Cake Savoyardo
Mercoledi mattina, e tempo di una nuova ricetta, una di quelle fatte con i bimbi che tanto piaccio anche agli adulti.
Saro’ rapida e indorlore, proprio come quando si deve togliere un cerotto, perché il tempo stringe e sono già quasi in ritardo per trovarmi con la mia collega che mi da un passaggio e penso possa mordermi se arrivo in ritardo anche questa mattina (ieri on era colpa mia in realtà, ma questa storia magari ve la racconto un’altra volta.
E ora carta penna o tablet e prendete appunti:
INGREDIENTI
3 uova
150 gr di farina
1 bustina di lievito
5 cl di olio di semi
10 cl di latte
100 gr di emmental grattuggiato
100 gr di Roblochon
150 gr di pancetta affumicata tagliata a dadini
3 cipolle
sale e pepe
PREPARAZIONE:
La ricetta, nonostante gli ingredienti numerosi non é per nulla difficile, basterà mischiare insieme farina, uova, latte e olio.
Quando il tutto sarà ben amalgamato (attenti ai grumi) aggiungete la bustina di lievito.
Mescolate ancora e poi aggiungete i formaggi, la pancetta e le cipolle tagliate a fettine sottili.
Salate e pepete a piacere.
Mettete il tutto in una teglia per il forno, e infornate per 40 minuti in forno gia caldo a 180°!
Il cake é buono, croccante e saporito e qui i bimbi ne erano innamorati e non ne é restato neanche un pezzettino!
Alla Scoperta delle Vosges!
Quello che é successo in questi pochi giorni é davvero tipico, per lo meno per quanto ci riguarda, é proprio una cosa da noi.
Tornati dal Lussemburgo, poco soddisfatti della nostra gita, dato che anche se la città era piacevole, era decisamente troppo cara e troppo chic per noi, Cedric ha preso le cose in mano e abbiamo deciso di ripartire.
Al lavoro non avevano bisogno di me lunedi (ed erano comunque già a conoscenza delle mia assenza) per cui abbiamo richiuso le valigie, aggiungendo solo qualche maglone un po più caldo e ci siamo diretti in montagna, a esplorare altri posti vicini a noi.
E i monti Vosgi (di cui il più alto supera i 1400 m di altitudine) sono a circa un’ora e mezza da casa nostra, per cui erano la meta perfetta per un altro viaggetto improvvisato.
Cedric aveva prenotato l’hotel senza dirmi quasi nulla, e ci siamo ritrovati in un perfetto quadretto montano, con una camera romantica, la neve e insomma, dopo dei mesi di tour des forces per il blog e anche per il lavoro con i bimbi, due giorni veri di pace assoluta un po ce li meritavamo.
E mentre qui sorge il sole su questo martedi’ 11 Marzo, e io mi appresto a tornare al lavoro vi lascio qualche foto, p
er condividere con voi un po delle cose meravigliose che ho visto… perché mica ci siamo fermati sui monti, dopo aver fatto a pall
e di neve, essere stati immersi in paesaggi alpini da togliere il fiato, di 20 km in 20 km abbiamo attraversato tutta la catena montuosa e ci siamo ritrovati dall’altro lato, prima nella cittadina di Munster (da dove viene il formaggio con lo stesso nome con cui vi preparero’ una ricetta per questo fine settimana) e poi a Colmar, bellissima città medievale, dove avevamo 22°, un sole perfetto e ci siamo sentiti davvero spaesati, tra colline, montagne, neve e sole, tra chalet isolati e città brulicanti di vita, tra m
ucche e formaggi, ieri sera ce ne siamo tornati a Nancy, pronti per una nuova settimana di lavoro, con energia da vendere e anche con qualche piatto tipico di cui potro’ parlarvi in questi giorni!
E vi diro’ anche un segreto, il pass per sciare, per una giornata, nel posto in cui siamo stati costava 6 euro, da non credere!!! Insomma le Vosges non sono per niente male!!!
Alla Scoperta delle Vosges!
Quello che é successo in questi pochi giorni é davvero tipico, per lo meno per quanto ci riguarda, é proprio una cosa da noi.
Tornati dal Lussemburgo, poco soddisfatti della nostra gita, dato che anche se la città era piacevole, era decisamente troppo cara e troppo chic per noi, Cedric ha preso le cose in mano e abbiamo deciso di ripartire.
Al lavoro non avevano bisogno di me lunedi (ed erano comunque già a conoscenza delle mia assenza) per cui abbiamo richiuso le valigie, aggiungendo solo qualche maglone un po più caldo e ci siamo diretti in montagna, a esplorare altri posti vicini a noi.
E i monti Vosgi (di cui il più alto supera i 1400 m di altitudine) sono a circa un’ora e mezza da casa nostra, per cui erano la meta perfetta per un altro viaggetto improvvisato.
Cedric aveva prenotato l’hotel senza dirmi quasi nulla, e ci siamo ritrovati in un perfetto quadretto montano, con una camera romantica, la neve e insomma, dopo dei mesi di tour des forces per il blog e anche per il lavoro con i bimbi, due giorni veri di pace assoluta un po ce li meritavamo.
E mentre qui sorge il sole su questo martedi’ 11 Marzo, e io mi appresto a tornare al lavoro vi lascio qualche foto, p
er condividere con voi un po delle cose meravigliose che ho visto… perché mica ci siamo fermati sui monti, dopo aver fatto a pall
e di neve, essere stati immersi in paesaggi alpini da togliere il fiato, di 20 km in 20 km abbiamo attraversato tutta la catena montuosa e ci siamo ritrovati dall’altro lato, prima nella cittadina di Munster (da dove viene il formaggio con lo stesso nome con cui vi preparero’ una ricetta per questo fine settimana) e poi a Colmar, bellissima città medievale, dove avevamo 22°, un sole perfetto e ci siamo sentiti davvero spaesati, tra colline, montagne, neve e sole, tra chalet isolati e città brulicanti di vita, tra m
ucche e formaggi, ieri sera ce ne siamo tornati a Nancy, pronti per una nuova settimana di lavoro, con energia da vendere e anche con qualche piatto tipico di cui potro’ parlarvi in questi giorni!
E vi diro’ anche un segreto, il pass per sciare, per una giornata, nel posto in cui siamo stati costava 6 euro, da non credere!!! Insomma le Vosges non sono per niente male!!!
Gita fuori Porta
Da quando viviamo in Lorena non abbiamo mai potuto muoverci molto,
come facevamo prima perché fino al
mese scorso non avevamo nessun mezzo di trasporto, insomma, la nostra auto era “prigioniera” a casa dei suoceri e quindi noi eravamo an
corati a Nancy.
Ora che l’abbiamo recuperata (dopo svariate peripezie che vi ho raccontato in un articolo precedente) siamo stati finalmente liberi di muoverci come volevamo e quindi, per la festa delle donne ce ne siamo andati ad esplorare il Lussemburgo, che é a solo un’ora e mezza da casa nostra.
Ed é stata una gita più che piacevole anche se come sempre a noi succedono cose un po’assurde, devo dire che questa volta non ci sono stati grandi intoppi a parte il mio gps che é diventato scemo e parlava 3 lingue insieme.
Avevamo le indicazioni stradali più impossibili e inoltre erano spiegate un terzo in inglese, uno in italiano (ma con tipico ac
cento british) e un terzo in francese con un perfetto accento del nord.
Le frasi erano più o meno come questa: “turn sinistra at the rotonda and go diritto en rue Robert Shumann“ insomma ci voleva un bel lavoro di traduzione simultanea per sapere dove dovevamo andare realmente ma alla fine ci siamo riu
sciti e cosi vi lascio qualche bella foto della città di Lussemburgo, una citta davvero molto interessante, costruita su più livelli, con uno strapiombo immenso a dividerla in due parti, un perfetto incrocio tra antico e moderno, un posto davvero spettacolare insomma.
Purtroppo pero’ anche una città molto molto cara, volevamo passare una notte in hotel e ripartire oggi ma anche l’albergo più misero con una sola stella costava 100 euro a notte, per cui verso sera abbiamo fatto dietro-front e siamo tornati a dormire in Francia nel nostro lettuccio.
Un caffé ci é costato 2 euro e 50 e anche un’attesa di circa 40 minuti per averlo e a quel punto, in qualsiasi altro posto c
e lo avrebbero offerto per scusarsi dell’infitita attesa, ma là no, lo abbiamo dovuto pagare.
Abbiamo scoperto che anche gli affitti sono cari (carissimi), pero’ ci sono 4 o 5 cose che valeva la pensa comprare comunque in quel di Lussemburgo city, come il caffé, Lavazza e segafredo che erano venduti a meno di 1€ al pacchetto, l’Aperol che non si sa per quale motivo vendevano ovunque e allo stesso prezzo dell’Italia (mentre in Francia lo si paga 25 euro per 75cl), le sigarette (brutto, bruttissimo vizio della vostra blogger) che costavano circa 3 euro al pacchetto ma sopprattutto la benzina che era
a 1,10€ al litro!!!
Ovviamente abbiamo fatto il pieno!!! ^___^
Per il resto la città é molto antica e, come dicevo prima credo che abbiamo fatto davvero un buon lavoro di “assemblaggio”, se cosi si puo dire, perché antico e moderno si sposano alla perfezione creando una città unica nel suo genere e interessantissima da scoprire.
Quello che dovreste assolutamente visitare? Le grotte, le catacombe e i vari tunnel sotterranei che si snodano sotto l’intera città, MAGNIFICI!!!
Torta allo Yogurt con Gocce di Cioccolato
Eccoci qui, finalmente venerdi perché sono proprio distrutta.
Ogni giorno tra le 10 e 10 ore di lavoro dovrebbe essere proibito, o molto ben pagato, o che ne so, alle Hawaii… perché sono davvero troppe ore di lavoro, e quando si ha anche un blog da curare, degli articoli da scrivere, una coppia da tenere in piadi e un appartamento di cui occuparsi, finisce che si dorme davvero davvero poco!
E cosi stasera tornando a casa credo che sverro’ sul divano e chi s’é visto s’é visto!
Ma per ora eccovi la nuova ricetta che vi propongo, una torta soffice soffice, con qualche goccia di cioccolato in più per darvi la carica, se come me non vedete l’ora che sia finalmente sabato.
E per facilitarvi la vita la torta la faremo in vasetti riutilizzando quello dello yogurt, una volta vuoto, come dosatore.
Torta allo Yogurt con Gocce di Cioccolato
INGREDIENTI:
1 vasetto di yogurt
3 uova
3 vasetti di farina
2 vasetti di zucchero
1 bustina di lievito
1 vasetto di olio di semi
3 vasetti di gocce di cioccolato
1 pizzico di sale
PREPARAZIONE:
Sarà semplicissimo e ci metterete davvero poco tempo, inoltre é una ricetta di sicura riuscita. Per cui cominciamo:
In una terrina, amalgamate un vasetto di yogurt di quelli senza gusto con le uova, unite 2 vasetti di zucchero, 3 di farina, 1 di olio, sale e lievito.
Versate l’impasto in una teglia a vostra scelta (io preferisco quelle in silicone) imburratela dopo aver versato il composto aggiungete le gocce di cioccolato, un po a casaccio sulla superficie di quella che sarà la nostra torta.
In questo modo se ne andranno verso il fondo , ma non completamente e il cioccolato non brucerà.
Cuocete in forno già caldo a 180° per circa 30′ o comunque fino a che vi pare cotta (ogni forno ci mette un tempo diverso e puo emanare un calore più o meno uniforme per cui state attenti ai tempi)
Sfornate, tagliate, mangiate. Ecco, direi che per oggi é tutto, e che appena ho dieci minuti vi racconto le mie rocambolesche avventure di questa settimana, cosi vi potete fare una risata a mie spese!
Buon fine settimana a tutti e a domani!
Cambiamenti e Frittelle di Carnevale
Ecco che il blog di Pomponette, che si trovava su blogspot sarà a breve sparito per sempre, ed é già ora di iniziare una nuova avventura qui, su questo nuovo blog e cui mi sto già affezionando piano piano.
Il lavoro é stato grande, qui dietro, dove non mi potete vedere ma potete tranquillamente immaginarmi, con un caffé e molto entusiasmo, confezionarvi questo nuovo pacchetto.
Pomponette si é trasferita, ma il lavoro sarà sempre lo stesso, per voi che leggete, per le aziende che collaborano con me, per tutto!
Con i bambini al lavoro stiamo organizzando una grande festa di carnevale per cui da qualche giorno siamo all’opera e stiamo facendo le frittelle di carnvale in grosse quantità e vi lascio la nostra ricetta (mia e dei mostriciattoli) per prepare delle frittelle a colpo sicuro.
INGREDIENTI:
500 gr di farina
150 gr di zucchero
4 uova
200 ml. di latte
1 bustina di lievito per dolci
1 limone
zucchero a velo q.b.
olio di semi di arachide (o girasole) q.b. per friggere
PREPARAZIONE:
In una grande ciotola, sbattere con forza le uova incorporando lo zucchero a poco a poco e fate montare il tutto fino ad ottenere un composto spumoso.
Ora aggiungete la scorza di limone (o se preferite l’aroma alla vaniglia), il latte e un pizzico di sale.
Mescolando continuamente aggiunere anche la farina setacciata e per ultima la bustina di lievito.
Fate a ttenzione a non formare grumi.
Quando il composto sarà vellutato, lasciatelo riposare qualche minuto e intanto mettete a scaldare l’olio in una pentola con i bordi alti.
Mettete nell’olio l’impasto, aiutandovi con un cucchiaio per formare delle “palline” un po irregolari!
Un’altra forma, divertente, é qualla a nido di rondine, e per ottenerla basta utilizzare lo stesso cucchiaio di prima e far scenere la pasta accompagnando il tutto da un movimento rotatorio del polso, più facile a fasi che a spiegare tral’altro. Noi abbiamo scelto di farle cosi perché per i bimbi era divertente ma voi potete dar loro la forma che preferite.
Quando vengono a galla saranno pronte.
Fate attenzion,e quando l’olio diventa troppo caldo di spegnere il gas, e riprendere le operazioni più tardi altrimenti le frittelle saranno bruciate fuori e crude dentro!
Scolate le frittelle su della carta assorbente e disponetele su un piatto da portata.
Coprite con dello zucchero a velo (o di zucchero normale se preferite) e magniatele!
Buon Carnevalo anche da voi era ieri, qui lo si festeggia venerdi e mi sento ancora autorizzata a dirvelo, ^___^!
Cambiamenti e Frittelle di Carnevale
Ecco che il blog di Pomponette, che si trovava su blogspot sarà a breve sparito per sempre, ed é già ora di iniziare una nuova avventura qui, su questo nuovo blog e cui mi sto già affezionando piano piano.
Il lavoro é stato grande, qui dietro, dove non mi potete vedere ma potete tranquillamente immaginarmi, con un caffé e molto entusiasmo, confezionarvi questo nuovo pacchetto.
Pomponette si é trasferita, ma il lavoro sarà sempre lo stesso, per voi che leggete, per le aziende che collaborano con me, per tutto!
Con i bambini al lavoro stiamo organizzando una grande festa di carnevale per cui da qualche giorno siamo all’opera e stiamo facendo le frittelle di carnvale in grosse quantità e vi lascio la nostra ricetta (mia e dei mostriciattoli) per prepare delle frittelle a colpo sicuro.
INGREDIENTI:
500 gr di farina
150 gr di zucchero
4 uova
200 ml. di latte
1 bustina di lievito per dolci
1 limone
zucchero a velo q.b.
olio di semi di arachide (o girasole) q.b. per friggere
PREPARAZIONE:
In una grande ciotola, sbattere con forza le uova incorporando lo zucchero a poco a poco e fate montare il tutto fino ad ottenere un composto spumoso.
Ora aggiungete la scorza di limone (o se preferite l’aroma alla vaniglia), il latte e un pizzico di sale.
Mescolando continuamente aggiunere anche la farina setacciata e per ultima la bustina di lievito.
Fate a ttenzione a non formare grumi.
Quando il composto sarà vellutato, lasciatelo riposare qualche minuto e intanto mettete a scaldare l’olio in una pentola con i bordi alti.
Mettete nell’olio l’impasto, aiutandovi con un cucchiaio per formare delle “palline” un po irregolari!
Un’altra forma, divertente, é qualla a nido di rondine, e per ottenerla basta utilizzare lo stesso cucchiaio di prima e far scenere la pasta accompagnando il tutto da un movimento rotatorio del polso, più facile a fasi che a spiegare tral’altro. Noi abbiamo scelto di farle cosi perché per i bimbi era divertente ma voi potete dar loro la forma che preferite.
Quando vengono a galla saranno pronte.
Fate attenzion,e quando l’olio diventa troppo caldo di spegnere il gas, e riprendere le operazioni più tardi altrimenti le frittelle saranno bruciate fuori e crude dentro!
Scolate le frittelle su della carta assorbente e disponetele su un piatto da portata.
Coprite con dello zucchero a velo (o di zucchero normale se preferite) e magniatele!
Buon Carnevalo anche da voi era ieri, qui lo si festeggia venerdi e mi sento ancora autorizzata a dirvelo, ^___^!
Viaggio ad Ovest
Quarantotto ore ad Ovest
Buogiorno a tutti quelli che mi seguono sempre qui sul blog e anche a quelli che vengono solo ogni tanto a curiosare.
Cantine bizzarre a Metz, aspettando il Co-Voiturage |
MA … da settembre viviamo nell’est della Francia, e non più nel caro e amato ovest e quindi dopo sei mesi di lontananza dalla sua famiglia il mio uomo si é messo a pensare che forse avevo ragione, che la famiglia ti manca quando sei lontano per tanto tempo e che si poteva andare a trovarli. Piccolo neo in tutto questo suo piano: NOI NON ABBIAMO UN AUTO, o meglio si ce l’abbiamo ma é rimasta la, dalle parti di Nantes, per cui come la attraversiamo la Francia ora?
In auto con il tizio del Co-Voiturage, seduta dietro, e io soffro di mal d’auto! |
La risposta é la seguente: Un tram (da casa alla stazione). Un treno (da Nancy a Metz). Un co-voiturage o car-pooling che dir si voglia, con un paio di sconosciuti che ci hanno portato da Metz a Orléans. Se ve lo state chiedendo siamo esattamente da lato opposto dello stato e ad Orléans eravamo più o meno a metà strada dopo sole OTTO ore di VIAGGIO!
Il co-voituratore ci lascia alla stazione centrale di Orléans, e li ti trovi davanti un pianoforte che tutti possono suonare! |
Poi un cognato é venuto a prenderci a Orléans per portarci a Saumur, arrivando in ritardo di circa 2 ore e facendoci arrivare ad un totale di TREDICI (tre-di-ci se non si fosse capito) ore di viaggio. Ed in seguito dopo aver dormito dalla sorella del mio compagno siamo ripartiti per un’altra ore e mezzo di viaggio per arrivare dai suoi genitori! Il tutto per un totale di QUATTORDICI ore di VIAGGIO per fare circa 700 chilometri! E no, non abbiamo preso l’aereo perché nessun aereo porta da Nancy a Cholet (dove vivono i genitori di Cedric) e non abbiamo preso il treno fino a là perché costava un patrimonio e perché la Francia non ci offriva un treno diretto ma 4 treni diversi con una pausa di due ore tra ogni partenza!
Il cielo, ad Ovest! |
Dopo quest’odissea personale siamo finalmente arrivati a destinazione e Ced si é reso conto che a volta ho ragione, che quando il tempo é poco non si ha voglia di dormire ma di approfittare di ogni minuto per cui abbiamo fatto visita anche alla nonna di Cedric, siamo andati in un’altra città a cercare la nostra lavatrice per portarcela a Nancy, siamo stati a prenzi e cene infiniti, siamo andati nel negozio preferito della sua famiglia, abbiamo visto le zie, siamo andati a pattinare sul ghiaccio, abbiamo fatto un giro della città, siamo andati a vedere la casa in costruzione del fratello del mio ragazzo (un terreno vuoto e un paio di disegni della casa in realtà) e non contenti siamo ripartiti esausti, questa volta con la nostra auto, senza prendere l’autostrada, per tornarcene a Nancy, dove siamo arrivati ieri sera, dopo altre dieci ore di viaggio!
Meta finale, casa dei suoceri! |
Ecco perché questo fine settimana non ho avuto un solo momento per occuparmi del blog, respirare o dormire. Per la serie, solo a me capitano queste cose! 24 ore di viaggio tra venerdi mattina e lunedi sera per un totale di 48 ore effettive ad Ovest! MA l’amore fa fare anche questo, no?