Io, il gatto e del cioccolato fondente ovvero lingue di gatto al Cioccolato
Mi attende una lunga notte sveglia e allora ho guardato intorno a me e mi son detta “che cosa cavolo faccio ora?”
Il gatto miagola come un forsennato guardando la finestra.
Vuole uscire e raggiungere la sua innamorata sul balcone di fronte…
Ma poi se scappa?
E allora mi alzo, gli do da damngiare per calmarlo e guardo in frigo..; ci sono tipo tonnellate di cioccolato che sono li da un secolo …
Mi son detta che avrei potuto usarli per una ricetta dolce ma ancora non avevo avuto idee..;
Il gatto pero’ non smette di miagolare e allora penso bene che gli avrei voluto tagliare la lingua a sto rompiscatole…
AH, ma certo … le lingue di gatto sono dei biscotti ..; e perchè non provare a farli al cioccolato?
Dietro allo zucchero inoltre c’è la ricetta delle lingue di gatto … per cui sono a cavallo.
Copio la ricetta e inizio la preparazione.
Ed ecco a voi la ricetta, gli ingredienti, come assemblarli e il risultato.
Buon divertimento!
Lingue di Gatto con le punte al Cioccolato
INGREDIENTI (x una 50ina di biscottini):
100 g di burro
100 g di farina bianca
100 g di zucchero a velo
1 bustina di vanillina
4 albumi
80 g di cioccolato fondente per glassare
PREPARAZIONE:
In un recipiente lavorate a crema il burro fatto ammorbidire a temperatura ambiente con lo zucchero a velo e quando il composto sarà ben cremoso aggiungete la farina setacciandola e amalgamatela bene al composto.
A questo punto unite i 4 albumi uno alla volta e amalgamateli al composto.
Riempite col composto una sac a poche con beccuccio liscio e formate tante striscioline su una teglia ricoperta di carta forno.
Le striscioline dovranno essere sottili e non troppo lunghe.
Durante la cottura il composto tenderà ad allargarsi.
Infornate a 180° (forno preriscaldato) per circa 7-8 minuti, saranno pronte quando i bordi saranno dorati. Aiutatevi con una spatola o un coltello liscio per staccarle dalla carta forno.
Appena sfornate le lingue di gatto sono molto malleabili, quindi potrete dargli la forma che preferite (potete farne dei riccioli ad esempio).
Appena si saranno raffreddate e avranno preso consistenza intingete le punte nel cioccolato fuso e lasciatele asciugare.
Et voilà, le lingue di gatto sono pronte!
Ora il problema è quanti amici invitare per finire i miei 50 biscotti!
Il dolce tipico della bretagna ovvero il Kouing Amann
Viva la Bretagna!!!
Dovete sapere che questa non è una ricetta dietetica.
Dovete sapere che nulla in bretagna è dietetico e poi ci si chiede come mai qui ingrassiamo tutti…
Ma dovete anche sapere che è proprio molto buono e che trovare una ricetta piu o meno facile da sperimentare mi è costata molti disastri culinari.
Vi daro’ quindi l’unica ricetta con cui sono riuscita a farlo!
Era buonissimo e il segreto è tutto nelle dosi degli ingredienti e nel lavoro di mani per cui in bocca al lupo e chiamatemi se ci riuscite.
Kouing Amann
INGREDIENTI:
450 grammi di farina bianca
250 grammi di burro salato (in Italia lo si puo trovare nei più grandi centri commerciali)
250 grammi di zucchero
10 grammi di lievito
1 pizzico di sale
Acqua
PREPARAZIONE:
Mescolate la farina, il lievito e il sale in una ciotola e aggiungete l’acqua poco a poco.
Lavorate con le mani la pasta finchè tutta la farina si sarà ben mescolata agli altri ingredienti.
Ne uscirà una specie di pasta da pane da lasciar riposare mezz’ora coperta da uno strofinaccio pulito in un luogo asciutto.
Quando questo tempo è passato stendete la pasta con in mattarello fino a che non ha uno spessore di mezzo centimetro.
Rammollite i primi 70 grammi di burro e metteteli su metà della pasta.
Coprite poi con 70 grammi di zucchero e piegate la pasta a metà.
Stendetela di nuovo con il mattarello fino ad ottenere di nuovo un impasto altro piu o meno mezzo centimetro.
Lasciate riposare 5 minuti e ricominciate l’operazione di 70 grammi in 70 grammi fino ad esaurimento materiale.
Dategli poi con le mani una forma un po piu rotonda e mettetelo nella teglia.
Lasciat riposare il tutto ancora 10 minuti e poi infornate in forno caldo a 200° gradi per 35 minuti.
Mettete an metà cottuta ancora un poi di burro e di zucchero sul vostro impasto e lasciate cuocere.
Quando è pronto lasciate raffreddare un po’ e servite tiepido in piccoli tranci perchè è proprio una bomba calorica!
Accompagnatelo con del the caldo o una tazza di cidro di mele.
Il campeggio degli orrori, ovvero la ricetta dei CupCake
Buon lunedi a tutti.
Dopo quattro giorni di assenza, dove,come previsto non sono riuscita a mettere nulla di nuovo sul blog arriva una nuova ricetta.. e inoltre il riassunto di quello che è successo in questi giorni cercando di attirare l’attenzione dei lettori perduti.
Una specie di racconto che vede protagonisti assoluti l’ironia che accompagna la mia vita da qualche tempo, un campeggio assassino e 4 Cup Cake.
Si deve sapere che ero partita in Auvergne per poter andare ad un funerale e che quindi non si prevedeva assolutamente nulla di divertente da potervi raccontare.
Ma si deve aggiungere che siamo andati in un piccolo villaggio di collina che era il luogo delle vacane del mio uomo durante tutta la sua infanzia.E si deve sapere che siamo partiti con tutta la sua famiglia (40 persone) in una giornata di sole con tanto di pranzo al sacco e 35° all’ombra.
La sensazione quindi di recarsi ad un funerale era celata da un velo di gocce di sudore e di ricordi d’infanzia da condividere.
Ovviamente il funerale c’è stato ma di questo non si parlerà in alcun modo.
Siamo arrivati nel primo pomeriggio con il sole a picco su di noi e la catena dei vulcani stesa comodamente davanti alle finestre della cascina.
La famiglia del defunto ha occupato tutte le camere in pochissimo tempo e la famiglia della vedova si è trovata ad affittare delle minuscole casette di legno al campeggio municipale.
Il cameggio di affaccia libero su un bosco da un lato de è aperto sul villaggio senza cancelli ne barricate dall’altro lato.
Nulla da da pensare all’ironia che ci riserverà il destino in questi miseri 3 giorni.
Al mio arrivo alla Roche PonPon nell’ordine mi sono resa conto di queste cose:
– Per prima cosa i parenti del defunto ci hanno ignorato guardandoci come dei poveri mentacatti per tutta la durata del
soggiorno e me in particolare visto che la sola ragione delle mia presenza era come appoggio per il mio ragazzo e alla sua famiglia ma dato che loro le mie buone intenzioni mica le hanno viste han preso la mia presenza per un offesa al morto per i primi due giorni rendendomi ogni conversazione quasi impossibile.
– Secondo, il luogo della morte del povero zio (un pozzo) era proprio davanti alle finestre della sala da pranzo in cui ci siamo riuniti per pranzi e cene tre giorni di fila dando a quel luogo dall’aspetto cosi pacifico un’aria di tristezza continua e sopprattutto la sensazione di angoscia tipica di un film horror.
– Terzo,come ho scoperto direttamente sul luogo il tempo nella regione dei vulcani è particolarmente variabile.
– Quarto, anche in un camepggio di un paese di 50 anime puo’ succedere di tutto.
Dopo una manciata di ore trascorse con tutta la famiglia siamo infine passati al campeggio per lasciare le valigie e farci una doccia dato che la temperatura non accennava a scendere di un grado.
Ironia della sorte una volta che tutti eravamo puliti e ancora con i capelli bagnati il cielo ha iniziato a inviare in avanscoperta le prime goccie che nel giro di un ora si sono trasformate dapprima in una pioggia torrenziale, poi nel tipico temporale di montagna e in seguito in un diluvio continuo e iracondo che ha oscurato con le sue nuvole nere tutto il cielo.
La pioggia ha continuato tutta la notte senza lasciarci tregua e impedendoci tra l’altro l’uso dei bagni che si trovavano fuori dalle casette del campeggio.
Ad un certo punto è sparita anche la corrente elettrica e visto che nessuno aveva previsto delle torcie ci siamo trovati in piccoli gruppi con una candela per ogni chalet.
Il vento forte faceva inclinare gli alberi e schiantare a terra i rami più deboli.
La terra ferma e l’erba verde si sono a poco a poco trasformate in un pantano insormontabil e le automobili parcheggiate davanti alle casette sprofondavano le ruote nel fango tant’è che la mattina dopo erano cosi profondament incagliate che provare a farle uscire dalla loro trappola di terra e acqua è stata un’impresa suvrumana che ha visto all’opera tutti gli uomini del campeggio e un paio di donne coraggiose e femministe (vedi me).
Inoltra l’umiditatà arrivata con il diluvio ha portato una fitta nebbia che impediva di vedere gli chalet anche se distavano meno di 5 metri l’uno dall’altro.
Questo ha portato una serie di eventi a catena piuttosto ilaranti.
La sottoscritta ha rischiato di correre tra le braccia dell’uomo sbagliato.
Le caffettiere elettriche a causa dell’umidità nell’aria han dato di matto schizzando l’acqua del bollitore addosso a innocenti vittime, tra cui la mamma del mio uomo.
I Cup Cake entreranno in gioco tra poco ma per ora concentriamoci su tutto quello che ancora sta per succedere…
Abbiamo parlato di temporale, della nebbia tipica di uno dei peggiori film dell’orrore mai visti sul grande schermo … ma ancora non siamo arrivati al peggio.
In questo luogo normalmente tranquillo e rinomato per la sua aria salubre ci siamo quindi ritrovati in un campeggio in un bosco con delle candele come sola fonte di luce (e di calore) delle automobili inutilizzaili, pieni di scottature su punti a caso del nostro corpo ma ancora non abbiamo affrontato il momento clou di questa nostra storia.
Immaginate le piaghe d’Egitto per contestualizzare la vicenda..
E sopprattutto l’invasione delle cavallette.
Perche anche qui si tratta di un’invasione.. e le cavallette mi avrebbero fatto tanto piacere rispetto a quello che invece abbiamo visto arrivare.
Da lontano, venendo verso di noi nel senso del vento si avvicinava una nuvola nera, della dimensione di un monolocale ikea (19 metri quadri è il formato standard).
Questa nube si è poi divisa in mille piccoli gruppi di insetti giganti.
E ogni insetto, della dimensione di un pollice si è poi attaccata a ogni cosa.
Ha invaso dapprima i bagni del camepggio oscurando le luci di sicurezza che funzionavano su un generatore autonomo togliendo anche l’ultima fonte di luce rimasta.
Si sono poi incrostate alle finestre delle casette, sulle automobili,sul tavolo da ping pong, sugli alberi e alla fine i piu coraggiosi sono penetrati attraverso gli spifferi all’interno delle nostre casette e hanno iniziato a incollarsi su noi poveri esseri umani, infilandosi sotto le gonne di lino, attaccandosi ai capelli, sulle lenti degli occhiali e su quasi qualunque altra cosa esistesse.
Abbiamo iniziato allora a urlare come dei dannati e a correre presi dal panico, è iniziata una danza forsennata e senza movimenti precisi per poterci staccare di dosso quegli scaafaggi volanti.
E le zie le più attrezzate hanno spruzzato bombolette di lacca, di deodorante e di veleno per formiche su ogni insetto.
L’invasione ha preso fine solo una volta che il vento è calato.
Gli insetti morti sono stati spazzati fuori dalle casette, sono caduti dagli alberi e si sono istallati come una moquette scricchilante sul pavimento dei bagni.
Altra cosa non negligiabile è raccontarvi cosa ho dovuto subire in quel momento perchè un’ultimo insetto vivo e vegeto si era attaccato alle calze contenitive della mia futura suocera e lei correndo quà e la con la gonna alzata in giro per il campeggio ha cercato di obbligarmi a toglierglielo di dosso ma io, un po piegata dalle risate per quella vista e un po’ impaurita dal super-insetto resistente allo spray insetticida non sono riuscita a muovermi da li e la povera donna ha dovuto trovare qualcun altro per toglierle lo scarafaggio gigante dalla calze.
Cosi come tutto era iniziato si è concluso lasciandoci con un profondo senso di disgusto nel bel mezzo del pomeriggio successivo dove il sole ha di nuovo fatto capolino e la terra di è seccata.
Non abbiamo potuto lavarci dato l’inopportuno numero di insetti ancora incollato al suolo delle doccie.
E siamo partiti per raggiungere il resto della famiglia nella cascina.
Là, la ,visto il nostro stato e i nostri occhi ancora pieni di orrore, ha smesso di ignorarci e ci ha proposto di mangiare qualcosa di dolce per risollevarci il morale.
Ed ecco che entrano in gioco i Cup Cake dato che ce ne siamo sbafati quattro a testa.
Ma non è ancora il momento della ricetta.. prima ci tengo a farvi parte del resto di sfortuna che si era incollato a noi.
Abbiamo trascorso un sabato sera tranquillo in mezzo alla natura con una vista infinita sulla valle dei vulcani e una domenica riposante stretti vicini alla vedova che poco e poco, anche grazie all’invasione degli scarafaggi ha ricominciato a ridere e poi il mio uomo, i suoi genitori ed io siamo ripartiti verso Saumur dirigendoci a cena dalla sorella del mio ragazzetto.
Ci aspettavano con ansia, dispiaciuti per non essere venuti con noi in Auvergne per il funerale e per festeggiare il nostro ritorno ci hanno proposto una grigliata in giardino.
A fine cena il papà di cedric è andato a cercare i formaggi che avevamo comprato alla Roche PonPon per farli assaggiare a tutti i presenti ma distratto non si sa bene da cosa ha chiuso l’automobile con le chiavi ben appoggiate nel baule.
Abbiamo quindi passato due ore cercando di scassinare la portiera del passeggero, e poi quella del conducente senza alcun risultato (dove sono i bravi scassinatori quando te ne serve uno?!?) e poi, al posto che tornare a casa con un’altra auto a cercare le chiavi di riserva gli uomini presenti hanno avuto la brillante idea di rompere un finestrino ( non delle portiere gia intaccate ma uno nuovo) con un martello e poi con un mattone di cemento.
Il risultato è ovviamente che siamo tornati a casa con una borsa della spesa al posto del finestrino.
Ma non è finita qui.
Nel precedente tentativo di scassinare la portiera han provato ad utilizzare la lama di una spada da samurai decorativa che stava attaccata malamente con due chiodi su un muro del garage.
E il genero, nella sua immane imebecclità (in realtà di solito è piuttosto intelligete per cui non capisco questo suo cambiamento di cervello) ha saltellato sulla punte dei sui piedi per poter staccare la spada che era troppo in alto per lui…
Cosa è successo in quel momento?
Uno dei chiodi ha ceduto e io mi sono presa la spada sulla testa con tanto di fodero per fortuna perchè senno’ nessuno starebbe scrivendovi le vicende ora!.
Grazie mile all’idiozia maschile che non ha pensato di ascoltare il mio consiglio, piuttosto sensato fra l’altro, di andare a cecare quelle maledette chiavi al posto che dimostrarsi degli scassinatori ingommati e rischiare di uccidere la sottoscritta.
Povera me.
Io da casa mi sa che non mi muovo più!
Avrete capito che ora passiamo alla ricetta perchè peggio di cosi non poteva succedere e infatti null’altro è successo e la storia si conclude in questo modo.
Cup Cakes glassati alla Vaniglia
INGREDIENTI:
Per i Cup Cakes:
125 grammi di burro
125 grammi di zucchero
2 uova
120 grammi di farina
mezzo sacchetto di lievito
due cucchiai di latte intero o parzialmente scremato
1 cucchiaino da caffè di vaniglia liquida
Per la glassa:
75 grammi di burro
due cucchiai di latte intero o parzialmente scremato
1 cucchiaio da caffè di vaniglia liquida
225 grammi di zucchero a velo
colorante alimentare (facoltativo)
chicchi di zucchero colorato o palline di cioccolato o lamponi freschi
Scaldate il forno a 190°.
In una ciotola sbattete lo zucchero e il burro rammolito fino ad ottenere una crema.
Aggiungete le uova sbattute e la farina a poco a poco insieme al lievito.
Aggiungete poi il latte e la vaniglia e mescolate finchè l’impasto non sarà omogeneo e poi mettetelo nelle formine.
Se le formine sono in silicone non ‘è bisogno di imburrarle altrimenti imburratele per evitare che l’impasto si incolli e non esca mai più (come le ruote dell’auto nel fango della Roche Ponpon).
Infornate i Cup Cake per 15 o 20 minuti finchè non saranno ben dorati e gonfi.
PREPARAZIONE della GLASSA:
Mescalote con uno sbattitore elettrico il burro finchè non sarà ben morbido e non abbia formato una crema densa.
Versate poi il latte e la vaniglia e rimescolate.
Aggiungete metà zucchero a velo e sbattete.
Ripetete poi l’operazione aggiungendo l’altra metà dello zucchero.
Se volete aggiungere il colorante è il momento di farlo. Io non ne avevo e neanche in Auvergne ne avevano quindi nessuno di noi lo ha messo.
Quando la crema è pronta spalmatela con l’aiuto di una spatola sul Cup Cakes che intanto si sarà raffreddato.
Modellate la glassa fino a darne la forma che preferite.
Decorate con quello che volete prima che la glassa si indurisca.
Mettete in frigo almeno mezz’ora e poi serviteli.
Buon appetito e buona fortuna!
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Vorrei aggiungere solo che in Auvergne ci sono stati anche molti momenti tranquilli, rilassanti e pieni di risate e di visite guidate nei luoghi d’infanzia del mio uomo.
Cosa che mi ha fatto alquanto piacere e che mi ha permesso di entrere un po di piu nell’intimità segreta del mio ragazzo!!!
MORALE DELLA FAVOLA:
Se andate in Auvergne prevedete un ombrello, stivali da pioggia e delle torcie in caso arrivi l’uragano .. E almeno 5 o 6 bombolette spray contro gli insetti tenaci!
Crostata Cioccolato e Banane
Ecco la ricetta della mia crostata, presa “in prestito” dalla mamma del mio uomo e rieseguita da me più e più volte!!!
Crostata Cioccolato e Banane
INGREDIENTI:
Una pasta frolla (se volete farla voi stessi guardate il post precedente dove vi spiego passo passo come farla)
Un po’ di Burro salato
100 grammi di cioccolato fondente
Due banane
4 cucchiai di latte
PREPARAZIONE;
Mettere la pasta frolla in una teglia rotonda coperta da carta forno e infornatela 15 minuti a 160° dopo aver bucherellatoun po’ la pasta !!!
Intanto sciogliete un minuto al microonde il cioccolato fondente tagliato a pezzetti insieme ai 4 cucchiai di latte.
Quando è sciolto mescolate bene in modo che cioccolato e latte si amalgamino bene.
Tagliate poi le banane a fettine e mettetele un minuto in padella con il burro salato in modo che si colorino e si sciolgano un po’.
Quando la pasta frolla è cotta appoggiate sopra tutte le fettine di banane e coprite tutto con il cioccolato.
Mette in frigo un ora la vostra torta e quando il tutto si sarà addensato e raffreddato servitela don degli spruzzi di panna o coperta di scaglie di cocco!!!
E ora pausa caffè per me e per voi … A presto con il prossimo post!
Pasta Frolla
Mi dicevo prima (tra me e me) che volevo mettere una ricetta per una crostata al cioccolato e banane ma che forse non tutti sanno fare la pasta frolla per la crostata e che non tutti vogliono comprarla per cui vi do la ricetta della mia pasta frolla fatta in casa…
Pasta Frolla
INGREDIENTI:
300 gr di farina
150 gr di zucchero semolato
150 gr di burro (dolce o salato)
1 uovo
2 tuorli
scorza grattugiata di ½ limone
1 pizzico di sale
PREPARAZIONE:
Versate la farina sul tavolo da lavoro facendo la fontana.
Versate al centro lo zucchero, la scorza di limone grattugiata e il sale.
Prendete il burro freddo e tagliatelo a cubetti, poi deponetelo sulla farina.
Usando solo la punta delle dita lavorate il tutto cercando di ottenere un insieme di briciole.
Unite i tuorli e le uova, e sempre usando la punta delle dita amalgamate il tutto velocemente.
Formate una palla con la pasta, avvolgetela con la pellicola alimentare e lasciatela riposare in frigorifero per minimo 30 minuti.
CONSIGLI:
La regola più importante per ottenere una perfetta pasta frolla è non scaldarla mai (e nel passato si diceva che solo le donne con le mani fredde potevano ottenere buoni risultati); quindi:
– usare solo la punta delle dita per lavorarla,
– usare un piano di marmo o di metallo come spianatoia,
– usare burro freddo,
– per stenderla usare il mattarello di marmo o quello cavo riempito di acqua e ghiaccio,
– e una volta preparati torte o biscotti con la pasta frolla metterli 15 minuti in frigorifero prima di infornarli.
Poi un’altra regola importante è lavorarla poco, altrimenti usando il gergo da pasticceria “si brucia” e a fine cottura sarà dura e non friabile.
P.s. per ora la foto della pasta frolla ho dovuto prenderla in prestito da un’altro sito perchè ovviamente non posso ogni giorno rifare lericette che posto solo per fare le foto..altrimenti poi vanno a male, e allora per evitare di farle andare a male bisognerebbe mangiarle e io diventerei una mongolfiera.
Appena la rifaccio, magari la settimana prossima vi metto la mia voto!!! So che capirete!
Sfogliatine al Cioccolato
La ricetta perfetta del giovedi mattina.
Per arrivare dritti dritti al venerdi e darsi coraggio … il fine settimana è sempre più vicino!!!
INGREDIENTI:
Un rotolo di pasta sfoglia rettangolare
Zucchero q.b.
Mandorle o Nocciole tritate q.b.
Salsa al cioccolato da spalmare, o nutella o marmellata (quel che più vi piace)
PREPARAZIONE:
Stendere sul tavolo un foglio di carta da forno e sparpagliare dappertutto lo zucchero e poi appoggiare sopra la pasta sfoglia appiattendola con il mattarello per renderla il più fine possibile e per farla attaccare bene allo zucchero.
Sulla metà sinistra della pasta sfoglia spalmare la salsa al cioccolato (o la marmellata) e le mandorle tritate.
Chiudere la metà vuota della pasta sfoglia su quella farcita.
Appiattire di nuovo con il mattarello.
Tagliare la pasta sfoglia dal lato corto e tagliare ancora in modo che ogni parte faccia 2 cm x 5 circa.
Allontanare le striscette l’una dall’altra e appoggirle con la carta forno sulla teglia piatta.
Far cuocere per 15 minuti nel forno caldo a 160°.
Se volete potete coprirle anche di zucchero a velo prima di servirle!
Perfette per la colazione!!!
Buon Giovedi !!!
Torta di Banane
Quando ero piccola, anzi, quando mio fratello era piccolo guardavamo spesso un cartone animato molto strano.
I protagonisti erano due banane in pigiama che se ne andavano bighellonando in giro per casa…
Lo guardavate anche voi?
Ve lo ricordate?
E allora mi son detta che in onore delle banaaaaaneee in pigggiiiiiaaammmaaa (sto cercando di canticchiarvi la sigla) ecco la mia nuova ricetta!!!
Ma non diteglielo che se le trovo gli tolgo il pigiama e le metto nella torta!!!
Torta di Banane
INGREDIENTI:
250 grammi di mascarpone
200 grammi di zucchero
1 busta di vanillina
3 tuorli
1 albume
500 grammi di biscotti secchi (Oro-Saiwa o peti-beurre Lu)
4 banane
6 tazze di caffè
cioccolato fondente (a scaglie per la decorazione)
1 pizzico di sale
PREPARAZIONE:
Sbattere i tuorli con lo zucchero fino a formare una crema gialla liscia e poi aggiungere il mascarpone.
In un altro recipiente montare l’albune a neve con un pizzico di sale.
Aggiungere l’albume alla preparazione.
Intanto bagnare i biscotti nel caffè freddo e iniziare a fare un primo strato nella teglia.
Poi fare un secondo strato con le banane tagliate a rondelle.
Aggiungere lo strato di crema e continuare fino a che gli ingredienti non terminano.
L’ultimo strato deve obbligatoriamente essere di crema.
Cospargere il tutto con scaglie di cioccolato fondente.
Mettere un’oretta in freezer e poi riporlo in frigo!
Quando la torta è abbastanza solida è pronta.
Servirla per la merenda!!!
Torta Sbriciolona
Qaundo andavo a scuola riuscivo raramente a stare seduta ad ascoltare il rpofessore e prndere appunti diligentemente… la mia mente vagava libera mentre le mie orecchie ascoltavano le guerre puniche e le mie mani riempivano un cruciverba…
Ma ho sempre avuto fortuna, mi sono raramente fatta beccare e i miei voti erano comunque buoni …
Ho sempre avuto una buona memoria per quello che la gente mi racconta e quindi fare pù cose allo stesso tempo non mi impediva di ricordare che tal giorno era successa tal cosa al re di Francia e quell’altro giorno era successo qualcosaltro nell’antica Grecia…
Sarà per questo o solo perchè mi hanno fatta cosi che non ho mai avuto problemi ad andare a scuola (tranne nelle ore di spagnolo perchè avevamo un drago al posto di una professoressa e quindi sono state delle ore di tempo perso).
L’unica volta che qualcuno si era accorto della mia distrazione è stato un certo professore di scienze.
Ma la era giustificato pover uomo, per passare una candela (cosa ci facevo con una candela in mano mica me lo ricordo) a un compagno dell’ultima fila l’ho lanciata troppo forte che quest’ultima si è infranta sul mobile di metallo contenente i libri.
Mia m:amma sarà contentissima di conoscere questo dettaglio del mio passato scolastico… ma alla fine avevo piu spesso 8 e 9 su DIECI che 3 per cui diciamo che non avrà nulla di cui lamentarsi.
Tutto questo per arrivare a dirvi che questa ricetta me l’ha consigliata una maestra… cosi piccola che la si puo portare ovunque si vuole e con gli occhi cosi pieni di vita che ascoltare i suoi racconti è piu piacevole che una buona tazza di cioccolato caldo.
Mi ha insegnato telefonicamente come fare la torta tipica di Mantova, la torta sbriciolona ( o sbrisolona come pare si dice da quelle parti) e io cerco di insegnarla telematicamente a voi.
Torta Sbriciolona
INGREDIENTI:
300 grammi di farina bianca
100 grammi di farina gialla (quella della polenta per capirci)
200 grammi di burro
2 tuorli
200 grammi di zucchero
1 pizzico di sale (o se il burro è burro salato non aggungete il sale)
un cucchiaino di lievito per dolci
la buccia grattuggiata di un limone
una bustina di vanillina (zucchero vanigliato)
un goccio di rhum (io non ne ho per cui faremo senza)
Mandorle (facoltativo)
PREPARAZIONE:
Mettere una ciotola grande (grande grande) la farina bianca setacciata e la farina gialla e il burro a pezzettini ,e per una volta, lavorare la pasta in modo che ci siano tanti tanti grumi.
In seguito aggiungere lo zucchero, il sale, la vanillina, il lievito e labuccia del limone e in ultimo i due tuorli!!
Amalgamare con le mani per un quarto d’ora finchè il compost vi sembra ben fatto.
Qui si puo aggiungere il rhum se si vuole oppure le
mandorle.
Mettere il comporto nella teglia coperta da carta da forno ( meglio se la teglia è rotonda) e infornare a 150° per 10 minuti.
Poi mettere la temperatura sui 100 gradi per 45 minuti.
La preparazione della ricetta è consigliata solo a gente dotata di muscoli e di tempo perchè tra preparazione e cottura ci vuole più di un’ora!!!
Le mandorle vi consiglio di mettere sia un po tritate nell’impasto si alcune intere sulla torta dopo averla versata nella teglia, appena prima di metterla in forno.
Da fare con i vostri figli se ne avete perchè è divertente impastare con le mani e perchè se lo fanno loro è meno sforzo per voi (eheheh)!!!
Buon Appetito!!!
Salame di Cioccolato
Buongiorno e buon mercoledi a tutti…
Alla fine ieri il salame di cioccolato me lo sono mangiata con il mio ragazzo e poi ho dimenticato di mettervi la ricetta e cosi è la prima cosa che faccio oggi.
Anche se avevo gia pensato di iniziare con la pasta al ragù ma bon,sarà per dopo insomma…
E poi meglio iniziare la mattina con un po’ di dolcezza al posto che con carne macinata e rosmarino,no?
Salame di Cioccolato
INGREDIENTI (per un salame da circa 30 fette):
100 grammi di burro
250 grammi di biscotti secchi
2 uova
100 grammi di zucchero (anche se io ne ho messi un po’ meno perchè la prima volta che lo avevo fatto lo avevo trovato troppo dolce)
50 grammi di cacao amaro in polvere.
PREPARAZIONE:
Far sciogliere il burro e intanto sbattere zucchero e uova insieme in una bacinella.
Quando l’uovo e il lo zucchero si sono trasformati in una crema uniforme aggiungere il burro e poi il cacao amaro.
Amalgamate in tutto e alla fine incorporate i biscotti sechi che avrete prima schiacciato.
Se lasciate il pacchetto chiuso per spiaccicarli è meglio perchè cosi le briciole non se ne vanno dappertutto nella vostra cucina.
Mettete il vostro impasto nella carta forno e attorcigliatela dandogli la forma tipica del salame.
Mettetelo in freezer un’ora e poi un’ora in frigo.
Tagliatelo a fette e mangiatene con moderazione perchè ogni porzione ha circa 400 calorie!
Torta al cioccolato al microonde
Sono al telefono con la mia mamma e mentre provavo a fare il salame di cioccolato mi sono trovata naso a naso con una ricetta per cui sia io che lei avevamo gli ingredienti a casa e in più è rapidissima e DEVE fare al microonde!
Il che mi ha fatto dimenticare l’idea di postarvi la ricetta del salame al cioccolato (che mettero’ più tardi) e dedicarmi a questo esperimento della cucina moderna.
Oh che bello oh che bello!!!
E allora, mettendo il cordless in vivavoce abbiamo provato a fare questa torta in contemporanea a 1200 chilometri di distanza! e indovinate??? è stato divertentissimo e sopprattutto è stato un bel modo per sentirmi vicino a casa!!!
Dolce torta per tutti!!!
Torta al Cioccolato per Microonde
INGREDIENTI:
125 grammi di farina
100 grammi di zucchero
100 grammi di burro
4 cucchiai di latte
30 grammi di cacao amaro in polvere
2 uova intere
1 cucchiaino di lievito per dolci
PREPARAZIONE:
Versare la farina, il cacao in polvere e lo zucchero in un recipiente.
Mercolare un po i tra ingredienti perchè si mischino. Poi aggiungere il latte e in seguito le uova intere.
Mescolare ancora.
Sciogliere il burro e incorportarlo all ‘impasto.
Infine agiungere il cucchiaino di lievito.
Una volta che il composto è ben amalgamato versarlo in un recipiente per torte per microonde.
Metterla nel microonde 5 minuti a massima potenza.
Alla fine del tempo mettere la punta di un coltello nella torta e verificare la cottura.
Se il coltello esce pulito la torta è pronta.
E potete guarnirla a vostro piacimento o con dello zucchero a velo o con del cocco in polvere.
O ancora, come mi sta dicendo la mia mamma in diretta telefonica con delle mandorle tritate.
Il risultato è buono anche se per i miei gusti leggermente troppo compatto… il gusto è quello del cioccolato e con sopra lo zucchero a velo è quesi perfetto…
Buona ricetta da tenere a mente quando gli invitati si presentano senza essere troppo invitati e quindi un po’ all’improvviso.
Possibile da fare anche negli stampini del muffin!
Ecco entrambi i risultati… Sui muffin non so ancora cosa spolverare ma trovero’ presto!!! Sono proprio carini, nè?