Iniziativa Scrivanie Verdi
Ieri sono stata contattata da Tiendeo, che é un’azienda italiana che si occupa di flyers e volantini online,e che ha deciso di creare un nuovo progetto per salvare un pezzettino del nostro pianeta.
Tiendeo mi ha proposto di collaborare ad una loro iniziativa e io ho trovato il tutto molto interessante, e sopprattutto utile per il nostro povero pianeta.
Ora vi spiego in cosa consiste.
L’idea è quella di dedicare un post sul mio blog, e ogni post che sarà pubblicato, non solo qui ma anche sui vostri blog se ne avete tempo e voglia contribuirà a salvare un metro quadro della riserva della biosfera Sierra Gorda in Messico.
La riserva della biosfera Sierra Gorda é uno dei paesaggi naturali più ricchi in biodiversità e allo stesso tempo uno dei più minacciati della terra, nel quale convivono più di 800 specie di piante, 124 specie di funghi, 550 di invertebrati e molte spiecie in pericolo di estinzione come il giaguaro, l’orso bruno americano il guacamayo verde, che é un adorabile pappagalleto e la farfalla Huboldt.
L’iniziativa Scrivanie Verdi nasce con l’obiettivo di compensare lo spazio che occupiamo, offrendo a nostro nome, a chiunque scriva e parti di questa iniziativa, la possibilità di salvare, per noi in modo completamente gratuito, un metro quadro di Sierra Gorda.
Io trovo quest’idea affascinante in quanto ognuno di noi, regalando solo un po del nostro tempo e del nostro spazio possiamo fare qualcosa per aiutare la Sierra Gorda, inoltre con quest’iniziativa, e l’idea che sia gratuita, spero che anche i più pigri possano essere sensibili e muoversi scrivendo un articolo, un trafiletto o un post che regali un metro quadro in più di speranza al nostro pianeta.
Se anche voi volete partecipare a questa iniziativa ecco qui il link da seguire per potero fare fare!
http://www.tiendeo.it/eco/
E se siete interessati ad avere qualche informazione in più sulla riserva naturale Sierra Gorda vi lascio anche un altro link da seguire, l’articolo é in inglese ma per i non anglofoni google traduttore potrà fornirvi, in modo un po approssimativo, una traduzione.
http://sierragorda.net/en/reserva-de-la-biosfera-sierra-gorda/
Vi auguro una buona giornata, e spero che anche voi vorrete partecipare a questa bella iniziativa!
Risotto con la Zucca e qualche BLABLABLA
Buongiorno a tutti,
Passato di melanzane
Oggi mi do alla rapidità, finalmente riprende anche il mio lavoro con i bambini!
Vi propongo una minestra, decisa e saporita e adatta, come sempre ad una dieta leggera ma non per forza priva di gusto.
INGREDIENTI:
(per 4 persone)
1 melanzana e 1/2
1 cipolla
2 zucchine
1 manciata di funghi
1 spicchio di aglio
1 dado
2 cucchiaini di olio per guarnire
6 fettine di pane
parmigiano
PREPARAZIONE:
Io ho questo super mixer che cuoce, molto utile, come vi dicevo tempo fa, ma anche un semplice mixer à immersione andrà bene.
Semplicemente i procedimenti saranno differenti.
Nel caso abbiate un mixer a immerzione o un
mixer a freddo fate cuocere le vostre verdure, dopo averle lavata te tagliate a cucbetti in abbastanza acqua da coprirle per circa 1 ora, il procedimento è un po lunghetto ma cosi saranno completamente disfetti e potrete mixarle con facilità rendendo il passato liscio e senza pezzetti. Nell’acqua avrete messo anche il vostro dado.
Se invece avete uno di quei mixer che cuociono, miracolo della tecnologia moderna, infilate le dosi scritte qui sopra e accendete il mixer.
Ora potete scegliere se aspettare pazientemente il tempo necessario perché la cena sia pronta oppure preparare anche i crostoni.
Per i crostoni basterà tagliare 6 fette di pane (io ho usato la baguette) alte un centimetro o due, accendete il forno a 180° e prima di infornarle copritele di parmigiano grattuggiato.
Quando il forno è caldo mettete dentro la teglia con il pane per circa 10 minuti.
Servite la vostra minestra in una ciotola larga e, se vi va, decoratela con i crostoni e un filo di olio.
Ecco, buon appetito a tutti, buona giornata visto che è abbastanza presto e io me ne scappo al lavoro a preparare il Salame di Cioccolato con i bambini … e a cercare di resistere alla tentazione di mangiarlo subito dopo!
In RADIO con Pomponette!!!
Una Pomponette alla RADIO!!!
AVVISO a tutti i lettori, gli amici, i parenti e in generale a chiunque sia interessato, GIOVEDI 16/01/2014, passo alla RADIO!
Su ZUMIX RADIO di BOSTON, U.S.A.
Durante l’eimissione L’Italia chiamo’ (non esiste l’accento sulla O sulla mia testiera francese).
Tra le 19 e le 20e30 … e so bene che l’orario é vago … ma sintonizzatevi e ad une certo punto capirete che sono io a parlare perché noterete un chiaro accento italiano…
Da qui a li spero di non dimenticare l’inglese perché altrimenti vedo la cosa molto complicata!
Allora seguitemi, se vi va, io ne vado fiera e ascolterete in diretta la mia esperienza da ESPATRIATA, dato che l’emissione parla proprio di quello!
Seguite il link qua sotto, giovedi’ e fatemi sapere che ne pensate dell’intervista!
Cocktail By Marzio, Black Russian
Oggi marzio ci propone un grande classico che, almeno di nome, conoscerete quasi sicuramente tutti, il Black Russian.
Prima di lasciarvi nelle mani del nostro bartender (o barman che dir si voglia) di fiducia vi racconto in breve la storia di questo cocktail cosi famoso in tutto il mondo.
Il Black Russian è stato creato negli USA intorno agli anni ’50 dal barman Gustave Tops.
A quanto pare servito ai suoi amici che hanno lavorato al Metroploe Hotel a Bruxelles.
Lo ha chiamato Russian in quanto contiene vodka, alcol tipico russo, per l’appunto.
E ora dopo questa mini parentesi storica vi lascio alla ricetta e vi auguro un buon Martedi.
P.S. non è da bere a colazione eh!!!
Melanzane al Forno
Come ormai da qualche tempo, si sarà capito, siamo a dieta … per cui ogni giorno mi arrovello il cervello per trovare piatti buoni e sani, senza troppi grassi ma che insomma, diano comunque voglia di essere mangiati, se dovessi accontentarmi di pesce bollito e verdure lesse credo che la dieta sarebbe già finita prima di cominciare… perché lo si sa che le costrizioni non sono facili da sopportare,no?
Per cui per l’altra sera a cena ci siamo mangiati una fettina di tacchino ai ferri ma accompagnata da una buona quantità di verdure, nello specifico, melanzane di cui sono una fan assoluta (un po come per funghi e spinaci). E quasta mia passione per la verdura un po mi salva, fossi stata fan dei dolci probabimmente stare a dieta mi scoccerebbe di più.
Comunque ora vi lascio la ricetta e vi auguro una buona settimana, poi, visto che qui un vicino folle ha deciso di iniziare a martellare contro il muro che confina con quasi tutta la mia casa dalle 6 del mattino e che dalle 8 ci sono anche i lavori in strada e qualcuno usa il martello pneumatico mi sa che andro’ fuori, alla ricerca di un museo o una biblioteca, o un internet café, insomma qualcosa di caldo aperto e accogliente e spero, meno rumoroso del mio appartamento in questo piovoso lunedi di Gennaio.
INGREDIENTI:
2 melanzane (se piccole oppure una gigante)
1 cipolla
1 barattolino di yogurt di quelli senza gusti, senza grassi e roba varia…
4 cucchiaini di curry (il curry aiuta la digestione, anche se non ricordo il perché, dovro ri-documentarmi)
1 cucchiaino di olio
Sale e Pepe
PREPARAZIONE:
Lavate e tagliate le melanzane a dadini e disponetele in una teglia o un piatto da forno.
Aggiungete anche le cipolle tagliate a fettine.
Salate, pepate e versate il cucchiaino di olio.
Nel vasetto di yogurt aggiungete il curry e mescolate bene.
Verste la crema sulle melanzane un po ovunque, permetterà che restino morbide e che si crei un sugo senza bisogno di burro o altro.
Lo yogurt inoltre lascerà le vostre melanzane morbide.
Infornate cosi per circa 1 ora a 180°.
Dopo mezz’ora mescolate bene il tutto e ri-infornate.
Servite caldo.
E ora me ne vado, auguratemi buona fortuna perché fa un freddo cosi intenso oggi che rischio di arrivare a destinazione congelata o di non arrivarci affatto e diventare un ghiacciolo verso metà strada.
A domani!
Sugo con Cipolla Rossa e…
Buona Domenica a tutti,
oggi una ricetta che arriva dalla cucina della mamma e che é stata apprezzatissima da tutti i suoi commensali.
Come sempre restiamo in ambito di gusto, sapore ed economia.
Prendete allora carta e penna o portatevi il PC in cucina e provate questo nuovo sugo perché , promesso, ne vale proprio la pena!
INGREDIENTI:
80 gr di pasta a testa
1 cipolla rossa grande (devo decidermi a comprarla anche io qui perché sono una fan delle cipolle rosse, chissa se le vendono anche in Francia…)
50 gr di Scamorza
1 peperone giallo
1 dado
Olio Extra Vergine d’Olive qb
PREPARAZIONE:
Sbucciate e tagliate a fettine sottili la cipolla rossa, lavata il peperone e tagliate anche quello.
Metteteli in padella con un filo di olio e lasciateli cuocere qualche minuto, aggiungete il dado e mentre il sugo cuoce lentamente fate bollire l’acqua e buttate la pasta.
Quando il tutto è pronto, scolate la pasta, conditela e poi aggiungete la scamorza a cubetti.
Mescolate bene in modo che si sciolga e che leghi bene pasta e sugo.
Servite Caldo.
Anche questa puo rientrare nella categoria ricette per la dieta perché di calorico in realtà abbiamo solo la scamorza e un cucchiano di olio, insomma come farvi qualcosa di saporito e invitante anche senza preoccuparvi della bilancia (che stagià diventando il mio peggiore incubo).
BUON APPETITO A TUTTI!
Espatriata: La Mia Storia
Io, in Erasmus |
Questa settimana mi sa che salteremo il capitolo sulla storia della cucina, perché, dopo due anni che tengo questo blog mi sono accorta che non vi ho ancora raccontato molto di me… Certo certe cose le ho scritte, o si sono potute capire attraverso i miei aneddoti disordinati prima delle varie ricette, ma non ho mai preso il tempo per mettermi li e scrivere di me, per voi, e magari nel modo più ordinato possibile.
Per cui oggi doppio post e domani si vedrà.
Mi dico allora che se vi racconto la mia storia e il mio percorso forse avrete anche più piacere a leggere le mie ricette e i miei svariati post.
Inoltre magari riesco a invogliare qualche compatriota a fare le valigie e girare il mondo.
O, magari, nel migliore dei casi, riesco a
trasmettere il mio pensiero positivo e ottimista.
Perché la mia storia si riassume proprio a questo, tanta tanta testardaggine, un po di orgoglio personale e molto ottimismo, o positivismo o come cavolo lo si vuole chiamare.
Senza questo, sarei probabilmente tornata a casa due giorni dopo essere partita, con la coda tra le gambe e le lacrime agli occhi perché decidere di lasciare tutto, di punto in bianco, non è proprio la cosa più facile da fare.
Per farvi capire da dove viene la mia voglia di vivere in terra di Francia dobbiamo risalire alla mia infanzia, ma prometto che non saro’ lunga.
Anzi, solo poche righe.
Diciamo che per fortuna, e per l’intelligenza di mia madre e la curiosità di mio papà, fin da piccola ho sempre viaggiato in lungo e in largo per l’Europa, ogni estate posti nuovi, niente hotel ma solo un camper e la libertà che esso puo dare.
Ogni volta un posto diverso, strano, sconosciuto, e visto con gli occhi della bambina che ero, anche magico.
Penso che l’Europa ce la siamo fatta quasi tutta, e quando non partivo con la famiglia, una volta adolescente, partivo con gli amici.
E poi grazie alla nonna materna abbiamo parenti sparsi un po ovunque, per cui ogni occasione era buona per rivederli e imparare qualcosa di nuovo anche attraverso le loro storie, le loro vite e le loro esperienze.
Il fiume Erdre, uno |
La mia prima vacanza “da sola” é stata a casa degli zii in Spagna con i due migliori amici, compagni della mia vita ormai da un bel po di tempo. Alla scoperta della costa spagnola ma anche ad arrostire al sole sul bordo piscina.
Una vacanza indimenticabile, particolarmente divertente e che mi ha fatto capire che se la gente é pronta ad accogliermi cosi gentilmente non posso che non trovarmi bene.
Insomma fino ai miei 18 anni nessun fiasco.
La cattedrale di Nantes in lontananza |
Cosi mi sono detta che magari potevo iniziare ad avventurarmi da sola, oltre i confini dello stato, senza persone al seguito o altre che potessero ospitarmi. Solo io, la Francia e una valigia da 23 chili, più un bagaglio a mano da 10 riempito di libri e uno zaino con il computer per non restare proprio isolata da tutto e tutti.
L’Ersasmus é stata una delle esperienze più belle che io abbia mai potuto vivere, ne avevo anche fatto un libro, perso tra i vari computer dei miei compagni di avventura e di cui mi restano solo una manciate di pagine purtroppo.
Campeggio ad Amboise con il mio uomo e tanta pioggia |
MA anche li, vivevo con la borsa di studio, e anche se l’impatto iniziale è stato difficile e mi trovavo in una stanza che puzzava di vomito, isolata dal mondo e che mi sono pure fatta aggredire da un barbone, poi ho conosciuto alcuni personaggi davvero particolare e simpatici e due amiche fuori di testa e mi sono trasferita illegalmente da solo. Il padrone di casa non ne ha mai saputo nulla, o per lo meno fingeva di non sapere anche se mi ha visto più volte sgattaiolare fuori dalla finestra in pijama per non farmi beccare.
Le mie Super-Coinquiline Erasmus in una rimpatriata a Roma |
In realtà il signor Carl Qualcosa, secondo me se l’era fatta una mezza idea della mia vita sotto il suo tetto come terza coinquilina involontaria del mini appartamento.
Vivevamo a tre, in 24 metri quadri di cui almeno due erano di corridoio.
Ma ognuna aveva i suoi spazi, e con il passare dei giorni si era creato un equilibrio incomprensibile ed un’amicizia che dura ormai da sette anni.
Orgogliosa Regista |
Abbiamo viaggiato, esplorato la Bretagna, vissuto la città fino ad averne la nausea, conosciuto francesi poco normali, instaurato amicizie, combattutto con le troppe cose che la vita, in quel periodo ci regalava.
Ogni membro del gruppo era un pezzo perfetto di un puzzle, tra l’altro li sento ancora quasi tutti ogni volta che possiamo!
Tutto era stato una danza perfetta di conoscenze, avvenimenti ed avventure, nulla sembrava lasciato al caso, eppure nulla era previsto o premeditato.
Sono stati mesi assurdi ma magnifici e mi hanno fatto piangere da matti quando ho dovuto riprendere il treno per tornarmene a casa.
Ma erano solo 6 mesi, le vite dei miei amici non erano cambiate cosi tanto da non permettermi di ri-inserirmici rapidamente e la mia famiglia mi aveva riaccolto, con immutato amore.
Nel mio cervello bacato pero’ si era ormai instaurata l’idea che da sola avrei potuto farcela, che a Nantes ci dovevo tornare e che nulla, proprio nulla avrebbe potuto fermarmi.
Ho vissuto un anno a Verona, aspettando di trovare il coraggio, e i soldi, per partire di nuovo.
Non mi sono mai fermata a pensare che sarebbe stato diverso, non sarebbe più stato un gioco.
Volevo tornare la, vivere come i folli Nantesi, lavorare là, laurearmi là. Verona e Brescia avevano perso ogni interesse, troppo piccole per i sogni di una 20enne che si vedeva già giornalista per “Le Monde”.
Credo di essere stata incauta, sconsiderata e poco razionale, come la mia età lo prevedeva.
Avevo valutato tutti i pro ma poco considerato i numerosi contro che se ne stavano nascosti dietro ad un velo in un angolo recondito della mia mente.
Ad agosto del 2009 sono partita senza prevedere nulla di quello che é successo in seguito.
L’università di Nantes ha perso i fogli originali della mia iscrizione e non ha mai voluto accettare le fotocopie, l’università di Verona, poco collaborativa, non mi ha mai fornito altri originali e mi sono trovata già con un bel problema.
Ho combattutto per un po con l’amministrazione e, nonostante le segretarie mi avessero preso in simpatia, non sono riuscita a concludere nulla.
E niente università voleva dire niente borsa di studio.
Ho frequentato lo stesso qualche corso, cosi da intrusa, per impedire al mio cervello di spegnersi e poi mi sono messa alla ricerca di un lavoro.
E anche qui é stato completamente assurdo.
Ero partita poco più di tre mesi prima con la testa piena di sogni e illusioni e mi sono presto trovata ad ammettere che le cose sarebbero state più difficili del previsto.
La famiglia mi mancava da impazzire.
Gli amici mi mancavano.
Tutto mi mancava.
Ma non sono tornata indietro.
Non volevo tornare da perdente.
Cosi mi sono messa a fare la baby sitter e poi la tata per la figlia di una coppia di ricconi che mi pagava una miseria. Ma io non sapevo che c’era un minimo sindacale qui in Francia e cosi ho accettato.
Ho la fortuna di avere una famiglia che mi è sempre stata vicino, nonostante i 1200 km che avevo messo tra noi, e che ha sempre risposto presente quando mi trovato a mangiare fagioli.
Non lo nego, senza il loro aiuto non ci sarei mai riuscita.
In quell’anno vivevo con Sara, una ragazza di Pescare che aveva avuto la mia stessa idea, e che viveva li da un anno prima di me.
Poi sono andata a vivere da sola e anche quello dovro’ raccontarvelo prima o poi… ma non qui, non ora.
Nell’estate del 2010 sono stata presa come menager della band di quello che poi sarebbe divantato il mio uomo, in una settimana ho organizzato 6 date in Italia e siamo partiti con loro.
Al nostro ritorno non ne potevo più di fare la tata, sarà che i mbabini sono mi son mai parsi particolarmente simpatici.
Dopo un anno di quel lavoro ho deciso di cambiare, mi si era aperta una possibilità, avrei potuto diventare commerciale per una grossa azienda assicurativa francese.
Al colloquio mi hanno preso subito, perché parlavo 4 lingue e sembravo sicura di me.
Una cosa che mi ha facilitato nella vita é che ho sempre saputo sembrare sicura, anche nei momenti più duri, i miei datori di lavoro non hanno mai visto nessuna debolezza, nessun segno di cedimento.
Ho fatto carriera in fretta, e dopo 3 mesi soltanto avevo una squadra da dirigere e portavo all’azienda 40mila euro al mese.
Il mio capo non voleva lasciarmi andare e cosi mi facevo 50 ore di lavoro a settimana ed è stato cosi per sette mesi.
Finché un giorno, dopo quasi sei mesi che stavo con il mio uomo, mi sono resa conto che non avevo tempo per nulla, non facevo più ne nuoto ne pallavolo, non vedevo più il mio compagno, non facevo nient’altro se non vendere assicurazioni, 50 ore a settimana e pagate 25.
Ne ho parlato con il mio capo, dicendogli che visto che ero pagata per 25 ore ne avrei lavorate 25. Ovviamente l’idea di perdere i soldi che portavo alla ditta, o almeno una parte di essi non gli è piaciuta molto, ma la sua reazione é stata assurda, da un giorno con l’altro mi ha lasciato a casa, e ancora mi chiedo dove siano finiti i miei ultimi due stipendi, che non mi sono mai stati versati. Forse se li é tenuti lui come indennizzo o che so io.
Anche stavolta non conoscevo ancora bene le leggi francesi e mi sono trovata a casa senza disoccupazione che per alcuni motivi non avevo maturato, colpa sempre di questo tizio in giacca e cravatta che mi aveva fatto firmare un contratto molto avvantaggioso, per lui!
Ho lasciato il mio appartamento, sono andata a vivere con Cedric, grazie al cielo avevo lui.
Ho venduto l’auto.
E non voglio fare pietà a nessuno. Niente di quello che ho affrontato e che vi racconto mi ha fatto realtmente male, si ne soffrivo, ovviamente, ma mi ha reso più forte, più preparata e più adulta.
Mi sono comprata un paio di libri sul diritto francese e me li sono studiata.
Poi sono tornata alla carica e ho cercato un altro lavoro.
Sono finita ad occuparmi di strane vecchiette e contesse incontinenti, ero la loro assistente, la loro badante, la loro cuoce e spesso ero anche il loro oggetto di scherno. Mi hanno chiamato serva. E ogni volta ho telefonato a casa e ho trovato il sosegno amorevole della mia famiglia e dei miei amici.
Sono rimasta fino alla fine del contratto, fino alla partenza per Nancy.
Il sabato andavo anche a 80km da Nantes, e a volte anche la domenica per dare corsi di teatro e mettere in piedi due spettacolo. Quello si che é stato un signor lavoro!!!
Nel mentre mi ero anche iscritta all’università anche se in un corso diverso dato che il mio non potevo portarlo a termine e che sentivo che senza studiare mi perdevo qualcosa, qualcosa che mi è sempre piaciuto.
Io e Cedric stavamo bene insieme. Lavoravamo molto, ci siamo visti poco e i libri di studio erano i miei sfoghi.
Loro e qualche amico Nantese a cui tengo tutt’ora.
Ho finito l’anno come 4 della classe o 6 forse, non ricordo, con voti bellissimi e contenta di averlo fatto perché essere italiana in una classe di soli francesi e con dei buoni risultati risollevava il mio spirito, sopprattutto dopo ore a cambiare pannoloni di illustri sconosciute poco simpatiche e con sadiche abitudini.
A maggio del 2012 ho aperto il blog e poco a poco la mia vita é cambiata.
Mi sono sentita meno sola, in balia di una vita che mi ero cercata ma che non riuscivo ad apprezzare.
I miei amici a casa, e la famiglia leggono quello che scrivo, e cosi li sento vicini.
Mamma e nonne mi spediscono ricette ed ingredienti da provare, voi mi leggete e siete sempre di più, ho iniziato a firmare cose, contrattini e poi ci siamo trasferiti a Nancy.
Ed é stata una rivoluzione.
Casa mi manca, sempre di più , sono pronta a tornare per un annetto o giu di li, non mi sento come se avessi perso tutto, mi sento come un espatriata, tra tanti, che ci sta riuscendo.
Ora sono animatrice, do corsi di cucina ai bimbi, a breve molte altre cose si realizzeranno e intanto il blog cresce ancora.
Nancy, una città sulla quale non avrei scommesso un centesimo mi sta portando felicità e realizzazione, e anche se qui mi sento sola e lontana da casa e vorrei poter vivere le due metà della mia vita in modo completo, so che quest’anno é iniziato bene, che posso scrivere per dei giornali, che posso scrivere per me stessa e per voi.
Che posso cucinare e che a breve lo faro’ per un pubblico maggiore.
Per quelli che vogliono partire dico solo che devono tenersi stretta la loro idea, che devono vivere a pieno il loro sogno ma che non devono partire pensando sia facile perché quello é stato il mio errore più grande.
Niente é facili quando lo si affonta da soli, lontano da casa.
Io inizio dolcemente a sentirmi realizzata e anche se la nostalgia di casa persiste forte in me, so che quest’anno ho avuto grandi soddisfazioni e che se mi impegno ogni giorno, come sto facendo, alla fine gli sforzi pagano, e anche se cosi non fosse potro girarmi verso altre opportunità, ho imparato che anche quando sono sconfitta non ho realmente perduto perché la fuori altre mille opportunità si presentarenno se sapro’ andarmele a cercare.
Ecco, ora sapete qualcosa in più di me, non posso dire che sappiate tutto perché dal 2007 a oggi molte altre cose si potrebbero dire, ma sapete qualcosa in più e questo é sempre un bene.
Buona Giornata a tutti, lettori, famiglia e amici!!!
P.S. Ammetto che non ho scritto tutto questo per voi, ma anche per me, perché quando saro’ una vecchiarella potro’ ancora leggere il mio passato e ricordarmi una parte importante della mia vita!
Torta Cremosa al Tonno
In realtà é passata meno di una settimana dal mio ritorno in terra di Francia eppure nella mia testa é passato molto più tempo, il ché é davvero strano se ci si pensa, ancora lunedi sera ero a Brescia, insomma come mai ho già l’impressione che tutto sia cosi lontano e sfocato?
Boh, la mia testa, come, pare, quella di ogni espatriato, a volte si trova a ragionare in termini diversi, con tempi differenti o magari immaginari, ricordiamo cose di casa come fosse ieri e invece sono successe quando avevamo 12 anni, e a volte come se fosse un decennio fa allorché sono cose di Domenica scorsa…
Comunque tutto questo per dirvi che prima di partire avevo preparato un’altra ricetta con i prodotti Nonno Nanni e che me la sono dimenticata li, tra le foto del cellulare e ritrovandole oggi mi son chiesta quando l’avevo preparata… Ed era per il 31 Dicembre, mica secoli fa!!!
In ogni caso ve la metto oggi la ricetta perché se vi tedio ancora un po con i piatti della dieta senza offrirvi altro sento che mi abbandonereta a me stessa e ci saremo solo io e il mio gatto a parlare da soli dietro lo schermo…
Si, ok, anche il mio compagno, ma diciamo che il mio gatto si intende di cucina più di lui.
Nel mentre lo guardo, il ragazzo, non il felino e lui annuisce alle mie affermazioni, per cui sono anche autorizzata a scrivervelo ^____^ !
Ma ora passiamo alla ricetta che é già ora di pranzo e sono in ritardo per fare un sacco di altre cose poco interessanti come le lavatrici!
INGREDIENTI:
1 rotolo di pasta sfoglia (rotonda o quadrata poco importa)
3 uova
200 ml di panna da cucina
1 confezione di stracchino Nonno Nanni
1 dado
2 cipolle
1 pizzico di sale
1 scatola di tonno (circa 150 gr)
curry qb
acqua
PREPARAZIONE:
Sbucciate e tagliate le cipolle, mettetele a grigliare in padella per un paio di minuti poi aggiungete un bicchiere e mezzo di acqua e un dado e lasciate cuocere fino a completa evaporazione del liquido.
Intanto sbattete tre uova, mescolandole con un pizzico di sale (davvero poco poco perché il dado serve già a salare), la panna da cucina, il tonno e lo stracchino del signo Nanni (che si sentirà fischiare le orecchie tanto ne ho parlato in questo periodo.
Quando le cipolle sono pronte aggiungete anch’esse nezza ciotola con le uova e il resto, mettete del curry a piacere e mescolate ancora un poco.
Stendete poi la pasta sfoglia in una teglia dai bordi alti circa 3 cm e versate sulla pasta sfoglia il contenuto della zuppiera.
Informate a 180° per 35 minuti oppure, cosa meravigliosa di questa ricetta, la potete anche mettere nel microonde per 18 minuti a 750 watt o a 800.
Il risultato è ottimo, non proprio dietetico ma adatto ad un buffet per esempio per le feste di compleanno, oppure accompagnato da un’insalata per una cena tra amici o ancora, come l’ho usato io, da portare a un cenone comunitario
per l’ultimo dell’anno.
Buon Appetito a tutti e buon fine settimana!
Io intanto mi ingegno sul mio pranzo dietetico di oggi!
Mangiare Sano e Restare in Forma
Buongiorno a tutti,
qui a Nancy la dieta continua, ma non essendo io una dietologa non posso, ovviamente, dirvi cosa fare e come mangiare o cosa cucinare, vi do solo qualche idea, di piatti senza grassi, anche solo per depurare il nostro corpo.
Troverete qui qualche ricetta senza troppe calorie, senza grassi e leggera ma pur sempre appetitosa.
Innanzitutto vi consiglio, se volete tenervi leggeri di mangiare del finocchio, cotto o crudo, prima dei pasti, prima del vero pasto insomma o anche durante perché il finocchio si gonfia e riempie il nostro stomaco.
Un’altra verdura da mangiare è il sedano che non solo ha calorie ZERO ma che in più depura il nostro organismo.
Cosi come gli asparagi che aiutano i reni nel loro lavoro.
Come consiglia il medico, se volete mangiare meno ma non riuscite per gola a tagliare le porzioni, per dare il senso di sazietà al vostro stomaco potete farvi una tazza di zuppa, passato di verdura o minestra, o anche una zuppiera di insalata.
Aspettate poi una ventina di minuti e il vostro stomaco inizierà a sentirsi pieno per cui potrete attaccare il secondo piatto senza aver bisogno di grandi porzioni o di riservirvi.
Inoltre da tenere a mente è che quello che mangiate e le calorie che assumete devono essere adatte allo stile di vita che seguite, il mio compagno passa ore a studiare la musica e la batteria per cui ovviamente dovrà assumere più calorie di me se non voglio trovarmelo svenuto da qualche parte.
Inoltre se mangiate il pane evitate la pasta e di tanto in tanto sostituite la carne con fagioli, lenticchie e ceci che contengono ferro e sono più facili da digerire.
Un ultimo consiglio è bere tanta acqua ed evitare le bibite gassate e dolci come le soda.
E ora, un’idea per il vostro pranzo!!
INGREDIENTI:
80 gr di salmone affulicato a testa
1 avocado per persona
1 cucchiaino di olio extra vergine di oliva per persona
un pizzico di sale
2 fette di pane a testa
50 gr di formaggio a scelta
PREPARAZIONE:
Aprite e sbucciate l’avocato.
Tagliatelo a dadini e conditelo con un pizzico di sale e un cucchiaino di olio.
L’olio extra vergine robusto ha più sapore di un olio normale per cui anche mettendone solo un cucchiaino basterà per condire tutto.
Tostate il vostro pane e preparate il formaggio di vostra scelta nel piatto.
E poi preparate il tost, o le tartine.
Il pane vi aiuterà a sentirvi sazi.
Questa ricetta potete mangiarla anche se non seguite una dieta, magari aumentando le dosi, oppure da utilizzare come antipasto al posto che come portata principale!
Buon Appetito a tutti!