Ricette

Ossobuco con Pomodoro e Piselli

Ossobuco con Pomodoro e Piselli

Ok, saranno circa le 6 del mattino quando vedrete questo post, per cui mi rendo conto che gli Ossibuchi non siano esattamente la ricetta che vi stavate aspettando di trovare prima di colazione, per cui vi consiglio di riaprire il blog magari verso l’roa di pranzo perché la ricetta é sicuramente migliore se letta dopo la colazione!

Io pero’ me ne saro’ già immersa tra i bimbi nel mio secondo lavoro, a cucinare con loro e preparare le frittelle di carnevale (e anche un carro per la sfilata) per cui non posso fare altro che pubblicare la ricetta e scappare velocemente per non perdere il bus!

Ecco quindi la ricetta di oggi, e un buon inizio settimana a tutti!

 
Ossobuco con Pomodoro e Piselli

INGREDIENTI:

700 gr di ossibuchi di vitello
400 gr di passata di pomodoro
200 gr di piselli
1 cipolla
1 dado
farina bianca qb
1/2 bicchiere di vino bianco
1 bicchiere di acqua
Olio qb
Sale e Pepe

PREPARAZIONE:

Mettete un filo di olio in una padella antiaderente e intanto infarinate gli ossibuchi. Quando sono infarinati metteteli nella padella tenendo la fiamma del fornello abbastanza alta e facendoli dorare da entrambe le parti.
Quando sono dorati fate sfumare con il vino bianco e poi aggiungete la cipolla tagliata finemente, i piselli, il dado e il pomodoro e un bicchiere di acqua. Fate prendere il bollore all’acqua e poi abbassate la fiamma.
Coprite con un coperchio e lasciate andate il tutto 20 minuti prima di girare gli ossibuchi.Controllate che ci sia abbastanza acqua altrimenti aggiungetene ancora un po e a seconda della loro grandezza fateli cuocere ancora 20 o 30 minuti.Impiattate, accompagnate con della polenta e servite caldo.

Gaufres

Gaufres

Buona domenica a tutti, in questa super giornata di sole (cosa rara qui a Nancy, come ormai saprete) io sono bloccata in casa ad occuparmi del blog…
E questo perché vi direte voi?
Perché non esci e provi a prendere un po di colore in faccia al posto che restare cadaverica in pieno stile francese?
Perché da lunedi fino a metà marzo lavorero’ tutti i giorni per 12 ore al giorno, senza pause, e, dato che sul blog ci dovrà comunque essere una ricetta al giorno, oggi me ne sto qui, davanti alla mia tastiera a scrivere per voi decine di ricette in modo da poterle inserire su Pomponette alle 6 del mattino, ogni giorno, per poter comunque restare con voi in queste due settimane che si preannunciano intensissime!

E allora cominciamo con la prima ricetta, quella di oggi, dal gusto puramente francese ( o belga se guardiamo le vere origini del piatto che vi propongo) per poi cercare di fare in fretta a scrivervi tutti gli altri post!

E ora:

I Gaufres 
(che alcuni chiamano Waffles)
INGREDIENTI:
(per dieci gaufres di dimensioni standard)

150 gr di farina
50 gr di burro
100 ml. di latte
100 ml. di birra chiara o acqua frizzante
40 g. di zucchero a velo
un uovo
un pizzico di sale
1/2 bustina di lievito per dolci
1 bustina di vanillina

PREPARAZIONE:

Sbattete l’uovo aggiungendo gradatamente lo zucchero.
Ottenuta una spuma chiara, cominciate ad incorporare la farina miscelata con la vanillina, il sale ed il lievito, alternandola con il latte, il burro fuso e lasciato raffreddare e in ultimo l’acqua frizzante o la birra.
Lasciate riposare la “pastella” per circa un’ora e poi cuocete le cialde nel gaufrier ben caldo, circa 3-4 minuti per ciascuna, anche se i tempi possono variare a seconda dell’vostro macchinario.
Ed é tutto qui, niente di più facile.Se vi va potete anche raddoppiare gli ingredienti, e tutti i gaufres che vi restano potete metterli in freezer e scongelarli per le colazioni dei giorni successivi. In questo caso rimetteteli in forno per un paio di minuti a 180° in modo che tornino caldi e croccanti.

Buona Domenica a tutti, di nuovo e incrociate le dita per me perché da domani si lavora ancora più sodo del solito e con almeno un centinaio di bimbi.

Gaufres

Gaufres

Buona domenica a tutti, in questa super giornata di sole (cosa rara qui a Nancy, come ormai saprete) io sono bloccata in casa ad occuparmi del blog…
E questo perché vi direte voi?
Perché non esci e provi a prendere un po di colore in faccia al posto che restare cadaverica in pieno stile francese?
Perché da lunedi fino a metà marzo lavorero’ tutti i giorni per 12 ore al giorno, senza pause, e, dato che sul blog ci dovrà comunque essere una ricetta al giorno, oggi me ne sto qui, davanti alla mia tastiera a scrivere per voi decine di ricette in modo da poterle inserire su Pomponette alle 6 del mattino, ogni giorno, per poter comunque restare con voi in queste due settimane che si preannunciano intensissime!

E allora cominciamo con la prima ricetta, quella di oggi, dal gusto puramente francese ( o belga se guardiamo le vere origini del piatto che vi propongo) per poi cercare di fare in fretta a scrivervi tutti gli altri post!

E ora:

I Gaufres 
(che alcuni chiamano Waffles)
INGREDIENTI:
(per dieci gaufres di dimensioni standard)

150 gr di farina
50 gr di burro
100 ml. di latte
100 ml. di birra chiara o acqua frizzante
40 g. di zucchero a velo
un uovo
un pizzico di sale
1/2 bustina di lievito per dolci
1 bustina di vanillina

PREPARAZIONE:

Sbattete l’uovo aggiungendo gradatamente lo zucchero.
Ottenuta una spuma chiara, cominciate ad incorporare la farina miscelata con la vanillina, il sale ed il lievito, alternandola con il latte, il burro fuso e lasciato raffreddare e in ultimo l’acqua frizzante o la birra.
Lasciate riposare la “pastella” per circa un’ora e poi cuocete le cialde nel gaufrier ben caldo, circa 3-4 minuti per ciascuna, anche se i tempi possono variare a seconda dell’vostro macchinario.
Ed é tutto qui, niente di più facile.Se vi va potete anche raddoppiare gli ingredienti, e tutti i gaufres che vi restano potete metterli in freezer e scongelarli per le colazioni dei giorni successivi. In questo caso rimetteteli in forno per un paio di minuti a 180° in modo che tornino caldi e croccanti.

Buona Domenica a tutti, di nuovo e incrociate le dita per me perché da domani si lavora ancora più sodo del solito e con almeno un centinaio di bimbi.

Spaghetti Arlecchino

Spaghetti Arlecchino

 
Sabato, manca poco a carnevale e tutti i food blogger si sbizzarriscono in frittelle, chiacchiere e altri dolci di carnevale…
Io non sono mai stata attratta dai dolci per cui ho deciso di proporvi una ricetta salata ma coloratissima che mi ricorda un po il nostro caro Arlecchino.
Un sugo facile fa fare ma decisamente saporito ed allegro.

Ed ecco come fare:

 

Spaghetti Arlecchino

INGREDIENTI (per 2 persone):

180 gr di spaghetti finissimi (taglia 3)
1 peperone rosso
2 cipolle piccole
1 carota
1 filo di olio EVO
30 gr di parmigiano grattuggiato
1 dado
acqua (per bollire la pasta, ovviamente)
2 cucchiaini di sale grosso

PREPARAZIONE:

Prima di occuparci degli spaghetti prepariamo il sugo.
Tagliate la carota a fettine sottilissime aiutandovi con un pela-patate o con una mandolina.
Tagliate il peperone a listarelle sottili e tagliate anche le cipolle.
Mettete un filo di olio in una padella antiaderente e fate soffriggere le cipolle e la carota.
Mettete anche i peperoni nella padella e lasciate cuocere per qualche minuto.
Aggiungete poi un bicchiere di acqua e lasciate sobbollire fino a che i peperoni e gli altri ingredienti non sono cotti, senza dimenticare di aggiungere il dado.
Scolate le verdure e lasciatele da parte in un piattino.
Cuoceremo la pasta come fosse un risotto per cui adagiate gli spaghetti nella stessa pentola in cui abbiamo fatto il sugo e in cui avremo lasciato l’acqua di cottura delle verdure.
Aggiungete due cucchiaini di sale grosso e lasciate tostare la pasta.
Aggiungete poi l’acqua dopo averla fatta bollire o in un’altra padella o in un bollitore.

Fate cuocere per il tempo necessario, scolate la pasta ma non completamente e riaggiungete le verdure.
Fate mantecare il tutto con il parmigiano e poi servite caldo.
Ed é pronto.
Buon fine settimana a tutti!

 

Spaghetti Arlecchino

Spaghetti Arlecchino

 
Sabato, manca poco a carnevale e tutti i food blogger si sbizzarriscono in frittelle, chiacchiere e altri dolci di carnevale…
Io non sono mai stata attratta dai dolci per cui ho deciso di proporvi una ricetta salata ma coloratissima che mi ricorda un po il nostro caro Arlecchino.
Un sugo facile fa fare ma decisamente saporito ed allegro.

Ed ecco come fare:

 

Spaghetti Arlecchino

INGREDIENTI (per 2 persone):

180 gr di spaghetti finissimi (taglia 3)
1 peperone rosso
2 cipolle piccole
1 carota
1 filo di olio EVO
30 gr di parmigiano grattuggiato
1 dado
acqua (per bollire la pasta, ovviamente)
2 cucchiaini di sale grosso

PREPARAZIONE:

Prima di occuparci degli spaghetti prepariamo il sugo.
Tagliate la carota a fettine sottilissime aiutandovi con un pela-patate o con una mandolina.
Tagliate il peperone a listarelle sottili e tagliate anche le cipolle.
Mettete un filo di olio in una padella antiaderente e fate soffriggere le cipolle e la carota.
Mettete anche i peperoni nella padella e lasciate cuocere per qualche minuto.
Aggiungete poi un bicchiere di acqua e lasciate sobbollire fino a che i peperoni e gli altri ingredienti non sono cotti, senza dimenticare di aggiungere il dado.
Scolate le verdure e lasciatele da parte in un piattino.
Cuoceremo la pasta come fosse un risotto per cui adagiate gli spaghetti nella stessa pentola in cui abbiamo fatto il sugo e in cui avremo lasciato l’acqua di cottura delle verdure.
Aggiungete due cucchiaini di sale grosso e lasciate tostare la pasta.
Aggiungete poi l’acqua dopo averla fatta bollire o in un’altra padella o in un bollitore.

Fate cuocere per il tempo necessario, scolate la pasta ma non completamente e riaggiungete le verdure.
Fate mantecare il tutto con il parmigiano e poi servite caldo.
Ed é pronto.
Buon fine settimana a tutti!

 

Scuola di Cucina: La Cottura delle UOVA

Scuola Di Cucina: La Cottura delle UOVA

Buongiorno a tutti,

oggi parliamo di uova.
Tutti sappiamo fare (credo) un uovo all’occhio di bue ma, le uova, possono essere preparate in tanti altri modi e per essere sicuri di riuscire a cuocerle a puntino ci sono un paio di trucchi che potrebbero esservi utili.
L’uovo infatti é un simpatico alimento di cui non possiamo controllare la cottura assaggiandolo come per la pasta o la carne o quasi qualsiasi altra cosa, dobbiamo solo affidarci al tempo.
Come possiamo preparare le uova?
Alla Coque, ovvero con il tuorlo morbido e l’albume inceve denso. Per preparare delle uova alla coque le dobbiamo cuocere in acqua bollente per non più di 4 minuti. Questo tipo di cottura é di orgine francese, e qui é usato in particolar modo per le colazioni. Potete accompagnarlo con striscioline di pane tostato, burro salato, caffé e succo d’arancia
Sodo, un uovo si definisce sodo quando sia il tuorlo che l’albume sono duri, per questo cuociamo le uova in acqua bollente per 7 minuti, 8 al massimo. Non superate questo tempo perché il tuorlo cambierebbe colore e passerebbe dal bel giallo accesso ad un verdognolo poco invitante. L’uovo sodo é tipico delle paste fredde e delle insalate di riso all’italiana. Comodo per i pic-nic perché lo si mette nel cestino di vimini senza rischio che si rompa.
Alla Giapponese. Se cuocete l’uovo per 6 minuti otterette un tuorlo quasi completamente addensato ed un albume perfettamente cotto, questo tempo di cottura serve per preparare le uova che poi potranno essere utilizzate come guarnitura per il piatto tipico giapponese, il Ramen in quanto poi si mescolaranno perfettamente agli altri sapori di questa “zuppa” asiatica.
Un consiglio é quello di mettere le uova, una volta cotte, in una ciotola di acqua ghiacciata (o comunque molto fredda) per fermare la cottura ed essere sicuri che il nostro uovo non diventi stracotto. Inoltre cosi facendo vi sarà più facile poi togliere il guscio.
Per fare l’uovo Strapazzato, quello tipico delle colazioni inglesi, basta mettere una noce di burro in una padella calda, aprire il nostro uovo e mescolarlo un po a casaccio. Salare e pepare a piacere. In Inghilterra, come anche nei paesi scandin avi é accompagnato da bacon croccante e pane tostato. Inoltre, dalle parti di Manchester si aggiungono dei fagioli bianchi fatti al burro… Il tutto sempre per colazione, ovviamente! 😉
Per fare una frittata o un omelette invece l’uovo si sbatte in una ciotola prima di essere messo in una padella, e per l’omelette si aggiunge anche del latte, per rendere il tutto più morbido.
Per fare un uovo in Camicia (che secondo me é anche il più difficile da preparare, mettete sul fuoco una padella con acqua e aceto, per facilitare la coagulazione dell’albume e una volta che il tutto é giunto a bollore abbassate il fuoco, rompete l’uovo e mettetelo nel tegame cercando di formare un vortice con un cucchiaio. Roteando l’albume andrà a ricoprire il tuorlo e formerà la cosiddetta camicia. Lasciate cuocere per circa 3 o 4 minuti e poi toglietelo dall’acqua aiutandovi con una schiumarola (il mestolo bucato per capirci).
Questa cottura necessita di un po di agilità manuale e a me riesce solo una volta su due, consiglio di allenarvi prima di volerlo proporre ai vostri commensali in una cena particolare altrimenti ci sarà uno spreco elevato di uova.
E anche per oggi é tutto, ho sicuramente dimenticato qualcosa ma non pretendo di insegnarvi nulla, solo condividere con voi quel che so e sperare che possa esservi utile per i vostri successivi esperimenti culinari.
Buona giornata a tutti, e prepariamoci, febbraio sta per finire e la primavera non tarderà ad arrivare e questo per me vuole dire PIC-NIC a volontà!!!

Risotto con Bresaola e Indivia Belga

Primi | 26 Febbraio 2014 | By

Sono appena tornata a casa da una lunghissima giornata di lavoro!

Abbiamo sfornato circa 300 tortini al cioccolato con i bimbi e ci siamo anche inventati una caccia al tesoro di carnevale. Il tutto mentre dovevo formare un paio di nuove college che si occupano dei piccoli. Una bravissima e una che non riusciva neanche a capire che non si deve fumare davanti ai bimbi…

 

E ora ho cinque minuti, mentre riempio l’acqua della vasca, per darvi la ricetta di oggi… un risotto davvero fantastico e facile da fare che qui é piaciuto molto.

 

In Italia, a inizio febbraio (e per chi mi legge spesso, sarà un po’ una ripetizione) sono stata a Golositalia, una fiera enogastronomica che si teneva a Brescia. E li ho trovato tanti prodotti davvero ottimi che mi ero ripromessa di usare nelle mie ricette… tra cui LA BRESAOLA. 

In realtà era cosi buona che é stata mangiata quasi interamente cosi, al naturale o con olio, pepe e limone.

Ma sono riuscita a conservarne un pezzettino e ho voluto sperimentare questo piatto che mi trottava per la testa da un po di tempo.

 

Per togliere il sale in eccesso l’ho avvolta in una di quelle buste per i quaderni ad anelli (pulita e nuova, ovviamente) e l’ho lasciata in frigo.

In questo modo il sale é venuto in superficie, l’ho lavata e ho grattato via la crosta di sale e cosi la mia bresaola era pronta per essere tagliata a cubetti e utilissata per il mio risotto.

 

Ed ecco quindi cosa c’era come ingrediente misterioso! Proprio Lei, la Bresaola di Golositalia.

 

Risotto con Bresaola e Indivia Belga

 

INGREDIENTI (per 4 persone):

 

4 tazzine di riso

2 fette di bresaola spesse un centimetro

5 indivie (o endivie? non ricordo più come si dice in italiano)

1 cipolla bella grossa

1 dado

acqua qb

1 bicchiere di vino rosé

2 cucchiaini di olio EVO

 

PREPARAZIONE:

 

Dopo tutta la trafila per dissalare la bresaola la si deve tagliare a cubetti.

Poi lavata l’indivia per bene, togliete le prima foglie esterne e tagliatela a rondelle.

Tagliate anche la cipolla a fettine.

Mettete in una padella antiaderente dai bordi alti due cucchiaini di olio e la cipolla a imbiondire.

In seguito aggiungete l’indivia e la bresaola e fate cuocere un pochino.

Portate il tutto sui bordi della padella e in mezzo mettete il riso a tostare.

Aggiungete il vino rosé e fatelo sfumare.

Ora aggiungete l’acqua, bollente, fino a coprire il riso e lasciate cuocere mescolando di tanto in tanto e controllando che il livello dell’acqua non si abbassi troppo.

Quando il risotto é pronto potete mantecarlo con una noce di burro e parmigiano grattuggiato.

Ed il piatto é pronto, diverso, ricco di sapori e credo, di mia invenzione (non ne ho mai sentito parlare in giro insomma, ma magari un qualche altro cuoco ci ha pensato prima di me, boh)!

 

Buona serata a tutti, io mi concedo un bagno caldo e poi mi dedico alla cena di oggi… Sempre se non mi addormento in vasca perché é stata davvero una giornata durissima (12 ore di lavoro e neanche 5 minuti di pausa)!

 

 

Risotto con Bresaola e Indivia Belga

Primi | 26 Febbraio 2014 | By

Sono appena tornata a casa da una lunghissima giornata di lavoro!

Abbiamo sfornato circa 300 tortini al cioccolato con i bimbi e ci siamo anche inventati una caccia al tesoro di carnevale. Il tutto mentre dovevo formare un paio di nuove college che si occupano dei piccoli. Una bravissima e una che non riusciva neanche a capire che non si deve fumare davanti ai bimbi…

 

E ora ho cinque minuti, mentre riempio l’acqua della vasca, per darvi la ricetta di oggi… un risotto davvero fantastico e facile da fare che qui é piaciuto molto.

 

In Italia, a inizio febbraio (e per chi mi legge spesso, sarà un po’ una ripetizione) sono stata a Golositalia, una fiera enogastronomica che si teneva a Brescia. E li ho trovato tanti prodotti davvero ottimi che mi ero ripromessa di usare nelle mie ricette… tra cui LA BRESAOLA. 

In realtà era cosi buona che é stata mangiata quasi interamente cosi, al naturale o con olio, pepe e limone.

Ma sono riuscita a conservarne un pezzettino e ho voluto sperimentare questo piatto che mi trottava per la testa da un po di tempo.

 

Per togliere il sale in eccesso l’ho avvolta in una di quelle buste per i quaderni ad anelli (pulita e nuova, ovviamente) e l’ho lasciata in frigo.

In questo modo il sale é venuto in superficie, l’ho lavata e ho grattato via la crosta di sale e cosi la mia bresaola era pronta per essere tagliata a cubetti e utilissata per il mio risotto.

 

Ed ecco quindi cosa c’era come ingrediente misterioso! Proprio Lei, la Bresaola di Golositalia.

 

Risotto con Bresaola e Indivia Belga

 

INGREDIENTI (per 4 persone):

 

4 tazzine di riso

2 fette di bresaola spesse un centimetro

5 indivie (o endivie? non ricordo più come si dice in italiano)

1 cipolla bella grossa

1 dado

acqua qb

1 bicchiere di vino rosé

2 cucchiaini di olio EVO

 

PREPARAZIONE:

 

Dopo tutta la trafila per dissalare la bresaola la si deve tagliare a cubetti.

Poi lavata l’indivia per bene, togliete le prima foglie esterne e tagliatela a rondelle.

Tagliate anche la cipolla a fettine.

Mettete in una padella antiaderente dai bordi alti due cucchiaini di olio e la cipolla a imbiondire.

In seguito aggiungete l’indivia e la bresaola e fate cuocere un pochino.

Portate il tutto sui bordi della padella e in mezzo mettete il riso a tostare.

Aggiungete il vino rosé e fatelo sfumare.

Ora aggiungete l’acqua, bollente, fino a coprire il riso e lasciate cuocere mescolando di tanto in tanto e controllando che il livello dell’acqua non si abbassi troppo.

Quando il risotto é pronto potete mantecarlo con una noce di burro e parmigiano grattuggiato.

Ed il piatto é pronto, diverso, ricco di sapori e credo, di mia invenzione (non ne ho mai sentito parlare in giro insomma, ma magari un qualche altro cuoco ci ha pensato prima di me, boh)!

 

Buona serata a tutti, io mi concedo un bagno caldo e poi mi dedico alla cena di oggi… Sempre se non mi addormento in vasca perché é stata davvero una giornata durissima (12 ore di lavoro e neanche 5 minuti di pausa)!