Patate rustiche piccanti con gorgonzola
Ingredienti
2 patate
50 gr di gorgonzola
peperoncino sott’olio
sale,olio
Preparazione
Tagliate le patate a dischi dell’altezza di circa 5 mm,e posateli su una teglia foderata di carta forno,salateli e oliateli leggermente e mettete in forno gia’ caldo a 200° per 10 minuti.
Passato questo tempo tirateli fuori e su di ognuno aggiungete un cubetto di gorgonzola.
Rimettete in forno sotto il grill,giusto il tempo di far squagliare il gorgonzola.
Una volta impiattati versateci sopra,con un cucchiaino,l’olio al peperoncino
Queste patate possono essere servite come antipasto o come contorno.
Patate rustiche con gorgonzola e pancetta croccante
Ingredienti
2 patate
50 gr di gorgonzola
100 gr di pancetta arrotolata
sale,olio
Preparazione
Tagliate le patate a dischi dell’altezza di circa 5 mm,e posateli su una teglia foderata di carta forno,salateli e oliateli leggermente e mettete in forno gia’ caldo a 200° per 10 minuti.
Passato questo tempo tirateli fuori e su di ognuno aggiungete un cubetto di gorgonzola e un pezzetto di pancetta.
Rimettete in forno sotto il grill,giusto il tempo di far squagliare il gorgonzola e far diventare croccante la pancetta.
Queste patate possono essere servite come antipasto o come contorno
Patate rustiche con pancetta croccante
Ingredienti
2 patate
100 gr di pancetta arrotolata
sale,pepe,olio http://www.agricolapiano.com/
Preparazione
Tagliate le patate a dischi dell’altezza di circa 5 mm,e posateli su una teglia foderata di carta forno,salateli,pepateli e oliateli leggermente e mettete in forno gia’ caldo a 200° per 10 minuti.
Passato questo tempo tirateli fuori e su di ognuno aggiungete un pezzetto di pancetta.
Rimettete in forno sotto il grill,giusto il tempo di far diventare croccante la pancetta.
Queste patate possono essere servite come antipasto o come contorno.
Plumcake salato con salame,provolone piccante e funghi sott’olio
Ingredienti
300 gr. di faina 00
2 uova
1/2 bicchiere di latte
1/2 bicchiere di olio
1 bustina di lievito istantaneo per salati
sale,pepe,
100 gr. di salame
100 gr. di provolone piccante
100 gr. di funghi sott’olio Montalbano
parmigiano reggiano
Preparazione
Accendete il forno a 180°
Unite tutti gli ingredienti ,partendo dalle uova con il sale e il pepe,aggiungete il latte,l’olio, la farina col lievito e per ultimo aggiungete il provolone tagliato a cubetti come il salame e i funghi sott’olio Montalbano.Mescolate per bene
versate il composto in uno stampo da plumcake ben oleato e concludete con una grattugiata di parmigiano,cuocete in forno a 180° per circa 40 minuti.
Paccheri con gorgonzola e noci
Ingredienti
400 g di paccheri
100 g di formaggio gorgonzola
70 g di gherigli di noci
2 Bicchieri di latte
parmigiano
burro
sale,pepe
Preparazione
In una padella antiaderente, fate sciogliere il burro e unite il gorgonzola precedentemente tagliato a pezzi aggiungete il latte.
Mescolate con cura fino ad ottenere un composto cremoso e subito dopo aggiungete i gherigli di noci.
Nel frattempo, cuocete i paccheri in acqua salata bollente, scolateli al dente e versateli nella padella con il gorgonzola e le noci,aggiungete un mestolo d’acqua di cottura e amalgamate il tutto, .
Fuori dai fuochi aggiungete il parmigiano,impiattate concludendo con una bella macinata di pepe fresco e servite subito.
Puré di Fagiolini (cornetti) e Spinaci
Oggi una ricetta adatta a tutti ma dedicata specialmente ai bimbi più piccoli, un puré di verdure leggero e ricco in vitamine e ferro.
Dal gusto delicato per non dare fastidio ai palati dei più piccoli ed abituarli gradualmente a mangiare le verdure.
Ricetta in Affiliazione con:
http://www.lapulceeiltopo.it/
Muffin Coca Cola e cioccolato con glassa
Oltre ad essere una persona molto golosa di dolci, adoro preparare i muffin e credo che questi alla Coca Cola siano senza dubbio i più buoni che ho sperimentato. Tutti vi chiederanno se hanno gusto di Coca Cola, io direi di no, ma sono stupendamente cioccolatosi e non potrete fermarvi dal mangiarli tutti in una volta!
INGREDIENTI
© 200 gr farina
© 30 gr di cacao amaro
© 150 gr di zucchero
© 2 uova
© 50 gr burro
© 50 dl di latte
© 125dl di Coca Cola fredda
© 1 bustina di lievito per dolci
© sale
© 70 gr di gocce di cioccolato
GLASSA: unire gli ingredienti e mescolarli con un frullatore
© 80 gr di zucchero a velo
© 10 gr di cacao amaro
© qualche cucchiaio di coca cola
PROCEDIMENTO:
Per prima cosa sbattete lo zucchero con i rossi d’uovo, nel frattempo fate sciogliere il burro nel latte e lasciatelo intiepidire prima di unirlo all’impasto. Montate gli albumi a neve con un pizzico di sale.
In un recipiente setacciate la farina, il lievito e il cacao.
Unite il burro sciolto nel latte con le uova precedentemente sbattute nello zucchero, di seguito aggiungete la Coca Cola fredda, quindi unite il tutto nelle farine setacciate, rimestate velocemente e mettete per ultimo le gocce di cioccolata e gli albumi montati a neve.
Preparate gli stampini ( io ho utilizzato i pirottini di carta posizionati dentro quelli in alluminio della Cuki) e riempiteli per 2/3 della loro grandezza, quindi mettete sopra ogni muffin qualche goccia di cioccolata fuori dal peso indicato.
Infornate a 160 °C ventilato per 15 minuti, regolatevi in base al vostro forno.
A parte la Coca Cola tutti gli altri ingredienti devono essere messi a temperatura ambiente.
I segreti della ricetta:
La ricetta utilizzata è stata presa dal web con l’unica differenza che al posto delle gocce di cioccolato c’erano le noccioline. Diversi siti propongono la ricetta e ce ne sono presenti 2, io ho scelto questa, perchè aveva meno farina ed ho ritenuto fosse migliore.
Per far uscire bene questi muffin basta che seguite alla lettera il procedimento dividendo i liquidi dai solidi e inserendoli nell’ordine indicato, con tutto a temperatura ambiente tranne la Coca Cola.
Se utilizzate un forno a gas aumentate la temperatura di 20 °C.
Quando i muffin sono pronti lasciate raffreddare e copriteli con la glassa, anche se sono buonissimi pure senza!!!
Rustico di pasta sfoglia ripieno di patate e wurstel
Questa è una preparazione veloce per un aperitivo con degli amici o un gustoso antipasto da mangiare in compagnia. Occorrono pochissimi ingredienti ed è anche economico, cosa che non guasta. L’abbinamento di sapori è strepitoso, per un risultato inatteso: da provare!!!
INGREDIENTI
© 2 rotoli di pasta sfoglia tonda
© 2 o 3 patate di grandezza media
© 2 pacchi di wurstel grandi
© 130 gr di stracchino
PROCEDIMENTO:
La prima cosa da fare e far bollire le patate: riempire con abbondante acqua un tegame, quando inizia a bollire buttarvi le patate con la buccia dopo averle lavate bene e lasciate 15 o 20 minuti. (Pungetele con un coltello per verificare che siano cotte).
Quando le patate saranno abbastanza fredde per essere tagliate, privatele della buccia e tagliatele a fettine spesse.Fate lo stesso con i wurstel tagliandoli a metà e poi a fette non troppo fini ( ogni wurstel saranno 8 fette).
In una teglia tonda mettete la pasta sfoglia e bucherellate il fondo con una forchetta. Mettete uno strato di patate, poi di wurstel e con un cucchiaino mettete dei tocchetti di stracchino. Ripetete questa operazione fino all’ultimo strato e ricoprite con il secondo rotolo di pasta sfoglia chiudendolo bene facendo pressione con le dita. Con un coltello fate delle fessure sulla sfoglia.
Infornate per 15/20 minuti a 180 °C fino a doratura e servite tiepido!
I segreti della ricetta:
Questo rustico è molto semplice e con soli 3 ingredienti avrete uno stuzzichino goloso da gustare in compagnia. Volendo potete prepararlo con un unico rotolo di sfoglia, come potete vedere dalla foto qui sotto.
E’ importante verificare la cottura delle patate, perchè devono essere cotte, ma non troppo, invece i wurstel potete metterli crudi.
Storie dalla Cucina, Una tavola lunga mezzo milione di anni, IL PANE (capitolo primo)
capitolo primo
IL PANE
L’alimentazione delle civiltà greca e romana era fondata sulla coltivazione dei cereali. Facevano la polenta di farro, la “celebre” puls di farro, vero piatto nazionale dei Romani ai primordi della loro storia, anche zuppe e focacce e in seguito impararono a fare il pane fatto appunto con farina di farro.
Il farro è una specie di grano duro molto importante nella storia dell’alimentazione dell’umanità.
Si ritenne infatti che per quanto riguarda la panificazione, la farina ottenuta dal farro, sia una delle migliori. Presso i Romani era d’uso che la farina che proveniva dalla macina era immediatamente trasformata in pasta, e quindi cotta.
Il pane, ai tempi dei romani poteva anche essere fatto di farina di grano, anche se più raramente.
Un aneddoto interessante è che sono stati ritrovati alcuni documenti provanti la nascita della prima “panetteria” o forneria che dir si voglia, insomma a Roma la prima forneria apri’ le porte il 15 a.C. e si narra che anche l’imperatore era presente all’inaugurazione.
Come spesso accade la storia si mescola a miti e leggende.
Anche dopo la caduta dell’Impero Romano questo semplice e nutriente alimento ha trovato il suo spazio nell’alimentazione di ogni continente, o quasi.
Saltiamo qualche secolo e veniamo rapidamente alla fine dell’impero romano e all’inizio del medioevo.
Il pane era, nel Medioevo, il simbolo dell’ alimentazione umana anche grazie al Cristianesimo e alla preghiera del Padre Nostro.
Con il pane bianco di frumento si cibavano i nobili, e le classi più ricche.
La povera gente, il volgo, si sfamava invece con il pane d’avena o di crusca. La sua preparazione consisteva nel fare una pasta senza sale, lievito e spezie, che veniva riposta in un luogo caldo durante la notte e si infornava il giorno dopo.
Questo tipo di pane a “lunga conservazione” era anche il cibo portato dai pellegrini nelle loro bisacce.
Con il passare del tempo il pane si è evoluto e trasformato ma la “ricetta” per fare il pane, utilizzata dai fornai nel medioevo è più o meno la stessa usata oggi dai nostri fornai.
Da tempo immemore esistono frasi, aforismi, motti, poesie e libri che parlano di questo alimnto, e, se siete interessati ad aprrofondire vi consiglio il libro: “Il libro del Pane, storia, profumi e ricette” scritto da Alessandra Meldolesi ed edito da “Editore Ponte delle Grazie”.
Vi lascio una frase, tratta proprio da questo libro, che trovo particolarmente toccante:
«Nessun cibo in Occidente ha un valore tanto pregnante, perché il pane non è soltanto buono: presente all’appello sulle tavole degli oppressi e dei potenti, in ogni epoca e in ogni luogo, ha accompagnato i riti religiosi e le manifestazioni politiche, raccolto gli umori di filosofi, artisti e scrittori. Il pane ha un fascino antico...»
Il pane inoltre, simile, o completamente diverso da quello che portiamo quotidianamente sulle nostre tavole, esiste ovunque nel mondo …
Il pane di frumento è infatti il pane dei paesi occidentali, dell’Europa temperata e di alcuni stati americani ed la più importante fonte di carboidrati della dieta.
Nei paesi come la Norvegia, la Finlandia, la Danimarca e la Svezia invece il pane comune é fatto di segale.
Inoltre in questi paesi più freddi il pane non è propriamente un alimento quotidiano ed ha un prezzo più alto in quanto da quelle parti non è che ci siano campi di segale a perdita d’occhio.
In Africa e nelle zone calde del sud-ovest asiatico (paesi arabi) spesso è usato il pane di miglio o di sesamo, in precise località africane è presente il pane di Teff. L’uso di tali cereali è giustificata dal fatto che questi trovano in quelle regioni le condizioni ottimali di coltivazione.
In Cina, Corea e Giappone,anche se i piatti si accompagnano più spesso con del riso bollito, esiste comunque il pane anche se è fatto di farina di riso e recentemente, sopprattutto in Cina, a causa dell’influenza dell’occidente, è arrivata la “moda” del pane fatto con farina di frumento che viene cotto, al posto che in un forno, in una grande pentola d’olio bollente. Il pane fritto cinese è ora sbarcato anche da noi, qui in Europa, grazie ai numerosi ristoranti asiatici (che io adoro!).
In ultimo vi lascio la ricetta per fare il pane, perché dopo tutta questa storia a me è venuta un po fame.
Pane
INGREDIENTI:
500 gr di farina
300/350 gr di acqua (variabile a seconda del tipo di farina)
15 gr di lievito di birra
10 gr di sale
(arriverete a spendere circa 3 euro)
PREPARAZIONE:
Per prima cosa prendete una ciotola e verstate al suo interno dell’acqua tiepida e il lievito per farlo sciogliere.
Poi, in un recipiente più grande mettete la farina, e l’acqua con il lievito e cominciate ad impastare.
Quando il composto è omogeneo aggiungete un cucchiaino di sale e mescolate ancora. Quando l’impasto è nuovamente omogeneo toglietelo dalla ciotola, mettetelo sul piano di lavoro e preparatevi a lavorarlo per qualche tempo con le mani. Se serve aggiungete farina o acqua.
Involtini di tacchino con prosciutto cotto, Galbanino e spinaci
Avendo un figlio piccolo, studio ogni stratagemma per fargli mangiare le verdure ed ho constatato che le mangia solo abbinate a qualcos’altro. Spesso abbino gli spinaci alla carne bianca come il tacchino, cuocendo tutto in padella.
INGREDIENTI
© fesa di tacchino 2 fette grandi
© 2 fette grandi di prosciutto cotto
© 4 fettine di Galbanino
© 4 cubi di spinaci surgelati ( se freschi calcolatene un 120 gr a testa)
© ricotta vaccina
© farina
© olio evo e sale quanto basta
PROCEDIMENTO:
Prendete la fesa di tacchino e mettete sopra il prosciutto e 2 fette di Galbanino per fettina di carne. Avvolgete la carne come un involtino, panatela nella farina e bloccate con uno stecchino.
In una padella fate scaldare 2 o 3 cucchiai di olio evo e mettete i vostri involtini facendoli cuocere a fuoco moderato su tutti i lati finché non sono dorati.
In una altro tegame fate cuocere gli spinaci con olio evo e 2 dita di acqua, saranno cotti in 10/12 minuti, quindi salate quanto basta.
Quando gli spinaci sono cotti e l’acqua si è ritirate unite i vostri involtini cotti a parte e aggiungete 2 cucchiai di ricotta a fiocchi.
I segreti della ricetta:
Non mettete sale negli involtini perché già l’insaccato rilascerà il sale.
Ricordatevi di togliere lo stecchino prima di unire gli involtini agli spinaci.
La ricotta è stata volutamente lasciate a fiocchi, ma se lo preferite potete amalgamarla agli spinaci prima di adagiarvi gli involtini.
Fate attenzione che gli spinaci non siano troppo pieni d’acqua, nel caso scolateli a fine cottura prima di salarli.