni rossi e la più importante (ed imponente) é la Basilica di San Giovanni ( Jhoann credo sia Giovanni, correggetemi se sbaglio, perché il tedesco é proprio la sola lingua che non so parlare).
E poi, cosa che ha poco a che vedere con la cultura e la cucina, abbiamo trvoato un Primark, un negozio conosciutissimo (pare che solo io ignorassi la sua esistenza) di origine Inglese, che vende abiti di ogni sorta, accessori e calzature ma il tutto a prezzi ridicolmente bassi.
Le scarpe costano tra i 3 e i 4 euro, le magniette costano circa 2 euro, i pantaloni partono da 3 euro fino al massimo una quindicina, le borse costano intorno ai 5 euro, insomma tutto, proprio tutto é ventuto a prezzi stracciati.
E cosi, abbiamo deciso di entrare, bruttissima bruttissima idea dato che abbiamo passato poi un’ora rinchiusi in questa specie di negozio di abbigliamento su tre piani, con mia cognata che spariva tra una t-shirt e un pantalone. Alla fine siamo usciti da li con un milione di borsine anche se di borse nostre, mie e di Cedric, ne avevamo solo una.
Comunque una gran scoperta, sopprattutto perché la le taglie non sono divise tra persone magre e taglie forti, facendoti sentire sempre come se tu avessi qualcosa di meno delle simpatiche ragazze copertina… no, li i vestiti se ne stanno tutti insieme e sono prodotti dalla taglia 36 italiana fino alla taglia 64, e sono tutti li, davanti a te, in tutte quelle taglie e cosi ci si sente meno brutti, una gran cosa!
La giornata é passata rapidamente tra scoperte culinarie, culturali e shopping “sfrenato” e se solo ho un pomeriggio libero ( e magari divento ricca nel frattempo) ho l’intenzione di tornarci e svuotare il piano di Primark dedicato alle donne!
Si si, sono una blogger culinaria ma accidenti, posso comunque amare le gonne, le borse e lscarpe col tacco, no???
Un buon modo per chiudere il periodo di visite, ed ora ci restano due mesi, giusti giusti qui a Nancy, dove saremo solo io e lui, lui ed io, stop alle visite fino al trasloco ci si concentra sulla fine del lavoro e sugli scatoloni da preparare.
E cosi tra un bla bla inutile e l’altro noi ci ritroviamo domani, se vi va di leggermi, per una nuova ricetta!
Food Truck, cosa sono?
Oggi vorrei parlarvi di un nuovo fenomeno che mi ha davvero colpito per la sua
originalità e per la qualità dei prodotti che propone.
Nuova forma di fast food , il cibo di strada, si trasforma da panino a piatto gastronomico.
Già da due anni qui in Francia abbiamo iniziato a vedere ovunque dei piccoli camioncini come quelli per pizze e panini che si vedono fuori dagli stadi, ma che propongono menù di alta cucina al posto del solito sandwich, e il tutto a prezzi contenuti.
Questo nuovo concetto ha preso piede cosi in fretta qui in France che ormai se ne vedono ovunque.
Alcuni propongono caffé di qualità e croissant caldi e croccanti, altri propongono veri e propri menù.
In breve questi food truck cosa sono? Fast Food di lusso?
Con la loro cucina moderna e attraente , così come la loro strategia di marketing
per la corsa urbana , offrono menù e piatti gastronomici per un massimo
di 10 euro a persona.
In breve, un food truck dovrebbe offrire una sana alternativa all’offerta dei fast food e di altri camioncini , spesso banali o mediocri che ci propinano sempre il solito panino: vale a dire un “cibo di strada ” ( street food ), ma la qualità e la bellezza di prodotti gastronomici, freshi, gustosi e ben impiattati.
Questo fenomeno diffuso ormai in tutto il paese é nato in america circa 5 anni
fa ed ha messo qualche anno ad attraversare l’oceano.
Questo modello importato dagli Stati Uniti, ha iniziato ad apparire nella capitale, e cosi mentre si cammina per le strade di Paris si puo’ mangiare sano e trovare questi ristoranti da strada perfettamente intergrati alla ville lumière.
Limitato alla capitale all’inizio, il fenomeno dei camion gourmet copre ormail’intero paese ed esistono ora più di 100 camioncini ad offrire dell’ “alta
cucina” e alcuni, circa una quarantina, si
stanno anche battendo per ottenere delle stelle Michelin.
I food truck sono l’inizio di una rivoluzione della ristorazione ma anche di una vera e propria rivoluzione culinaria per compattere il junk food, gli hamburger che gocciolano grasso e le patatine che sudano olio. Una vera e propria battaglia all’obesità, ma anche una nuova cultura, un nuovo modo di vedere la cucina, un modo per permettere anche ai meno ricchi di assaggiare qualcosa di buono, originale e ricercato senza per forza svenarsi.
Io approvo pienamente questa nuova moda e spero che inizi a prendere piede anche in Italia, dove abbiamo tanto da offrire in termini di cucina gastronomica e dato il sole che spende spesso sulla nostra bella penisola penso che piacerebbe molto quest’idea di mangiare sulle piazze italiane, approfittando del sole, della buona cucina e il tutto a prezzi modici.