Fiere e Expo? PRECAUZIONI PER L’USO!
“Foire international aux fromages et aux vins français.”
Vi dico fin da subito che il risultato della mia spedizione alla scopera dell’enogastronomia francese é un gran mal di piedi, un mal di gola allucinante, la testa che ronza e qualche liena di febbre.
Allora questa fiera, mi é piaciuta?
Direi che é una delle fiere più complete e interessanti alla quali io abbia mai potuto partecipare, una delle meglio roganizzate (a parte alcuni piccoli dettagli di cui vi parlero’ in seuito) e anche una delle più grandi a parte forse l’expo universale di Lisbona del 1998…
Oltre 350 espositori, per un numero minimo di 700 artigiani, viticoltori e produttori si sono riuniti per QUATTRO GIORNI all’insegna dell’enogastronomia francese.
La fiera proponeva svariate degustazioni, più di quante uno stomaco umano potesse realmente sopportare, corsi di cucina e anche qualche dimostrazione dal vivo su come creare un piatto piuttosto che un altro a partire dai prodotti esposti (sopprattuto, come lo dice il nome della fiera, vini e formaggi).
L’esagono (la Francia insomma) offre davvero un numero spropositato di formaggi differenti e ogni produttore partecipava ad una competizione per essere eletto miglio produttore di formaggio della nazione.
Insomma fino a qui tutto bello ed interessante, nulla di particolarmente inaspettato anche se ho comunque potuto scoprire molti prodotti a me ignoti fino a ieri e rivalutare altri prodotti che avevo sottostimato negli ultimi tempi.
Il problema qual’era allora? Per prima cosa il posto in cui si situava la manifestazione, completamente sprovvisto di parcheggi, male indicato nonostante in centro a Parigi ci fossero cartelloni ovunque e poster della fiera, più ci si avvicinava al luogo più le indicazioni diminuivano fino alla completa disparizione.
Un altro punto un po cosi cosa, che mi ha fatto un po ainnervosire era la disposizione degli stand, cosi vicini tra loro da non permettere una buona circolazione in tutto il salone dell’esposizione e quindi l’irrimediabile crearsi di ingorghi umani, calore e nervosismo generale.
Per attennuare questo stress offrivano pero’ degustazioni non stop di almeno un centinaio di vini differenti, e mentre io mi ci recavo un po per passione e un po per lavoro ed ho bevuto un gran poco, sono spesso finita naso a naso con gente particolarmente ubriaca e molesta.
L’expo resta comuqnue molto interessante e ho potuto fare incetta di prodotti davvero particolari, ma vi offro un consiglio, libero e gratuito: non cercate di andarci con i tacchi, perché mentre cercate di apparire belli ed eleganti i vostri piedi inizieranno a ricorcarvi che se loro non sono comodi non si va da nessuna parte e tornerete a casa doloranti per niente.
Ed un ultimo consiglio, quello di fissarvi un budget di spesa, prima di arrivare alla fiera, per non cedere alla tentazione dei numerosi artigiani, cosi appassionati per i loro prodotti e, spesso bravi commerciali. Potreste ritrovarvi, come uno dei miei accompagnatori, con circa 200 euro di vini e formaggi in una borsina di plastica senza sapere nemmeno perché li avete comprati.
Un voto? Se devo comparare questa fiera, e quella recentemente visitata in Italia (Golositalia) penso che vinca la Francia, anche se di poco, ma forse, dico cosi solo perché ieri a Parigi mi hanno fatto davvero girare la testa, con i loro stend colorati, i loro prodotti incredibili e i vari omaggi con cui tutti siamo tornati a casa…
Da rifare, l’anno prossimo per la 48esima edizione, con scarpe da ginnastica, una borsa più capiente e una sciarpa perché non si sa come ma c’é stato un problema con l’aria condizionata e nella fiera faceva un freddo incredibile e io ovviamente sono tornata a casa malata!
Formaggi e vini francesi arriviamo!
Pour qui se trouve sur Paris, et est intéréssée par la foire voici l’adresse complet.
Avenue Général-Leclerc
77120 COULOMMIERS
Téléphone : 01 64 03 01 78
Formaggi e vini francesi arriviamo!
Pour qui se trouve sur Paris, et est intéréssée par la foire voici l’adresse complet.
Avenue Général-Leclerc
77120 COULOMMIERS
Téléphone : 01 64 03 01 78
Parigi, stiamo arrivando …
Eccoci, in partenza per
Parigi!
Spero già questa sera di potervi raccontare di qualche bellezza della capitale o informare su qualche nuona stranezza culinaria (chissà se avremo internet???) e mi preparo mentalmente alla fiera enogastronomica che visitero’ sabato sperando di non perdermi tra vini e formaggi francesi.
Per ora vi auguro un buonissimo fine settimana e noi ci ritroviamo più tardi!!!
Parigi, stiamo arrivando …
Eccoci, in partenza per
Parigi!
Spero già questa sera di potervi raccontare di qualche bellezza della capitale o informare su qualche nuona stranezza culinaria (chissà se avremo internet???) e mi preparo mentalmente alla fiera enogastronomica che visitero’ sabato sperando di non perdermi tra vini e formaggi francesi.
Per ora vi auguro un buonissimo fine settimana e noi ci ritroviamo più tardi!!!
Il momento giusto …
"La scelta è un atto volontario, razionale o impulsivo, che avviene nel momento in cui si presentano più alternative possibili delle quali assumendone una, piuttosto che un'altraa, si può tradurre il giudizio in una successiva e conseguente azione."
Per tutto c’é un momento giusto, un buon momento, l’istante perfetto per fare una cosa piuttosto che un’altra …
La mia vita, neglu ultimi anni é stata piena di questi momenti, momenti buoni e cattivi, momenti in cui una scelta mi ha portato in un posto piuttosto che in un altro… E non sempre, devo dire, ho azzeccato la scelta.
Ho fatto un giro assurdo, spesso, per arrivare ad un obiettivo che avrei probabilmente raggiunto più in fretta facendo scelte diverse.
Fossi rimasta in Italia, sarei probabilmente giornalista già da due o tre anni, ma io no, ho scelto di partire, di fare il giro lungo, di uscire dal sentiero tracciato, e questa scelta mi ha portato a fare esperienze incredibili che altrimenti non avrei mai fatto, ma mi ha portato anche lontano dalla famiglia, dagli amici e da una certa stabilità di cui sento spesso la mancanza e il bisogno…
Ora che momento é?
Molte nuove scelte si presentano davanti a me, una accanto all’altra e le immagino come molte diverse finestre da cui sbirciare il futuro, crescendo ho iniziato a riflettere sulla conseguenza di certe azioni che ho preso ormai 7 anni fa.
A 20 anni sono partita per l’erasmus, e orami questo tutti lo sapete e da li é stato un concatenarsi di scelte giuste e sbagliate che mi hanno portato ad arrivare dopo vari tour straordinari, qui a Nancy dove mi trovo ora.
Università? Non università? Celibato? Vita di coppia? Fare amicizie o tenere le distanze? Ricominciare tutto da zero o restre attaccati a vecchi strascichi di vita? Ho vissuto fino ad oggi di impulso, di sensazioni, di emozioni e seguendo solo i miei sogni.
E non ho nessun ripensamento, non rinnego nulla e sempre sulla stessa linea di pensiero ora mi sono trovata da qualche mese a dover scegliere ancora qualcosa di nuovo, per qualche tempo mi é stato proposto di tenere un corso speciale di cucina italiana a New York e ci ho riflettuto, per la prima volta ho pensato realmente a cosa sarebbe stato il seguito di questa nuova avventura e non mi sento di intraprenderla, non sono ancora pronta, a livello culinario e mentale a tenere una classe di cucina, in america, mi piace insegnare ai bimbi, ma non agli adulti, per lo meno non ancora. Questa scelta é quindi fatta, niente sogno Americano, per lo meno non per ora.
E allora che scelta ho preso?
Dove andro’ a vivere a settembre?
Dove mi porterà questa nuova scelta che, fra l’altro, per la prima volta non ho preso da sola?
E cosi, mentre preparo le vaglie per questi qualche giorno a Parigi, preparo anche i primi scatoloni da inviare nel luogo del mistero.
Se vi interessa sapere dove finirà Pomponette, cosa ci riserva il 2014 a me e al blog restate connessi!!!
Pomponette in missione a …
PARIS …
Ebbene si, per qualche giorno me ne vado a PARIGI, la ville lumière, la citta dell’amore e anche il centro nevralgico dell’enogastronomia francese…
Tutto l’anno é un susseguirsi di manifestazioni, fiere ed esposizioni di ogni genere, ma i nostri cari amici francesi sono particolarmente fieri di un paio di cosette, dal punto di vista culinario… di cosa sto parlando? Ma ovvio, dei loro 300 tipi differenti di formaggio e dei ben 561 vini che offre il territorio francese.
E cosi, in missione poco segreta, partecipero’ alla 28esima esposizione internazionale dei
formaggi e dei vini … grande orgoglio del popolo gallo!
E non solo ma partecipero’ in veste di blogger ufficiale, sempre che, vedendomi un po’ rotondetta non cambino idea pensando che io mi lanci su tutti i formaggi esposti ( e ce ne saranno tanti, pare che siano previsti più di 200 espositori)!
E tra una cosa e l’altra magari riesco anche a rivedere la mia adorata Tour Eiffel!
E per chi si dovesse a trovare a Parigi in quei giorni…
“Foire internationale aux fromages et aux vins”
avenue Général-Leclerc
77120 COULOMMIERS
Eloge de l’éphémère, stranezze a Nancy
La settimana scorsa abbiamo cambiato l’ora, con le solite conseguenze su tutti, qualche difficiltà ad adattarsi ai nuovi orari, un po di stanchezza in più e qualche salto d’umore.
Ma i francesi non sono stupidi, o per lo meno non sempre, ed ecco cosa hanno pensato qui a Nancy per risollevare gli spiriti.
Dal 30 marzo per una settimana la piazza principale della città, Place Stanislas, é stata invasa da decine di letti con tanto di piumoni e cuscini.
E quest’opera d’arte, questo progetto bizzarro, questi letti insomma erano liberi di essere utlizzati da tutti, ogni mattina i letti erano rifatti, le federe e i lenzuoli cambiati.
La notte questi letti potevano essere utilizzati dai più poveri della città che, anche se solo per qualche tempo hanno avuto coperte calde e pulite in cui rifugiarsi, e al mattino, tra le nuove lenzuola cambiate di fresco si vedeva ogni genere d’uomo usufruire dei comodi materassoni.
Uomini in giacca e cravatta si sedevano sul bordo del letto, si toglievano le scarpe, e di colpo era come se ci si trovasse nelle loro case, e loro, cosi impunemente osservate dai clienti dei bar intorno, si sdraiavano sul letto e facevano un sonnellino.
Donne in dolce attesa riposavano tra le coperte candide, amici si sedevano a prendere l’aperitivo come ad un pigiama party. E l’iniziativa ha velocemente fatto il giro della città.
E la cosa più assurda é il rispetto che i cittadini hanno portato al tutto, nessuno ha rubato le coperte nel cuore della notte (come si sarebbe probabilmente fatto dalle nostre parti),donne e uomini senza fissa dimora han potuto dormire al caldo senza essere allontanati dalle autorità e ogni mattino tutto ricominciava da zero e nuova gente poteva approfittare di questi letti semplici ma confortevoli, prendersi una pausa dalla vita lavorativa, vivere ad un ritmo diverso.
Nancy per una volta ha avuto una buona iniziativa, semplice e divertente per i suoi abitanti.
Un’elogio all’effimero che mi é particolarmente piaciuto.
Eloge de l’éphémère, stranezze a Nancy
La settimana scorsa abbiamo cambiato l’ora, con le solite conseguenze su tutti, qualche difficiltà ad adattarsi ai nuovi orari, un po di stanchezza in più e qualche salto d’umore.
Ma i francesi non sono stupidi, o per lo meno non sempre, ed ecco cosa hanno pensato qui a Nancy per risollevare gli spiriti.
Dal 30 marzo per una settimana la piazza principale della città, Place Stanislas, é stata invasa da decine di letti con tanto di piumoni e cuscini.
E quest’opera d’arte, questo progetto bizzarro, questi letti insomma erano liberi di essere utlizzati da tutti, ogni mattina i letti erano rifatti, le federe e i lenzuoli cambiati.
La notte questi letti potevano essere utilizzati dai più poveri della città che, anche se solo per qualche tempo hanno avuto coperte calde e pulite in cui rifugiarsi, e al mattino, tra le nuove lenzuola cambiate di fresco si vedeva ogni genere d’uomo usufruire dei comodi materassoni.
Uomini in giacca e cravatta si sedevano sul bordo del letto, si toglievano le scarpe, e di colpo era come se ci si trovasse nelle loro case, e loro, cosi impunemente osservate dai clienti dei bar intorno, si sdraiavano sul letto e facevano un sonnellino.
Donne in dolce attesa riposavano tra le coperte candide, amici si sedevano a prendere l’aperitivo come ad un pigiama party. E l’iniziativa ha velocemente fatto il giro della città.
E la cosa più assurda é il rispetto che i cittadini hanno portato al tutto, nessuno ha rubato le coperte nel cuore della notte (come si sarebbe probabilmente fatto dalle nostre parti),donne e uomini senza fissa dimora han potuto dormire al caldo senza essere allontanati dalle autorità e ogni mattino tutto ricominciava da zero e nuova gente poteva approfittare di questi letti semplici ma confortevoli, prendersi una pausa dalla vita lavorativa, vivere ad un ritmo diverso.
Nancy per una volta ha avuto una buona iniziativa, semplice e divertente per i suoi abitanti.
Un’elogio all’effimero che mi é particolarmente piaciuto.