Eloge de l’éphémère, stranezze a Nancy
La settimana scorsa abbiamo cambiato l’ora, con le solite conseguenze su tutti, qualche difficiltà ad adattarsi ai nuovi orari, un po di stanchezza in più e qualche salto d’umore.
Ma i francesi non sono stupidi, o per lo meno non sempre, ed ecco cosa hanno pensato qui a Nancy per risollevare gli spiriti.
Dal 30 marzo per una settimana la piazza principale della città, Place Stanislas, é stata invasa da decine di letti con tanto di piumoni e cuscini.
E quest’opera d’arte, questo progetto bizzarro, questi letti insomma erano liberi di essere utlizzati da tutti, ogni mattina i letti erano rifatti, le federe e i lenzuoli cambiati.
La notte questi letti potevano essere utilizzati dai più poveri della città che, anche se solo per qualche tempo hanno avuto coperte calde e pulite in cui rifugiarsi, e al mattino, tra le nuove lenzuola cambiate di fresco si vedeva ogni genere d’uomo usufruire dei comodi materassoni.
Uomini in giacca e cravatta si sedevano sul bordo del letto, si toglievano le scarpe, e di colpo era come se ci si trovasse nelle loro case, e loro, cosi impunemente osservate dai clienti dei bar intorno, si sdraiavano sul letto e facevano un sonnellino.
Donne in dolce attesa riposavano tra le coperte candide, amici si sedevano a prendere l’aperitivo come ad un pigiama party. E l’iniziativa ha velocemente fatto il giro della città.
E la cosa più assurda é il rispetto che i cittadini hanno portato al tutto, nessuno ha rubato le coperte nel cuore della notte (come si sarebbe probabilmente fatto dalle nostre parti),donne e uomini senza fissa dimora han potuto dormire al caldo senza essere allontanati dalle autorità e ogni mattino tutto ricominciava da zero e nuova gente poteva approfittare di questi letti semplici ma confortevoli, prendersi una pausa dalla vita lavorativa, vivere ad un ritmo diverso.
Nancy per una volta ha avuto una buona iniziativa, semplice e divertente per i suoi abitanti.
Un’elogio all’effimero che mi é particolarmente piaciuto.
Ricette di Primavera
Piselli, asparagi e fagiolini di un verde smagliante, belle carotine arancio fiammante, rape viola …
La primavera è la bella stagione dell’orto, una festa di verdure e colori per esaudire ogni desiderio!
Il ritorno della primavera si celebra in CUCINA e oggi vi propongo tre diverse ricette, molto semplici e ricche di gusto e colori, per celebrare insieme questa magnifica stagione.
INSALATA DI ASPARAGI, AVOCADO E CETRIOLO
INGREDIENTI:
2 avocado, 350g asparagi verdi, 80 gr di cicoria, 1 insalata a scelta (lattuga, valeriana, rucola, secondo i vostri gusti), 1 limone, 1 cetriolo, 6 cucchiai di olio di noce, 2 cucchiai di aceto di mele, sale e pepe
PREPARAZIONE:
Fate bollire gli asparagi in acqua dolce, sbucciate gli avocado e tagliateli a lamelle (o a dadini se preferite), lavate bene la cicoria e anche l’altra insalata che avete scelto. Preparate la vinegrette mischiano olio, aceto di mele, sale e pepe. Scolate gli asparagi e aggiungeteli in un piatto o in una zuppiera al resto degli ingredienti senza tagliarli.
Togliete la buccia del cetriolo (che é la parte più difficile da digerire) e poi aggiungete anch’essi al resto delle verdure. Coprite il tutto con la vinaigrette.
L’olio di noci e l’aceto di mele danno un gusto più delicato al piatto rispetto alla vinegretto normale (di olio EVO, aceto, senape), i cetrioli e la cicoria aiuteranno a drenarvi e depurarvi e il tutto inoltre é davvero saporito.
INSALATA DI ASPARAGI E GAMBERONI
INGREDIENTI:
8 asparagi per persona, una decina di gamberoni a testa, un mazzetto di prezzemolo, 1 cucchiaino di aceto bzalsamico, 3 cucchiaini di olio EVO, 1 scalogno, 1 carota, 1 spicchio di aglio, 1 cucchiaio da minestra di salsa di soia (salata), un po di coriandolo in foglie, del timo in foglie e del pepe se vi va.
PREPARAZIONE:
Tagliate lo scalogno e l’aglio in cubetti piccoli piccoli piccoli e mischiateli con olio EVO, aceto balsamico, la soia, la carota, anch’essa a dadini piccolissimi, e il pepe.
Una volta preparata la salsa fate lessare i gamberoni per pochi minuti, e gli asparagi. Se vi va potete anche aggiungere dei pomodorini leggermente grigliati e delle foglie di menta come decorazione.
Mischiate il tutto e disponete nel piatto nel modo più carino possibile in modo che anche l’occhio abbia la sua parte.
FRICASSEA DI AGNELLO E CARCIOFI
INGREDIENTI:
Per 6 persone: 900 g di agnello, 4 cuori di carciofi e le foglie commestibili degli stessi quattro carciofi (evitate insomma quelle più esterne), succo di 1/2 limone, 4 cucchiai di olio d’oliva, prezzemolo tritato qb, 3 spicchi di aglio, qualche carotina nana, un peperone giallo, un peperone rosso, una manciata di piselli finissimi, 15 cl di vino bianco secco (qui da noi sceglierei il Muscadet, che é il vino dei paesi della Loira, in Italia non saprei ma credo che in questo caso possiate scegliere quel che più vi piace), fleur de sel, rosmarino, pepe nero, un cucchiaino di zucchero e del burro.
PREPARAZIONE:
Pulite i cargiofi e scottateli leggermente in acqua calda per velocizzarne la cottura. Tagliate i peperoni (sia quello giallo che quello rosso) a dadini, fate scottare anche i piselli in acqua calda e in seguito mixateli per trasformarli in una salsa spessa.
Fate glassare le carotine insieme all’agnello nel burro e nello zucchero con i tre spicchi d’aglio, il rosmarino e il pepe.
Unite la salsa di piselli, i carciofi, i peperoni e i cucchiai di olio EVO. Fate rosolare qualche minuto e poi sfumate con il vino bianco.
Quando il vino bianco é quasi completamente evaporato aggiungete un bicchiere di acqua mischiata al succo di mezzo limone, questo permetterà agli ingredienti di non ossidarsi verso la fine della cottura e mantenere i loro bei colori accesi.
Aggiustate di sale, aggiungete il rosmarino e terminate la cottura a fuoco basso per non cuocere eccessivamente l’agnello.
Decorate con il fleur de sel e servite caldo.
Tagliatelle Fatte in Casa
Da quando ho ricevuto il pacchetto regalo della Star mi sono chiesta come fare ad utilizzare alcuni del prodotti che mi avevano inviato, il mio blog é pur sempre un blog in cui creo le ricette, e cosi, se il sugo non posso inventarlo, come nel caso delle statoline di ragù classico dove tutto é già pronto, mi sono detta che avrei quindi potuto, almeno, regalarvi la ricetta della pasta fatta in casa.
Il ragù é buono, certo, ma con la pasta fatta in casa é decisamente meglio.
Ecco allora come fare:
Tagliatelle fatte in casa con Ragù Classico STAR
INGREDIENTI:
2/3 Farina di grano duro
1/3 Farina 00
1 Uovo (ogni 200 g di farina)
Acqua, quanto basta
E 3 scatoline di ragù classico Star (ogni confezione é mono porzione)
Con questa ricetta vengono utilizzate meno uova ma la pasta avrà comunque elasticità e allo stesso tempo consistenza. Questa inoltre é una nuova ricetta che ho sperimentato solo due o tre volte ma che mi é piaciuta molto più della ricetta classica, inoltre, con l’utilizzo di meno uova, il risultato é anche meno calorico e quindi adatto anche a chi segue una dieta o un regime ipocalorico.
PREPARAZIONE:
Mischiate per bene le farine e disponetele sul tavolo a fontana. Aggiungeteci al centro le uova (e in caso vogliate creare della pasta aromatizzata potete anche aggiungere del curry, della noce moscata o qualsiasi altra spezia vi venga in mente).
Rompete le uova e iniziate a mescolarle prendendovi man mano la farina sui bordi.
Impastate finché le uova non assorbono più farina.
A questo punto aggiungeteci eventuali ingredienti frullati se volete per esempio fare delle tagliatelle verdi alle spinaci o ancora alla zucca.
Io le lascio al naturale questa volta.
Impastate raggruppando poco alla volta tutti i grumi sul tavolo.
Aggiungete altra farina o altra acqua a seconda della necessità ma non esagerate né con l’una né con l’altra.
L’impasto deve risultare morbido e liscio, non deve attaccarsi alle mani, e non lavoratela troppo altrimenti diventa dura e sarà più complicato affinarla e creare le tagliatelle.
A questo punto date all’impasto la forma di un panetto, cospargetelo di farina e lasciatelo riposare 15-20 minuti coperto da un canovaccio o avvolto nella pellicola. Questo permetterà all’impasto di allentarsi e di non ritirarsi nella fase di stesura.
Quando il tempo é passato potete iniziare ad appiattire la vostra pasta. Io la stendo con il mattarello perché qui a Nancy non ho nessuna accidenti di macchina per la pasta.
Una volta che la pasta sarà alta circa 1 millimetro e mezzo o due tagliatela nel senso della lunghezza, cercate di dare la forma del nido e cospargente ancora con un po di farina.
Quando dovrete cuocerla la pasta sarà pronta in un minuto.
Per quanto riguarda il sugo Star io ho aperto le scatoline e le ho messe a riscaldare in padella con una noce di burro, un po di rosmarino e poi quando ho mescolato pasta e sugo ho ricoperto di abbondante Parmigiano.
Il piatto é pronto, le tagliatelle fatte in casa sono rugose e assorbono facilmente il sugo dando un tocco in più ad una preparazione industriale che resta comunque una delle più buono che ho assaggiato (sopprattutto tra quelle assurde vendute qui in Francia.
Buon Appetito a tutti e Buon fine settimana, anche se qui piove e la primavera sembra essere già scomparsa. Mannaggia!
Tagliatelle Fatte in Casa
Da quando ho ricevuto il pacchetto regalo della Star mi sono chiesta come fare ad utilizzare alcuni del prodotti che mi avevano inviato, il mio blog é pur sempre un blog in cui creo le ricette, e cosi, se il sugo non posso inventarlo, come nel caso delle statoline di ragù classico dove tutto é già pronto, mi sono detta che avrei quindi potuto, almeno, regalarvi la ricetta della pasta fatta in casa.
Il ragù é buono, certo, ma con la pasta fatta in casa é decisamente meglio.
Ecco allora come fare:
Tagliatelle fatte in casa con Ragù Classico STAR
INGREDIENTI:
2/3 Farina di grano duro
1/3 Farina 00
1 Uovo (ogni 200 g di farina)
Acqua, quanto basta
E 3 scatoline di ragù classico Star (ogni confezione é mono porzione)
Con questa ricetta vengono utilizzate meno uova ma la pasta avrà comunque elasticità e allo stesso tempo consistenza. Questa inoltre é una nuova ricetta che ho sperimentato solo due o tre volte ma che mi é piaciuta molto più della ricetta classica, inoltre, con l’utilizzo di meno uova, il risultato é anche meno calorico e quindi adatto anche a chi segue una dieta o un regime ipocalorico.
PREPARAZIONE:
Mischiate per bene le farine e disponetele sul tavolo a fontana. Aggiungeteci al centro le uova (e in caso vogliate creare della pasta aromatizzata potete anche aggiungere del curry, della noce moscata o qualsiasi altra spezia vi venga in mente).
Rompete le uova e iniziate a mescolarle prendendovi man mano la farina sui bordi.
Impastate finché le uova non assorbono più farina.
A questo punto aggiungeteci eventuali ingredienti frullati se volete per esempio fare delle tagliatelle verdi alle spinaci o ancora alla zucca.
Io le lascio al naturale questa volta.
Impastate raggruppando poco alla volta tutti i grumi sul tavolo.
Aggiungete altra farina o altra acqua a seconda della necessità ma non esagerate né con l’una né con l’altra.
L’impasto deve risultare morbido e liscio, non deve attaccarsi alle mani, e non lavoratela troppo altrimenti diventa dura e sarà più complicato affinarla e creare le tagliatelle.
A questo punto date all’impasto la forma di un panetto, cospargetelo di farina e lasciatelo riposare 15-20 minuti coperto da un canovaccio o avvolto nella pellicola. Questo permetterà all’impasto di allentarsi e di non ritirarsi nella fase di stesura.
Quando il tempo é passato potete iniziare ad appiattire la vostra pasta. Io la stendo con il mattarello perché qui a Nancy non ho nessuna accidenti di macchina per la pasta.
Una volta che la pasta sarà alta circa 1 millimetro e mezzo o due tagliatela nel senso della lunghezza, cercate di dare la forma del nido e cospargente ancora con un po di farina.
Quando dovrete cuocerla la pasta sarà pronta in un minuto.
Per quanto riguarda il sugo Star io ho aperto le scatoline e le ho messe a riscaldare in padella con una noce di burro, un po di rosmarino e poi quando ho mescolato pasta e sugo ho ricoperto di abbondante Parmigiano.
Il piatto é pronto, le tagliatelle fatte in casa sono rugose e assorbono facilmente il sugo dando un tocco in più ad una preparazione industriale che resta comunque una delle più buono che ho assaggiato (sopprattutto tra quelle assurde vendute qui in Francia.
Buon Appetito a tutti e Buon fine settimana, anche se qui piove e la primavera sembra essere già scomparsa. Mannaggia!
Cake Savoyardo
Mercoledi mattina, e tempo di una nuova ricetta, una di quelle fatte con i bimbi che tanto piaccio anche agli adulti.
Saro’ rapida e indorlore, proprio come quando si deve togliere un cerotto, perché il tempo stringe e sono già quasi in ritardo per trovarmi con la mia collega che mi da un passaggio e penso possa mordermi se arrivo in ritardo anche questa mattina (ieri on era colpa mia in realtà, ma questa storia magari ve la racconto un’altra volta.
E ora carta penna o tablet e prendete appunti:
INGREDIENTI
3 uova
150 gr di farina
1 bustina di lievito
5 cl di olio di semi
10 cl di latte
100 gr di emmental grattuggiato
100 gr di Roblochon
150 gr di pancetta affumicata tagliata a dadini
3 cipolle
sale e pepe
PREPARAZIONE:
La ricetta, nonostante gli ingredienti numerosi non é per nulla difficile, basterà mischiare insieme farina, uova, latte e olio.
Quando il tutto sarà ben amalgamato (attenti ai grumi) aggiungete la bustina di lievito.
Mescolate ancora e poi aggiungete i formaggi, la pancetta e le cipolle tagliate a fettine sottili.
Salate e pepete a piacere.
Mettete il tutto in una teglia per il forno, e infornate per 40 minuti in forno gia caldo a 180°!
Il cake é buono, croccante e saporito e qui i bimbi ne erano innamorati e non ne é restato neanche un pezzettino!
Alla Scoperta delle Vosges!
Quello che é successo in questi pochi giorni é davvero tipico, per lo meno per quanto ci riguarda, é proprio una cosa da noi.
Tornati dal Lussemburgo, poco soddisfatti della nostra gita, dato che anche se la città era piacevole, era decisamente troppo cara e troppo chic per noi, Cedric ha preso le cose in mano e abbiamo deciso di ripartire.
Al lavoro non avevano bisogno di me lunedi (ed erano comunque già a conoscenza delle mia assenza) per cui abbiamo richiuso le valigie, aggiungendo solo qualche maglone un po più caldo e ci siamo diretti in montagna, a esplorare altri posti vicini a noi.
E i monti Vosgi (di cui il più alto supera i 1400 m di altitudine) sono a circa un’ora e mezza da casa nostra, per cui erano la meta perfetta per un altro viaggetto improvvisato.
Cedric aveva prenotato l’hotel senza dirmi quasi nulla, e ci siamo ritrovati in un perfetto quadretto montano, con una camera romantica, la neve e insomma, dopo dei mesi di tour des forces per il blog e anche per il lavoro con i bimbi, due giorni veri di pace assoluta un po ce li meritavamo.
E mentre qui sorge il sole su questo martedi’ 11 Marzo, e io mi appresto a tornare al lavoro vi lascio qualche foto, p
er condividere con voi un po delle cose meravigliose che ho visto… perché mica ci siamo fermati sui monti, dopo aver fatto a pall
e di neve, essere stati immersi in paesaggi alpini da togliere il fiato, di 20 km in 20 km abbiamo attraversato tutta la catena montuosa e ci siamo ritrovati dall’altro lato, prima nella cittadina di Munster (da dove viene il formaggio con lo stesso nome con cui vi preparero’ una ricetta per questo fine settimana) e poi a Colmar, bellissima città medievale, dove avevamo 22°, un sole perfetto e ci siamo sentiti davvero spaesati, tra colline, montagne, neve e sole, tra chalet isolati e città brulicanti di vita, tra m
ucche e formaggi, ieri sera ce ne siamo tornati a Nancy, pronti per una nuova settimana di lavoro, con energia da vendere e anche con qualche piatto tipico di cui potro’ parlarvi in questi giorni!
E vi diro’ anche un segreto, il pass per sciare, per una giornata, nel posto in cui siamo stati costava 6 euro, da non credere!!! Insomma le Vosges non sono per niente male!!!
Alla Scoperta delle Vosges!
Quello che é successo in questi pochi giorni é davvero tipico, per lo meno per quanto ci riguarda, é proprio una cosa da noi.
Tornati dal Lussemburgo, poco soddisfatti della nostra gita, dato che anche se la città era piacevole, era decisamente troppo cara e troppo chic per noi, Cedric ha preso le cose in mano e abbiamo deciso di ripartire.
Al lavoro non avevano bisogno di me lunedi (ed erano comunque già a conoscenza delle mia assenza) per cui abbiamo richiuso le valigie, aggiungendo solo qualche maglone un po più caldo e ci siamo diretti in montagna, a esplorare altri posti vicini a noi.
E i monti Vosgi (di cui il più alto supera i 1400 m di altitudine) sono a circa un’ora e mezza da casa nostra, per cui erano la meta perfetta per un altro viaggetto improvvisato.
Cedric aveva prenotato l’hotel senza dirmi quasi nulla, e ci siamo ritrovati in un perfetto quadretto montano, con una camera romantica, la neve e insomma, dopo dei mesi di tour des forces per il blog e anche per il lavoro con i bimbi, due giorni veri di pace assoluta un po ce li meritavamo.
E mentre qui sorge il sole su questo martedi’ 11 Marzo, e io mi appresto a tornare al lavoro vi lascio qualche foto, p
er condividere con voi un po delle cose meravigliose che ho visto… perché mica ci siamo fermati sui monti, dopo aver fatto a pall
e di neve, essere stati immersi in paesaggi alpini da togliere il fiato, di 20 km in 20 km abbiamo attraversato tutta la catena montuosa e ci siamo ritrovati dall’altro lato, prima nella cittadina di Munster (da dove viene il formaggio con lo stesso nome con cui vi preparero’ una ricetta per questo fine settimana) e poi a Colmar, bellissima città medievale, dove avevamo 22°, un sole perfetto e ci siamo sentiti davvero spaesati, tra colline, montagne, neve e sole, tra chalet isolati e città brulicanti di vita, tra m
ucche e formaggi, ieri sera ce ne siamo tornati a Nancy, pronti per una nuova settimana di lavoro, con energia da vendere e anche con qualche piatto tipico di cui potro’ parlarvi in questi giorni!
E vi diro’ anche un segreto, il pass per sciare, per una giornata, nel posto in cui siamo stati costava 6 euro, da non credere!!! Insomma le Vosges non sono per niente male!!!
Gita fuori Porta
Da quando viviamo in Lorena non abbiamo mai potuto muoverci molto,
come facevamo prima perché fino al
mese scorso non avevamo nessun mezzo di trasporto, insomma, la nostra auto era “prigioniera” a casa dei suoceri e quindi noi eravamo an
corati a Nancy.
Ora che l’abbiamo recuperata (dopo svariate peripezie che vi ho raccontato in un articolo precedente) siamo stati finalmente liberi di muoverci come volevamo e quindi, per la festa delle donne ce ne siamo andati ad esplorare il Lussemburgo, che é a solo un’ora e mezza da casa nostra.
Ed é stata una gita più che piacevole anche se come sempre a noi succedono cose un po’assurde, devo dire che questa volta non ci sono stati grandi intoppi a parte il mio gps che é diventato scemo e parlava 3 lingue insieme.
Avevamo le indicazioni stradali più impossibili e inoltre erano spiegate un terzo in inglese, uno in italiano (ma con tipico ac
cento british) e un terzo in francese con un perfetto accento del nord.
Le frasi erano più o meno come questa: “turn sinistra at the rotonda and go diritto en rue Robert Shumann“ insomma ci voleva un bel lavoro di traduzione simultanea per sapere dove dovevamo andare realmente ma alla fine ci siamo riu
sciti e cosi vi lascio qualche bella foto della città di Lussemburgo, una citta davvero molto interessante, costruita su più livelli, con uno strapiombo immenso a dividerla in due parti, un perfetto incrocio tra antico e moderno, un posto davvero spettacolare insomma.
Purtroppo pero’ anche una città molto molto cara, volevamo passare una notte in hotel e ripartire oggi ma anche l’albergo più misero con una sola stella costava 100 euro a notte, per cui verso sera abbiamo fatto dietro-front e siamo tornati a dormire in Francia nel nostro lettuccio.
Un caffé ci é costato 2 euro e 50 e anche un’attesa di circa 40 minuti per averlo e a quel punto, in qualsiasi altro posto c
e lo avrebbero offerto per scusarsi dell’infitita attesa, ma là no, lo abbiamo dovuto pagare.
Abbiamo scoperto che anche gli affitti sono cari (carissimi), pero’ ci sono 4 o 5 cose che valeva la pensa comprare comunque in quel di Lussemburgo city, come il caffé, Lavazza e segafredo che erano venduti a meno di 1€ al pacchetto, l’Aperol che non si sa per quale motivo vendevano ovunque e allo stesso prezzo dell’Italia (mentre in Francia lo si paga 25 euro per 75cl), le sigarette (brutto, bruttissimo vizio della vostra blogger) che costavano circa 3 euro al pacchetto ma sopprattutto la benzina che era
a 1,10€ al litro!!!
Ovviamente abbiamo fatto il pieno!!! ^___^
Per il resto la città é molto antica e, come dicevo prima credo che abbiamo fatto davvero un buon lavoro di “assemblaggio”, se cosi si puo dire, perché antico e moderno si sposano alla perfezione creando una città unica nel suo genere e interessantissima da scoprire.
Quello che dovreste assolutamente visitare? Le grotte, le catacombe e i vari tunnel sotterranei che si snodano sotto l’intera città, MAGNIFICI!!!