Frittata con le Olive e Lunghi Bilanci di Fine Anno
N.B. L’introduzione a questo post sarà lunghissima, per cui se vi interessa solo la ricetta della frittata e non volete affrontare centinaia di parole del tutto non riguardanti la cucina vi consiglio di saltare direttamente alla fine della pagina. Se invece voltete sapere qualcosa di più di chi si nasconde dietro a tutte le ricette vi auguro una buona lettura.
Giovedi, Giovedi 19 Dicembre 2013 … Ultimo giorno di quest’anno in suolo francese.
Fa un po’ strano pensarla in questi termini.
Niente più Francia, o Nancy o atelier con i bimbi per quest’anno.
Tutto riprenderà nel 2014!
MA …
Ma anche niente più solitudine random, nostalgia selvatica e pomieriggi da sola a prendere il caffé, o al massimo con una o due colleghe.
Quest’anno è stato un anno strano, ricco di cose, avvenimenti e cambiamenti e non saprei dire se è stato un anno positivo, negativo o solo uno di quegli anni di transizione, dove tutto cambia inspiegabilmente e ci si sente un po’ strapazzati.
Dal punto di vista puramente lavorativo direi che le cose sono certamente migliorate.
Sono passata da “badante”, lavoro decisamente poco adatto a me anche se sempre svolto con il massimo dell’impegno, a lavori più interessanti e decisamente più adatti alle mie capacità e più vicini alle mie passioni.
Professoressa di teatro e regista direi che non è male, sopprattutto quando alla fine di un anno di lavoro intenso e passionale i ragazzi delle classi di teatro hanno avuto un gran successo, abbiamo riproposto tre repliche di ogni spettacolo e ci sono stati svariati complimenti da parte del mio capo ma anche di genitori orgogliosi (anche se pochi, in Francia pare un reato l’orgoglio genitorile) e sopprattutto da parte del pubblico che ha riso dall’inizio dello spettacolo fino alla fine.
Si sentivano ridere perfino i vecchietti in fondo alla sala!
Per poi diventare animatrice per l’ospedale di Nancy, ed essere subito éeletta “responsabile degli atelier di cucina con i bambini.
E ieri ricevere i complimenti del mio capo che ha notato il mio impegno, la mia passione e l’amore che trasmetto ad ogni bimbo.
E poi varie possibilità di lavoro, due in realtà, che si preannunciano davvero interessanti per il 2014 … possibilità di cui ancora non posso parlarvi (un po’ per scaramanzia e un po’ perché vorrei esserne sicura prima di dare annunci a caso) … ma che riuniscono perfettamente le mie due più grandi passioni (la cucina e la scrittura).
Insomma dal punto di vista lavorativo il bilancio è decisamente POSITIVO!
Parlando invece da punto di vista rapporti umani sono un po più indecisa.
Quando quasi 5 anni fa sono partita per Nantes, alla ricerca delle origini della mia famiglia (e della nonna materna) sapevo cosa questa mia scelta comportava, sapevo che a casa, anni di amicizia non sarebbero scomparsi nel nulla, magari si sarebbero affievoliti un po ma insomma diciamo che sapevo a cosa andavo incontro e anche se la mia scelta è parsa a tutti impulsiva, in realtà c’era un gran ragionamento dietro.
Quando invece a Settembre ho lasciato Nantes, per seguire il mio uomo a Nancy, in nome dell’amore (o cosi si dice) … non avevo ben considerato i rischi.
Cinque anni di amicizie a Nantes sarebbero durati nel tempo? Cosa significava ricominciare di nuovo a costruirsi una vita altrove? E in una città in cui si è consapevoli di restare solo un anno?
Cosa significava seguire il mio uomo in un luogo dove praticamente ci vediamo si e no due ore al giorno per i pasti? Cosa voleva dire dover restare spesso a casa, perché fuori fa troppo freddo per uscire e perché trovare di nuovo amici, creare di nuovo dei legami avrebbe preso molto molto tempo?
Queste domande non me le sono proprio posta prima di dire “ok, ti seguo” … e dover rinviare il mio ritorno in Italia ancora di un anno…
L’ho scoperta qui in Lorena la risposta a queste domande che sbagliando, non mi ero proprio posta.
E la realtà delle cose è che qui è dura, proprio dura.
Duro è non poter coltivare giorno per giorno la nostra relazione e non avere mai tempo per noi.
Duro è passare circa 8 ore al giorno senza parlare con nessuno (e penso si sia capito quanto io ami parlare).
Dura è ricominciare a conoscere la gente, creare legami, trovare il proprio posto in questa città.
Sopprattutto quando i colleghi più giovani hanno quasi 10 anni meno di te, quelli più vecchi hanno 21 anni e il nostro unico punto in comune è la passione per Il Signore degli Anelli.
Per quanto siano tutti persone splendide e divertenti non credo si possa definire il nostro rapporto in nessun modo se non una conoscenza poco più approfondita di un banale rapporto tra colleghi…
Per non parlare di tutto quello che mi perdo a casa standomene qui a ricreare una vita momentanea che si interromperà bruscamente ad agosto per finire chissà dove.
Dal punto di vista rapporti umani, boh… non saprei dire se la cosa è negativa o no, in realtà cerco di prendere il meglio, e i dico che è una nuova sfida con me stessa per ricrearmi, lavorare sui miei (numerosi) difetti e imparare qualcosa di nuovo. Bilancio? Ni!!!
Poi resta l’Amore… e parlo di quello che nei libri è descritto come l’amore assoluto, quello delle anime gemelle, quello cavalleresco, quello romantico…
Direi che il mio rapporto non è per nulla il rapporto perfetto, di cavalleresco ha ben poco ma che ci amiamo, e questo mi da la forza di restare, di essere positiva e di apprezzare tutti gli sforzi che il mio francesino fa per staccarsi dalla cultura francese dell’amore usa e getta, dell’amore ottuso e senza futuro.
Siamo cresciuti in ambienti diversi, abbiamo idee diverse dell amore, delle relazioni, e in realtà abbiamo punti di vista opposti molto spesso.
Ma è questo che ci lega, le nostre discussioni ci aiutano ad aprire la mente all’altro, alle sue idee, e ci cambiano a poco a poco avvicinandoci l’uno all’altro.
E nonostante siamo due imbranati purtroppo dotati di caratteri molto forti e non abbiamo l’abitudine a condividere i riflettori, in questo periodo siamo fieri l’uno dell’altro e stiamo bene insieme.
Bilancio dal punto di vista dell’amore? Se lui è riuscito ad amarmi per il disastro ambulante che sono e io ad amarlo per il bambinone che è credo che si possa dire che il bilancio è positivo, e fa piacere essere amati anche struccati al mattino e senza maschere. (Nonostante io tutt’ora, mi svegli per lavarmi i denti prima che lui si alzi).
Direi che il 2013 è stato un anno particolarmente difficile, sotto molti, moltissimi punti di vista e sento il bisogno di tornare a casa per ricaricare le batterie ma alla fine sono contenta, contenta di essere grassoccia, di essere amata, di essere attesa a casa e di avere questo blog che poco a poco prende importanza e che se anche impercettibilmente, mi avvicina sempre di più alla realizzazione dei miei progetti.
Bilancio finale? Ho pulito i sederi di vecchie contesse francesi, di donnone di 100 anni che all’epoca della seconda guerra mondiale collaboravano con i tedeschi e sono riuscita a farlo senza perdere la mia dignità, e da solo, questo basta per dire che il 2013 è stato un anno impegnativo ma fantastico, nonostante i problemi e le battaglie perse ci sono stati miglioramenti e sorprese meravigliose, per cui il mio 201″ è stato una gran rottura ma è stato decisamente un anno POSITIVO.
E con questa consapevolezza sono pronta a tornare a casa per le feste, riabbracciare i miei cari e mettere il tutto in pausa fino al 2014!
E ora, dopo questo lungo prologo, tutte queste parole che spero vi abbiamo fatto capire qualcosa in più di me e che non vi abbiano fatto venire il mal di testa, passiamo alla ricetta di oggi.
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