Ricette

Cucina e Storia degli Alpini

In questi giorni sto mostrando a Cedric, il mio compagno un po tutte le cose che riguardano la storia della mia città e della mia famiglia sia dal lato materno che dal lato paterno, dal punto di vista storico e teorico ma anche dal punto di vista culinario. 
Dopo una gita fuori porta, nella città del nonno paterno, a Cittadella (a cui dedichero’ un post a breve) ci siamo interessati a tutte le avventure interessanti che ci raccontava papà, in particolare quando era nel corpo degli alpini e di come lo spirito di aggregazione, aiuto e rispetto che gli hanno insegnato sia ancora presente in lui.
Vi lascio qui sotto una breve storia di questi uomini di montagna e poi vi mostro cosa combina mio papà quando è lasciato ai fornelli.
Per la piccola storia, gli Alpini sono le truppe da montagna dell’Esercito Italiano, e rappresentano una specialità dell’arma di fanteria specializzata nella guerra sui terreni montani.
Il corpo degli alpini è nato il 15 ottobre 1872 ed è il più antico corpo di fanteria montano attivo nel mondo.
Essi si sono distinti durante la prima guerra mondiale, quando furono impiegati nei combattimenti al confine nord-est con l’Austria-Ungheria, dove per tre anni dovettero confrontarsi con le truppe da montagna austriache e tedesche.
Oggi si occupano, in un organizzatissimo sistema di volontariato, di tutte le popolazioni che hanno bisogno di ricostruzioni e aiuti a causa di terremoti o catastrofi naturali.
Ogni anno in Italia c’é un raduno, in una diversa città dello stivale in cui si celebra il coraggio degli alpini più anziani e si trasmettono le tradizioni ai più giovani.
Il tutto è corredato da pranzi infiniti a base dei più classici piatti della tradizione alpina come polenta e i panini con le salamine!

E qui veniamo al papà che abbiamo gentilmente obbligato a rifarci i panini con la salmina e le cipolle della mia infanzia.

Ci siamo muniti di macchia fotografica ed eccovi il risultato.
Semplice, buonissimo e alpino!

INGREDIENTI:
un panino per ogni commensale
una salamina mantovana a testa
1/2 cipolla a testa
1 dado ogni 5 persone
acqua qb

PREPARAZIONE:
Come dicevo prima è davvero semplicissimo.
Tagliate le cipolle a fettine sottilissime e mettetele in una padella,.
Fatele tostare e sbriciolate il dado sulle cipolle.
Qualche istante prima di toglierle, quando la padella è ben calda aggiungete una tazzina da caffé piena di acqua, lasciatela evaporare e poi mettete le cipolle da parte.
In una padella antiaderente o su una griglia ben calda fate 
cuocere le salamine, con la pelle ed aperte a metà in modo che non si sfacciano sparpagliandosi un po ovunque.
Ogni salamina deve cuocere per 4 o 5 minuti per parte per essere ben cotta ma morbida all’interno in modo che il “sugo” prodotto dalla salamina bagni il pane dandogli ancora più gusto.
Scaldate il pane tagliato a menta in un’altra pentola e poi preparate i panini.
Una buona birra belga per accompagnare il tutto e il gioco è fatto!



BUON APPETITO!





Cucina e Storia degli Alpini

In questi giorni sto mostrando a Cedric, il mio compagno un po tutte le cose che riguardano la storia della mia città e della mia famiglia sia dal lato materno che dal lato paterno, dal punto di vista storico e teorico ma anche dal punto di vista culinario. 
Dopo una gita fuori porta, nella città del nonno paterno, a Cittadella (a cui dedichero’ un post a breve) ci siamo interessati a tutte le avventure interessanti che ci raccontava papà, in particolare quando era nel corpo degli alpini e di come lo spirito di aggregazione, aiuto e rispetto che gli hanno insegnato sia ancora presente in lui.
Vi lascio qui sotto una breve storia di questi uomini di montagna e poi vi mostro cosa combina mio papà quando è lasciato ai fornelli.
Per la piccola storia, gli Alpini sono le truppe da montagna dell’Esercito Italiano, e rappresentano una specialità dell’arma di fanteria specializzata nella guerra sui terreni montani.
Il corpo degli alpini è nato il 15 ottobre 1872 ed è il più antico corpo di fanteria montano attivo nel mondo.
Essi si sono distinti durante la prima guerra mondiale, quando furono impiegati nei combattimenti al confine nord-est con l’Austria-Ungheria, dove per tre anni dovettero confrontarsi con le truppe da montagna austriache e tedesche.
Oggi si occupano, in un organizzatissimo sistema di volontariato, di tutte le popolazioni che hanno bisogno di ricostruzioni e aiuti a causa di terremoti o catastrofi naturali.
Ogni anno in Italia c’é un raduno, in una diversa città dello stivale in cui si celebra il coraggio degli alpini più anziani e si trasmettono le tradizioni ai più giovani.
Il tutto è corredato da pranzi infiniti a base dei più classici piatti della tradizione alpina come polenta e i panini con le salamine!

E qui veniamo al papà che abbiamo gentilmente obbligato a rifarci i panini con la salmina e le cipolle della mia infanzia.

Ci siamo muniti di macchia fotografica ed eccovi il risultato.
Semplice, buonissimo e alpino!

INGREDIENTI:
un panino per ogni commensale
una salamina mantovana a testa
1/2 cipolla a testa
1 dado ogni 5 persone
acqua qb

PREPARAZIONE:
Come dicevo prima è davvero semplicissimo.
Tagliate le cipolle a fettine sottilissime e mettetele in una padella,.
Fatele tostare e sbriciolate il dado sulle cipolle.
Qualche istante prima di toglierle, quando la padella è ben calda aggiungete una tazzina da caffé piena di acqua, lasciatela evaporare e poi mettete le cipolle da parte.
In una padella antiaderente o su una griglia ben calda fate 
cuocere le salamine, con la pelle ed aperte a metà in modo che non si sfacciano sparpagliandosi un po ovunque.
Ogni salamina deve cuocere per 4 o 5 minuti per parte per essere ben cotta ma morbida all’interno in modo che il “sugo” prodotto dalla salamina bagni il pane dandogli ancora più gusto.
Scaldate il pane tagliato a menta in un’altra pentola e poi preparate i panini.
Una buona birra belga per accompagnare il tutto e il gioco è fatto!



BUON APPETITO!





Storie dalla Cucina, Una tavola lunga mezzo milione di anni, I PIZZOCCHERI (capitolo 4)

Storie dalla Cucina
Una tavola lunga mezzo milione di anni


capitolo 4
I PIZZOCCHERI



Un piatto tradizionale lombardo con una storia particolare lunga più di 500 anni, infatti i pizzoccheri sono apparsi nelle nostre valli e sulle nostre montagne gia nel 1436, ben 577 anni fa.
I pizzoccheri sono un piatto di pasta speciale fatta a base di grano saraceno e sono arrivate dalle steppe dell’Asia alle nostre alpi grazie alle migrazioni mongole.
Il grano saraceno era già coltivato nelle valli intorno alla città di Bergamo e di Brescia e ne si trova la prova scritta nei registri del Mecklemburgo.
Questi registri erano tenuti dagli abati e dai notabili delle differenti regioni appartenenti al regno Austro-Ungarico e registravano non solo le produzioni di grano ma anche tutti i dati relativi agli abitanti e alle differenti colture (atti di nascita e morte, coltivazioni varie, registro degli abitanti).
I pizzoccheri della Valtellina, quelli ora più noti e reputati iniziarono ad essere prodotti, cosi come li conosciamo oggi nel 1616 nella valle dell’Adda odierna Valtellina che all’epoca apparteneva al Cantone Svizzero dei Grigioni.
Quelle del grano saraceno è stata una delle colture più caratteristiche di questa valle alla quale va il merito di aver custodito con passione e amore una cosi antica ricetta per moltissimi anni.
Fortunatamente dal 1891 si possono di nuovo acquistare i pizzoccheri a livello quasi nazionale e mangiarli secchi e non solo freschi.
I pizzoccheri sono un piatto particolarmente calorico in quanto sono tradizionalmente conditi con spinaci o verza, patate e bitto oppure, fontina.
Inoltre servono ingenti quantità di burro e salvia.

La storia del Pizzocchero, nata e sviluppata lungo un corso d’acqua chiamato Adda unisce ancora i protagonisti di questa storia tutta lombarda.

E ora come sempre vi lascio la ricetta di come si prepara questo piatto tradizionale, che si mangia dopo un’intensa attività sciistica in tutte le case della Valtellina.

INGREDIENTI (per 8 persone):

800 gr di pizzoccheri
1 kg di patate
600 gr di spinaci
2 spicchi d’aglio
500 gr di fontina
200 gr di burro
150 gr di parmigiano grattuggiato
20 foglie di salvia
1 dado
sale e pepe


PREPARAZIONE:

Fate bollire le spinaci in una pentola a se stante e poi passatele in padella con un cucchiaio di burro, l’aglio e 3/4 di dado.
In un altra padella fate sciogliere il burro, la salvia e il quarto di dado restante.
Intanto portate l’acqua ad ebollizione e quando bolle aggiungete le patate tagliate a dadini.
Nella stessa acqua con le patate, dieci minuti dopo, aggiungete i pizzoccheri e 4 cucchiaini di sale grosso.
Nel mentre grattuggiate il parmigiano e tagliate la fontina a cubetti.
Quando il tutto è pronto scolate i pizzoccheri e le patate.
Mettete metà patate e pizzoccheri in una zuppiera con la metà degli spinaci, della fontina, del parmigiano e del burro con la salvia.
Mescolate e coprite con il resto dei pizzoccheri e dei differenti ingradienti per il sugo.
Mescolate ancora e servite caldo.

Preparate i vostri stomaci e ditevi che poi ci vorrà una bella dormita!



Ravioli fatti in casa

Buongiorno a tutti, è già sabato e la mia prima settimana di permanenza in Italia si sta per concludere… siamo già a metà tempo e sento le lancette scorrere veloci anche se cerco di non farci caso.
Tra pochi minuti partiamo per Cittadella di Padova, a mostrare le bellezze italiane al mio compagno cercando le tracce del recente passato della mia famiglia, ma prima cerco di pubblicare la nuova ricetta di oggi, sperando di avere un poco di tempo.

Oggi vi insegno a fare i ravioli fatti in casa con ripieno di Speck e Robiola.
Come robiola ho usato quella di Nonno Nanni.
Come vi spiegavo l’altra volta il simpatico signor Nanni mi ha inviato un sacco di formaggi per la mia gioia e sopprattutto quella del mio fidanzato e io con le mie ricette cerco semplicemente di fare onore alla loro gentilezza.
E devo fare in fretta perché i formaggi stanno sparendo misteriosamente dal frigo … E sospetto un piano diabolico organizzato da Cedric e da mio padre per potersi mangiare i formaggi senza che nessuno li veda…
Comunque l’idea era quella di eseguire una ricetta a km 0, non solo nel senso di utilizzare prodotti regionali o comunque tipici della zona ma anche nel più semplice senso di non dover riuscire a fare la spesa per l’ennesima volta… A parte gli scherzi vi lascio in fretta la ricetta di oggi, come sempre con tutte le foto e i dettagli per riuscire la preparazione e vi auguro una buonissima giornata

Ravioli all’uovo Fatti in Casa

INGREDIENTI:
Per la Pasta: 
500 gr di farina bianca 00
5 uova
1 cucchiaino di sale
Per la Farcia:
300 gr di speck del sud tirolo
50 gr di pan grattato 
200 gr di robiola Nonno Nanni
PREPARAZIONE:
Mettete la farina su una spianatoia e fatela a forma di vulcano, al centro mettete le uova e il cucchiaino di sale. 
In realtà fare la pasta fatta in casa non c’é nulla di più semplice perché é solo un paio di ingredienti e tanta voglia di impastare. Qui ci siam divise il lavoro in due con mia mamma perché altrimenti saremmo rimaste in cucina per troppo tempo ma in generale un pomeriggio vi basta per fare tutto, la pasta e anche il ripieno.
Comunque dicevo mettete le uova nel cratere del vostro vulcano di farina e impastate.
Lasciate poi riposare una mezz’ora e alla fine stendete la pasta il più fine possibile con il mattarello oppure con la macchina per la pasta.
Noi abbiamo usato il mattarello ed è li che abbiamo perso più tempo, per farla diventare finizzima. Alla fine abbiamo lasciato circa 1 o 2 millimetri di spessore in alcuni punti ma il rsultato era comunque più che soddisfacente.
Per tagliarla usate dei coppa-pasta. Noi avevamo quelli appositi ma in caso non ne abbiate, ne lisci ne zigrinati, potete usare un bicchiere, una tazzina o anche tagliarli con il coltello per farli quadrati.
Per fare la farcia basta mixare insieme la robiola con lo speck e aggiungere il pan grattato poco a poco per poter ottenere una buona consistenza.
Se necessario potete aggiungere un giallo d’uovo ma io evito così durano di piú se non volete cuocerli la sera stessa!
Mettete la farcia nei vostri ravioletti e richiudeteli su loro stessi nel modo che preferite.
Noi abbiamo fatto dei nodini,non saprei definirli diversamente.
Cuoceranno in pochissimo tempo,massimo due.minuti e non abbiamo deciso di condirli con del gongorzola al mascarpone e noci.
La croccantezza delle noci e la dolcezza del mascarpone si sposano perfettamente con la farcia dei nostri ravioli.Il sapore deciso dello speck e della robiona Nonno Nanni creano un contrato perfetto con il sugo. E personalmente,da queste parti siamo proprio fieri del risultato. 
Vi auguro buon appetito e ancora buone feste e ci leggiamo prossimamente!

Ravioli fatti in casa

Buongiorno a tutti, è già sabato e la mia prima settimana di permanenza in Italia si sta per concludere… siamo già a metà tempo e sento le lancette scorrere veloci anche se cerco di non farci caso.
Tra pochi minuti partiamo per Cittadella di Padova, a mostrare le bellezze italiane al mio compagno cercando le tracce del recente passato della mia famiglia, ma prima cerco di pubblicare la nuova ricetta di oggi, sperando di avere un poco di tempo.

Oggi vi insegno a fare i ravioli fatti in casa con ripieno di Speck e Robiola.
Come robiola ho usato quella di Nonno Nanni.
Come vi spiegavo l’altra volta il simpatico signor Nanni mi ha inviato un sacco di formaggi per la mia gioia e sopprattutto quella del mio fidanzato e io con le mie ricette cerco semplicemente di fare onore alla loro gentilezza.
E devo fare in fretta perché i formaggi stanno sparendo misteriosamente dal frigo … E sospetto un piano diabolico organizzato da Cedric e da mio padre per potersi mangiare i formaggi senza che nessuno li veda…
Comunque l’idea era quella di eseguire una ricetta a km 0, non solo nel senso di utilizzare prodotti regionali o comunque tipici della zona ma anche nel più semplice senso di non dover riuscire a fare la spesa per l’ennesima volta… A parte gli scherzi vi lascio in fretta la ricetta di oggi, come sempre con tutte le foto e i dettagli per riuscire la preparazione e vi auguro una buonissima giornata

Ravioli all’uovo Fatti in Casa

INGREDIENTI:
Per la Pasta: 
500 gr di farina bianca 00
5 uova
1 cucchiaino di sale
Per la Farcia:
300 gr di speck del sud tirolo
50 gr di pan grattato 
200 gr di robiola Nonno Nanni
PREPARAZIONE:
Mettete la farina su una spianatoia e fatela a forma di vulcano, al centro mettete le uova e il cucchiaino di sale. 
In realtà fare la pasta fatta in casa non c’é nulla di più semplice perché é solo un paio di ingredienti e tanta voglia di impastare. Qui ci siam divise il lavoro in due con mia mamma perché altrimenti saremmo rimaste in cucina per troppo tempo ma in generale un pomeriggio vi basta per fare tutto, la pasta e anche il ripieno.
Comunque dicevo mettete le uova nel cratere del vostro vulcano di farina e impastate.
Lasciate poi riposare una mezz’ora e alla fine stendete la pasta il più fine possibile con il mattarello oppure con la macchina per la pasta.
Noi abbiamo usato il mattarello ed è li che abbiamo perso più tempo, per farla diventare finizzima. Alla fine abbiamo lasciato circa 1 o 2 millimetri di spessore in alcuni punti ma il rsultato era comunque più che soddisfacente.
Per tagliarla usate dei coppa-pasta. Noi avevamo quelli appositi ma in caso non ne abbiate, ne lisci ne zigrinati, potete usare un bicchiere, una tazzina o anche tagliarli con il coltello per farli quadrati.
Per fare la farcia basta mixare insieme la robiola con lo speck e aggiungere il pan grattato poco a poco per poter ottenere una buona consistenza.
Se necessario potete aggiungere un giallo d’uovo ma io evito così durano di piú se non volete cuocerli la sera stessa!
Mettete la farcia nei vostri ravioletti e richiudeteli su loro stessi nel modo che preferite.
Noi abbiamo fatto dei nodini,non saprei definirli diversamente.
Cuoceranno in pochissimo tempo,massimo due.minuti e non abbiamo deciso di condirli con del gongorzola al mascarpone e noci.
La croccantezza delle noci e la dolcezza del mascarpone si sposano perfettamente con la farcia dei nostri ravioli.Il sapore deciso dello speck e della robiona Nonno Nanni creano un contrato perfetto con il sugo. E personalmente,da queste parti siamo proprio fieri del risultato. 
Vi auguro buon appetito e ancora buone feste e ci leggiamo prossimamente!

Tre ricette per le Feste a base di Carne!

Ieri pesce, oggi tre ricette, sempre per le feste, a base di carne e poi rotoleremo tutti insieme da qualche parte.
Perché non so voi ma noi in auesti giorni stiamo mangiando tantissimo e questo come se io non fossi già abbastanza inciccionita (nuovo termine per evitare di dire grassa, che è proprio una parola che non mi piace).
Oggi, per chi il pesce proprio non lo mangia, vi propongo tre piatti, che potete preparare per il vostro cenone di capodanno in alternativa alle cose che si trovano nel mare.
Come sempre, da quando sono qui in Italia per le vacanze natalizie, ho messo ai fornelli la mamma che, contentissima di vedermi ha deciso di condividere con voi alcune sue ricette.

In realtà vi proporro’ solo due piatti realmente a base di carne ed un contorno appropriato per entrambi perché bisognerà pure accompagnare il tutto con qualcosa.

Prima di darvi le ricette volevo solo dirvi che oggi probabilmente digiunero’ o mi nutriro’ solo di clementine perché nel mio stomaco mi sa che non c’é spazio per nient’altro… e voi? Ancora pranzi lunghissimi con mille portate o ve ne state un po leggeri per oggi?

Le tre ricette che vi presento sono il pollo arrosto, ma fatto in padella, le patate al forno, che per l’appunto occupavano il fornetto e ci hanno obbligato a fare il pollo in una pentola e la Fiorentina (che è stata preparata sopprattutto per la gioia di mio papà, del mio ragazzo e mia).

1) Per il pollo arrosto vi serviranno:

2 cosce di pollo
2 sopraccosce
burro
1 bottiglia di birra
Fleur de Sel (è sale, per intenderci, ma il sale migliore, quello con i granelli ne grandi ne piccoli, che in Francia è venduto come il più pregiato di tutti e che io purtroppo non so tradurvi perché anche qui lo chiamiamo cosi)

PREPARAZIONE:

Mettete un po di burro in una padella dai bordi alti, e quando inizia a sfrigolare aggiungete il pollo e lasciatelo colorare bene dal lato della pelle in modo che essa diventi croccante.
Circa dieci minuti dopo giratelo dall’altra parte e cospargete di Fleur de Sel la parte del pollo con la pelle.
Quando da entrambi i lati è ben cotto sfumate il tutto con della birra (bruna è meglio) e coprite con il coperchio in modo da creare l’effetto forno.
Lasciate cuocere cosi per circa venti minuti controllando ogni tanto la cottura in modo che il pollo non attacchi al fondo della padella.
Servire caldo, ovviamente!














2) Per fare le Fiorentine nulla di più semplice.

Vi serviranno solo una padella con i bordi bassi, o una griglia, antiaderenti se possibile,
1 fiorentina a testa (noi ne avevamo una da 450 gr, una da 650 gr e una, per mio papà e il suo stomachino piccolo piccolo, da 800 gr, alla faccia del pranzetto)
Sale
Burro alle erbe, che é il burro che si utilizza per le lumache e che é anche detto burro “Maïtre d’Hôtel”
Un po di rucola, tanto per far finte che non ci siano solo delle mucche intere nei vostri piatti.

PREPARAZIONE:

Mettete il fornello al livello più alto e lasciate scaldare la vostra padella antiaderente.
Per vedere quando sarà abbastanza calda la padella basta mettere un pizzico di sale e quando diventerà scuro sapremo che è abbastanza calda.
A questo punto mettete dentro le Fiorentine, due minuti per lato per avere una cottura al sangue, tre minuti per avere una cottura media 
e circa 5 minuti per lato per averle ben cotte.
Noi qui le si mangia quasi crude in realtà, forse siamo imparentati con una famiglia di lupi, non saprei, cerchero’ nella albero genalogico e magari vi tengo al corrente. ^____^
Quando le Fiorentine sono pronte impiattatele con un po’ di rucola e aggiungete dei cubetti di burro alle erbe.
Se questo burro non lo avete potete anche farlo in casa, basta tritate il prezzemolo e l’aglio e mescolarli con del burro normale.
Salte, Pepate e il piatto è pronto.

3) Per la terza e ultima ricetta di oggi vi propongo le patate arrosto, non cosi semplici e banali ovviamente perché sappiamo farle tutti e che gusto ci sarebbe nel darvi una ricetta che già tutti hanno?
Per questo piatto vi servono:

2 kg di patate
100 gr di guanciale
3 rametti di rosmarino
Fleur de Sel (o sale grosso se non ne avete, e se sapete come si dice in italiano fate un fischio)
Olio
Acqua

PREPARAZIONE:

Sbucciate le patate accuratamente e tagliatele a dadini più o meno della stessa dimensione.
Mettetele in una zuppiera che possa passare al microonde, aggiungete dell’acqua fino a metà delle patate e copritele di un foglio di plastica sottile, il film plasticoso che abbiamo tutti insomma.
Mettetele quindi a “bollire” nel microonde per circa 12/15 minuti.
Toglietele da li e scolatele.
Intanto coprire una teglia di olio extra vergine d’oliva, tagliate a dadini il guanciale e posate anche quello sul fondo della teglia insieme al rosmarino.
Fate scaldare il forno a 200° per circa 5 minuti e poi mettete anche le patate nella teglia, bel scolate e infornate il tutto per circa mezz’ora (il tempo di cottura dipenderà dal vostro forno ovviamente).
Dopo questo tempo tiratele fuori, mescolatele bene e aggiungete il sale.

Perfette per accompagnare entrambi i piatti che vi ho descritto qui sopra.



Buon Appetito a tutti e a domani, credo … anche se domani ce ne andiamo a Cittadella di Padova a mostrare al mio ragazzo al città d’origine del lato paterno della mia famiglia e quindi, molto molto probabilmente qui sul blog non ci saro’ vino a tarda sera.

Buona giornata a tutti, ora vado a farmi un giro che per miracolo qui c’é il sole e il termometro segna 10°.

Tre Ricette Per le Feste a base di Pesce

Natale è passato, è appena dietro di noi e già ci troviamo a pensare a capodanno ma vi diro’ lo stesso cosa si è mangiato dalle mie parti per la Vigilia e per Natale … 

Oggi tre idee di pesce e domani di carne, idee perfette non solo per Natale ma anche per la cena dell’ultimo dell’anno.

Tre Ricette per le Feste 
a base di Pesce

Insalata di Mare
Zuppa di Pesce (Caciucco)
Salmone ai Pinoli

1) Una buona idea come possibile antipasto è l’insalata di mare, semplicissima da fare e, se siete amanti del pesce, ha un successo assicurato.
D’altra parte se il pesce non vi piace non capisco cosa ci fate qui a leggere questo post,no? ^___^ 

Gli ingredienti si trovano in tutti in grandi supermercati, congelati o freschi e anche nelle pescherie, ovviamente.

Il prezzo resta contenuto grazie alla quantità non eccessiva di pesce utilizzata per questa ricetta.

INGREDIENTI (per 8 persone):
100 gr di totani 
100 gr di cozze pulite
100 gr di seppie
100 gr di polpi (piccolini)
100 gr di surimi
100 gr di gamberetti
60 gr di verdure sottaceto (peperoni, cipolline e carote)
olio di semi di girasole qb
succo di 1/2 limone
un pizzico di sale grosso
1 spicchio di aglio
prezzemolo
acqua

PREPARAZIONE:

Pulite tutti i pesci e tagliateli a pezzettini.
In seguito mettete a bollire dell’acqua con un pizzico di sale grosso e quanto questa bolle aggiungete in pentola totani, seppie e polipi che hanno bisogno di cuocere più tempo rispetto agli altri ingredienti.
Dopo cinque minuti aggiungete anche il gamberetti, il surimi e le cozze.
Fata cuocere ancora un minuto e scolateli.
Per bloccare la cottura metteteli rapidamente sotto l’acqua fredda.
Una volta scolati, controllate che siano ben puliti e metteteli in una zuppiera, ora non resta che condirli con il succo di mezzo limone, uno spicchio d’aglio schiacciato le verdurine sottaceto (scolate precedentemente) e il prezzemolo.
Coprite il tutto con abbondante olio di semi di girasole per permettere a tutti gli ingredienti di amalgamarsi e inoltre di conservarsi per qualche giorno.
In questa ricetta non si usa olio extra vergine d’oliva in quanto sarebbe troppo forte e coprirebbe il sapore delicato dei frutti di mare.
La vostra insalata di mare è pronta e come vedete é una ricetta rapida, comoda e di grande effetto per l’antipasto delle feste.
La si puo presentare o in un unico piatto da portata oppure in piccole ciotoline monoporzione guarnite ciascuna da una fettina di limone e un ciuffetto di prezzemolo.


2) Come piatto principale da noi, la sera della Vigilia si è deciso di restare sempre in tema marittimo, forse per ricordarci le nostre origini bretoni oppure solo perché siamo dei fan sfegatati dei prodotti del mare, in ogni caso ora vi lascio la ricetta della zuppa di pesce come la facciamo noi, un misto tra il caciucco alla livornese e la Ragoût de Poisson celtica e la Bouillabaisse  marsigliese. 
La ricetta di questo piatto si perde nelle orgini della bretagna e dei porti di mare del sud della Francia, non si sa esattamente da dove provenga ma gli ingredienti di base sono ovunque più o meno gli stessi, ovvero i pesci che restavano impigliati tra le maglie delle reti dei pescatori e quindi sul fondo dei loro cesti.

INGREDIENTI (per 4 persone):

200 gr di totani
200 gr di moscardini
200 gr di pesce spada
200 gr di seppie
200 gr di gamberetti
100 gr di preparato per soffritto
100 gr di passato di pomodoro 
100 gr di vongole sgusciate
2 spicchi di aglio
prezzemolo
3 foglie di alloro
olio extra vergine di oliva
sale e pepe 
1 cucchiaino da caffé di concentrato di pomodoro
1 bicchiere di vino bianco

PREPARAZIONE:

Partiamo come sempre dal lavare per bene i nostri ingredienti, sopprattutto quando vengono dal mare per evitare di trovare lische, ossi di seppia o semplicemente della sabbia.
In una pentola dai bordi alti mettete un filo di olio, le foglie di alloro, gli spicchi d’aglio tagliati a metà e il preparato per soffritto.
Lasciate soffriggere qualche minuto mentre taglierete i vostri pesci a pezzettini.
Dopo qualche minuto buttate anche il pesce in pentola (tranne i gamberetti che aggiungerete dieci minuti dipo) e sfumate il tutto con un bicchiere di vino bianco.
Lasciate cuocere ancora qualche minuto e poi aggiungete il cucchiaino di concentrato di pomodoro e la passata. 
Mescolate e abbassate il fuoco.
Salate e pepate a piacere oppure aggiungete un dado e 1/2 e in seguito, lasciate cuocere a fuoco basso per circa 20 minuti,quando è pronto spegnete il fuoco e coprite di prezzemolo.
Nel frattempo fate tostare delle fette spesse di pane in forno con un po di olio e aglio.
Quando sono pronte preparate dei recipienti fondi, mettete sotto il pane grigliato e sopra la vostra zuppa. 
Se volete potete cuocere insieme anche delle cozze, noi le facciamo a parte perché io, purtroppo sono allergica (che tristezza! sigh!!!).
Se come noi le volete cuocere separatamente dovete farle aprire in padella, sgusciarle e cuocerle in un pochino di olio, una folgia di alloro e del pomodoro.
Semplice, buono e di grande effetto. Yeah!!!

















3) Come ultima ricetta per oggi (perché tre bastano,no?) vi propongo il Salmone ai pinoli, e cosi la mia crisi di astinenza da pesce di è placata… Vivendo noi ora a Nancy il pesce non lo prendiamo più tanto spesso come quando vivevamo sulle coste bretoni per cui ne sentiamo davvero la mancanza.. sopprattutto perché da noi il pesce costava meno del pollo e componeva davvero uno dei nostri pasti quotidiani.
E qui a casa, dove mia mamma ha il suo rivenditore di fiducia ce ne siamo un po approfittati e ne abbiamo mangiato probabilmente più del dovuto.

INGREDIENTI (per 8 persone):

8 filetti di salmone fresco
30 gr di pinoli
burro

PREPARAZIONE:
Per prima cosa lavate il salmone e togliete le lische.
Mettete un poco di burro sul fondo di una padella antiaderente e fate cuocere il vostro salmone lato pelle per qualche minuto a fuoco bassissimo e con il coperchio.
Giratelo dall’altro lato con una paletta o spatola in modo da non romperlo e fatelo cuocere altri ciqnue minuti sempre a fuoco basso e ripetete questa operazione ancora una volta.
Aggiungete i pinoli a tostare un minuto prima di spegnere il gas.
Pronto!
Salate e impiattatelo e servitelo accompagnato di insalatina mista o puré di patate.






Favola di Risotto

Buongiorno, di nuovo, a tutti!

Oggi vi propongo un articolo un po’ speciale, utilizzando un formaggio di una marca molto nota in Italia, Nonno Nanni, con cui stiamo creando una collaborazione…

Sapete tutti come funziona di solito, il blogger contatta un determinata azienda o viceversa e ci si accorda su un tipo di collaborazione, si ricevono i prodotti, li si prova e se sono buoni o meno poco importa, spesso se ne deve comunque parlare in positivo…
In questo caso specifico la cosa è andata molto diversamente sopprattutto per quanto riguarda le basi di questo rapporto di collaborazione…
Ormai dopo un anno mi conoscete, sapete che scrivo in modo piuttosto diretto, mi piacere scherzare e spero che dai miei articoli traspaiano la mia onestà ma sopprattutto la mia passione per la cucina.

La cosa quindi funziona cosi, quando vivevo in Italia a casa mia c’erano spesso i prodotti di Nonno Nanni… stracchini, squacquerelli e altro… e, come ovvio il carrello della spesa di ognuno contiene sempre le marche preferite di ogni famiglia… nel mio non c’era solo il formaggio del signor Nanni ma per gli altri prodotti ve ne parlero’ più avanti, in un post dedicato ai consigliati e ai rapporti qualità prezzo… per cui per ora torniamo al nostro racconto…

Dicevamo quindi, dopo mi è venuto lo schiribizzo, sono partita per la Francia e ho aperto il blog.

E poi con il tempo anche io mi son detta che potevo realizzare qualche simpatica collaborazione, cosi, tanto per fare e mi son guardata in giro cercando aziende che davvero mi potessero piacere, o prodotti che mi mancavano tantissimo dall’Italia e a come mia mamma ed io certi piatti li realizzassimo da sempre con certi prodotti …

E tra le tante cose italiane che mi mancano c’è l’accidenti di piadina con crudo e squacquerone…
E cosi una cosa tira l’altra e ho contattato l’azienda di Nonno Nanni, e, in una lunga mail ho spiegato il perché e il come avrei tanto voluto collaborare con loro.

Non avrei mai potuto pensare che mi rispondessero cosi rapidamente e con un SI cosi entusiastico!!!

Qualche giorno fa, qui in Italia, a casa dei miei genitori ho ricevuto un super pacchetto con dentro non solo il mio adorato squacquerello ma anche una serie di altri formaggi per la mia gioia e la gioia del mio ragazzo a cui se metti del formaggio in una ricetta puoi essere certo di farlo felice…

Come dicevo prima in generale ti dicono di scrivere qualcosa di positivo, loro non mi han dato nessuna regola da seguire, mi hanno solo inviato i prodotti e un caloroso augurio di Buon Natale…

E io faccio il mio lavoro con piacere…

Per fare onore anche a mio fratello e al suo piatto forte ho deciso di proporvi il suo risotto con con lo Speck e lo stracchino Favola di Latte del caro nonnetto Nanni … Ho unito l’utile al dilettevole come si suol dire e ho messo tutti in cucina per realizzare una ricetta tutti insieme.
Cosi mentre la cucina di mia mamma era super affollata e c’era chi si dedicava alle foto, chi al taglio dello Speck e chi alla preparazione della ricetta mio fratello monitorava che la preparazione della SUA ricetta fosse eseguita in modo perfetto.

Il tutto mentre Cédric cercava di nascosto di rubarsi i formaggi del mio pacchetto tant’è che prima della fine della preparazione della ricetta e delle foto è sparita una robiola… ne abbiamo ricevute tre infatti di robioline ma nelle foto ne vedrete solo due perché quel ladro del mio uomo se ne è spazzolata una con il pane cosi, senza che nessuno si accorgesse di nulla…

E ora vi lascio alla prima ricetta che dedico ai prodotti di Nonno Nanni, sperando che possiate aver capito che questa non sarà la solita collaborazione spenta e senza passione ma davvero una cucina ricca di amore e di voglia di lavorare insieme…

Non voglio inviatarvi a comprare nulla, e se non volete usare il formgaggio Nonno Nanni siete ovviamente liberissimi di non farlo… ma diciamocelo, i prodotti Nonno Nanni valgono ampiamente il prezzo a cui sono venduti. ^_____^

Ah, dimenticavo, vi auguro una felice Vigilia di Natale e spero che possiate passarla con le persone che amate, proprio come ho la fortuna di fare io quest’anno, vi auguro calore, gioia e tanto tantissimo AM♥RE!

Favola di Risotto

INGREDIENTI (per 5 persone):
7 tazzine di Riso
150 gr di Favola di Latte (stracchino) Nonno Nanni
1 fetta spessa di Speck
1 bicchiere di Vino bianco
1 cucchiaio di Olio d’oliva
1 pochino di burro
1 dado
Acqua
PREPARAZIONE:
Tagliate la fetta di speck a dadini (serve un buon coltello o come da noi, il mio papà che lo taglia con impegno).
Accendete il gas e mettete una mamma davanti ai fornelli, e un cucchiaio di olio in padella, e poi aggiungete lo speck a far soffriggere.
Aggiungete in seguito il riso e fatelo tostare.
Aggiungete il bicchiere di vino bianco e lasciatelo sfumare.
Aggiungete il dado e l’acqua (questa volta facciamo cuocere il risotto direttamente con dado e acqua al posto che aggiungere il brodo cucchiaio per cucchiaio.
Mettete il vostro uomo a fare le foto, quando non è impegnato a rubare formaggio ;-).
Lasciate cuocere il risotto controllando il livello dell’acqua, che non sia troppo poca o troppo tanta, non vogliamo ne una zuppa di riso ne una pappetta per bambini con del riso troppo cotto.
Quando il riso è cotto, un minuto prima di spegnere il gas aggiungete lo stracchino, intero e mescolate bene in modo che si sciolga e leghi la ricetta dandole una textur delicata.
Da ultimo impiattate e aggiungete una noce di burro in ogni piatto.
Servite caldo, sedetevi a tavola e degustate, tra risate e chiacchiere…
Ancora auguri per una Buona Vigilia e a domani per un’altra ricetta di Natale, questa volta a base di PESCE!
Un abbraccio a tutti, sono felice e spero che lo siate anche voi!

Tagliatelle di Zucchine al Salmone

Wow, é la prima volta, quest’anno che vi scrivo dall’altra parte del confine…
E intendo davvero la prima volta del 2013 in cui me ne sto seduta nella cucina dei miei genitori in Italia, allo stesso posto che occupavo quando ero una bambina e con la stessa gioia.

Vorrei dedicare un articolo intero a cosa è stato il rientro a casa.
Come ci siamo fatti mille chilometri in una giornata, come tutto è stato stancante ed emozionante… E per questo, per crearne un buon articolo che abbiate voglia di leggere mi serve un po di tempo..
Per oora quindi vi lascio solo l’ultima ricetta preparata in territorio francese.

Tagliatelle di Zucchine al Salmone




INGREDIENTI:

2 zucchine
140 gr di salmone affumicato
300 gr di zucca
1 bicchiere di panna da cucina
1 filo di olio
1 pizzico di noce moscata
1 dado
aneto
sale
pepe
acqua qb

PREPARAZIONE:

Togliete la buccia della zucca e tagliatela a dadini, mettetela in una pentola con dell’acqua per farla bollire, aggiungete il dado e la noce moscata e lasciate cuocere.
Nel mentre lavate le zucchine e tagliatele a fettine sottili sottili o aiutandovi con la mandolina o con un semplice coltello.
Fate sbollentare le zucchine in acqua calda, toglietele e mettetele subito in acqua ghicciata perché mantengano il colore verde intenso.
Saletele, pepate e mettetele da parte.
Nel mentre la zucca sarà cotta e la si dovrà mixare.
Intanto tagliate il salmone affumicato a fettine e montante le fettine come fossero dei fiori. 
La forma più facile da realizzare è quella di una rosa.
Ora prendere un piatto fondo o comunque dai bordi alti e disponete prima la crema di zucca, poi le tagliatelle di zucchine messe a nido e sopra il salmone affumicato messo come decorazione.
Spruzzate un po di aneto e mettete un filo di olio ed è pronto!

Buon Appetito con questa entrée perfetta per il Natale!

Polenta con Sorpresa e il Viaggio “Definitivo” !!!

Mercoledi è il giorno in cui mi sveglio prestissimo per andare al centro al lavoro con i bambini, gli atelier di cucina, i giochi e quest’oggi ci sarà la grande festa di Natale…
E io mi sveglio ancora più presto per darvi il nuovo post di oggi…

Sperando che apprezziate la ricetta che segue vi auguro una buonissima giornata!

Dal canto mio sperimentero’ il regalo che Santa Lucia mi ha portato dall’Italia e faro’ fare i biscottini-albero di Natale ai bambini stamattina!

Polenta con Sorpresa

INGREDIENTI:
farina gialla
acqua
olio
sale
prezzamolo
1 cipolla
1 spicchio di aglio
150 gr di funghi
100 gr di pancetta affumicata da tagliare a dadini
1 dado
PREPARAZIONE:
Tagliate i vostri funghi (dopo averli lavati ovviamente) metteteli in padella insieme alla cipolla a fettine e allo spicchio d’aglio.
Il tutto con un filo di olio.
Lasciate piangere i vostri funghi e quando comincieranno ad essere en colorati e avranno eliminato l’acqua in eccesso aggiungete la pancetta affumicata a dadini abbastanza spessi.
Aggiungete un po di prezzemolo.
Lasciate cuocere qualche minuto.
Preparate poi, nella stessa padella, la vostra polenta, con dentro già i funghi e la pancetta.
Mescolate bene perché gli ingredienti se ne vadano un po ovunque e servite la polenta quando è ancora in quello stato non troppo duro.
Noi l’abbiamo mangiata con del pollo alla panna, e quindi la polenta era coperta di sugo ed insomma rendeva ancora di più.
Quest piatto invernale ve lo consiglio per quei giorni in cu fuori fa davvero davvero freddo , e si ha bisogno di calore umano e non.
Mi scuso anche per la qualità delle foto ma quel giorno non c’era molta luce e io non avevo molto tempo per installare tutto’lambaradamo (portare la luce del comodino in cucina, stare li 20 minuti per fare la foto migliore, etc etc etc… attrezzature modernissime insomma!)
Già che ci sono vi avviso anche che probabimente per un paio di giorni non ci saranno post perché a breve, ci accingiamo ad attraversare mezza Europa per tornare a casa…
E voi direte, ma come, vivi in Francia che giro vai a fare per tornartene a casa…
Beh, si vivo in Francia, e mno lontanta da casa da dove vivevo prima… ma…
Ma si da il caso che a casa ci torniamo in camper, che il camper sia un po vecchiotto (ha l’età di mio fratello credo, o forse addirittura la mia), che in mezzo ci siano le alpi e che se dovessi solo fare Francia-Italia ci troveremmo bloccati da qualche parte causa neve, con il gas del camper che congela e quindi di nuovo senza riscaldamento… Diciamo che siamo avventurosi ma non cosi tanto… e poi dipende dai punti di vista.
E allora che facciamo noi?
Decidiamo che 600 km sono pochi, che 800 passando dalla tunnel del monte Bianco, ancora non ci bastano, e ne faremo quindi quasi 1000, attraversando Francia, Germania e Austria prima di arrivare finalmente verso Bolzano e da li poterci dirigere realmente verso casa…
A noi va bene cosi, la cosa ci piace e saranno altri magnifici stickers dei vari paesi da incollare sul vecchio camper che ormai fa parte della nostra famiglia da quasi 3 anni dopo aver comunque fatto parte della mia famiglia, quella originale comprensiva di madre, padre, fratello e gatto, per oltre 10 anni.
Ci siam detti che per rispetto per il vecchio mezzo di trasporto non potevamo imporgli le montagne più alte e che per rispetto per noi, manco se il presidente Hollande me lo chiedeva, ci saremmo pagati il prezzo spropositato del tunnel del monte Bianco.
E si, alla fine il prezzo é lo stesso tra benzina e altro… ma almeno ci si attraversa l’Europa, e il ritorno a casa sarà una splendida epopea da raccontarvi al mio arrivo.
Conto i Giorni!
Buone Feste a tutti!