Ricette

Cocktail by Marzio: IL POMPONETTE!!!

Buongiorno a tutti, eccoci di nuovo con l’appuntamento con il nostro barman Marzio che ci insegna una nuova ricetta per un cocktail davvero diverso dal solito.

Vi lascio nelle sue mani e noi ci sentiamo più tardi per una nuova ricetta, culinaria questa volta!

Ah, prima di lasciarvi nelle abili mani di Marzio vi voglio solo far notare che questo meraviglioso cocktail si chiama come meeeeeeeeeeee: POMPONETTE!

Vi propongo questa ricetta che potrete modificare con piccole accortezze per adattarla ai gusti che più vi piacciono.

Innanzitutto prendete il bicchiere un rock andrà bene (9oz di capacità) ma sbizzarritevi nei contenitori un barattolino della marmellata è o altro possono essere simpatici e creativi.

Prendete una fragola o 2 tagliatela a pezzetti,se le fragole non sono molto saporite aggiungete un pochino di sciroppo di fragola, poco mi raccomando max 1/4 di oz, 4-5 acini d’uva (perchè no se ne può fare una versione con l’uva americana) sempre tagliati, un piccolo velo di zucchero di fruttosio, e poi pestate! riempite ora il bicchiere con il ghiaccio, e ora useremo un ingrediente nuovo l’angostura.

L’angostura è un amaro che si ottiene dall’infusione della corteccia di Galipea Officinalis , al quale vengono poi aggiunte diverse note aromatiche come chiodi di garofano, cardamomo arance amare etc..

Versate sul ghiaccio 3 dash (ovvero delle spruzzate).

Versate ora 1oz di vodka, 1 oz di Vermouth ( io consiglio il bianco ma potete farne una versione con ogni tipo di vermouth in base ai vostri gusti) e mescolate per bene con un cucchiao lungo (se lo avete un bar spoon) per fare in modo che il pestato vada ad insaporire tutta la parte alcolica, a piacere potete mettere un top di selz o di acqua tonica.

Un cocktail fresco fruttato adatto alla primavera e come aperitivo.

Per la decorazione ho usato una rondella di Carambola che crea quella bella stellina che vedete sul bicchiere!
Buon Sabato sera a tutti e divertitevi!!!PicsArt_1394869903933

Viaggio ad Ovest

Quarantotto ore ad Ovest

Buogiorno a tutti quelli che mi seguono sempre qui sul blog e anche a quelli che vengono solo ogni tanto a curiosare.

Vorrei scusarmi con voi per la mia assenza di questi ultimi due giorni ma ho passato le 48 ore più intense e stancanti degli ultimi decenni.
Libreria nella stazione di Metz, WOW!
Come sapete, o molti sanno io vivo in Francia e ogni tanto capita che scenda in Italia a vedere la mia famiglia, e quando questo avviene ho sempre pochi giorni di tempo e voglio approfittare al meglio di ogni ora, per cui dormo poco e incastro appuntamente con famiglia e amici a più non posso per non perdermi neanche un istante di queste settimane splendide in cui torno a casa. Il mio compagno non ha mai potuto capire questa cosa, questi ritrovi a 100 all’ora, la mancanza di famiglai e amici perché, fino a settembre abbiamo sempre vissuto vicino alla sua family e quindi per lui era facile vederli (ci andavamo ogni fine settimana insomma).

Cantine bizzarre a Metz, aspettando il Co-Voiturage

MA … da settembre viviamo nell’est della Francia, e non più nel caro e amato ovest e quindi dopo sei mesi di lontananza dalla sua famiglia il mio uomo si é messo a pensare che forse avevo ragione, che la famiglia ti manca quando sei lontano per tanto tempo e che si poteva andare a trovarli. Piccolo neo in tutto questo suo piano: NOI NON ABBIAMO UN AUTO, o meglio si ce l’abbiamo ma é rimasta la, dalle parti di Nantes, per cui come la attraversiamo la Francia ora?

In auto con il tizio del Co-Voiturage, seduta dietro, e io soffro di mal d’auto!

La risposta é la seguente: Un tram (da casa alla stazione). Un treno (da Nancy a Metz). Un co-voiturage o car-pooling che dir si voglia, con un paio di sconosciuti che ci hanno portato da Metz a Orléans. Se ve lo state chiedendo siamo esattamente da lato opposto dello stato e ad Orléans eravamo più o meno a metà strada dopo sole OTTO ore di VIAGGIO!

Il co-voituratore ci lascia alla stazione centrale di Orléans, e li ti trovi davanti un pianoforte che tutti possono suonare!

Poi un cognato é venuto a prenderci a Orléans per portarci a Saumur, arrivando in ritardo di circa 2 ore e facendoci arrivare ad un totale di TREDICI (tre-di-ci se non si fosse capito) ore di viaggio. Ed in seguito dopo aver dormito dalla sorella del mio compagno siamo ripartiti per un’altra ore e mezzo di viaggio per arrivare dai suoi genitori! Il tutto per un totale di QUATTORDICI ore di VIAGGIO per fare circa 700 chilometri! E no, non abbiamo preso l’aereo perché nessun aereo porta da Nancy a Cholet (dove vivono i genitori di Cedric) e non abbiamo preso il treno fino a là perché costava un patrimonio e perché la Francia non ci offriva un treno diretto ma 4 treni diversi con una pausa di due ore tra ogni partenza!

Il cielo, ad Ovest!

Dopo quest’odissea personale siamo finalmente arrivati a destinazione e Ced si é reso conto che a volta ho ragione, che quando il tempo é poco non si ha voglia di dormire ma di approfittare di ogni minuto per cui abbiamo fatto visita anche alla nonna di Cedric, siamo andati in un’altra città a cercare la nostra lavatrice per portarcela a Nancy, siamo stati a prenzi e cene infiniti, siamo andati nel negozio preferito della sua famiglia, abbiamo visto le zie, siamo andati a pattinare sul ghiaccio, abbiamo fatto un giro della città, siamo andati a vedere la casa in costruzione del fratello del mio ragazzo (un terreno vuoto e un paio di disegni della casa in realtà) e non contenti siamo ripartiti esausti, questa volta con la nostra auto, senza prendere l’autostrada, per tornarcene a Nancy, dove siamo arrivati ieri sera, dopo altre dieci ore di viaggio!

Meta finale, casa dei suoceri!

Ecco perché questo fine settimana non ho avuto un solo momento per occuparmi del blog, respirare o dormire. Per la serie, solo a me capitano queste cose! 24 ore di viaggio tra venerdi mattina e lunedi sera per un totale di 48 ore effettive ad Ovest! MA l’amore fa fare anche questo, no?