Ricette

Sugo pancetta e basilico

Primi | 15 Maggio 2012 | By

Mi resta del tempo prima che il mio uomo arrivi dal lavoro e che si possa passare a tavola e dato che oggi pomeriggio saro’ in giro per Nantes alla ricerca di lavoro (come quasi tutti i giorni fra l’altro) e in piu dovro fare la spesa che non o fatto stamattina e fare tutte quelle cose noiose che deve fare una donna disoccupata allora mi son messa a preparare il sugo per la cena direttamente a pranzo!
E poi cosi ho anche una nuova ricetta da mettere sul blog per cui due piccioni con una fava!

                                                               Sugo Pancetta e Basilico

INGREDIENTI (per due persone):
80 grammi di pancetta a cubetti
3 foglia di basilico grandi
1 cipolla
passata di pomodoro
qualche pomodorino fresco
mezzo dado
1 filo d’olio

PREPARAZIONE:

La ricetta piu semplice del mondo perche quasi tutti gli ingredienti vanno messi in padella nello stesso momento e quindi mentre il tutto cuore potrete anche bervi un caffè!
Tagliate la cipolla a fettine e i pomodorini a metà.
Mettete un filo d’olio in pentola e buttate i pomodorini, la cipolla la pancetta e il basilico.
Fate rosolare e quando il tutto inizia ad asciugarsi aggiungete mezzo dado e la passata di pomodoro.
laciate andare il tutto ancora un paio di minuti, mescolate un po e spegnete il gas.
Il sugo è pronto.

Quando condirete la pasta potete lasciarlo al naturale o aggungere del parmigiano o ancora del pecorino grattuggiato!

Muffin Salsiccia e Cipolle ovvero la Ricetta del Parcheggio

Sto per andare a fare la spesa quando mi imbatto in una bancarella posizionata proprio dove di solito parcheggio la mia super Micra.

L’auto l’ho comprata qualche mese fa quando ancora avevo un lavoro e non posso più farne a meno.
Che gioia la prima auto che ci si paga da soli, nè?
L’unico problema ora è che sul nostro grande parcheggio facile da fare ci si è messa una bancarella e allora noi come facciamo a parcheggiarci???
Dovete sapere che non sono poi molto dotata on il parcheggio a S…
Ho imparato a farlo come tutti quanti al corso di guida ma poi gli anni passano e a Nantes non ho mai avuto un auto e allora PANICO!
Tutti i posti restanti sono da fare ad S!

Risultato mi piazzo come da manuale con lo specchietto accanto allo specchietto dell’auto che sarà poi parcheggiata davanti a me…
Inizio a fare la retro ma la strada è stretta e sto bloccando una fila di 4 auto.
Fa freddino oggi ma la mia fronte era imperlata di sudore… non sapevo come fare per non essere un ostacolo al traffico e come fare a parchggiarmi in un mini parcheggio minuscolissimo in una sola manovra.
Allora smetto di fare manovra e riparto dritta davanti a me con le auto che eran bloccate che si mettono a seguirmi.
Faccio il giro dell’isolato una proma volta e ricomincio a fare manovra proprio dove ci provavo prima…
Ovviamente anche questa volta c’erano delle auto che dovevano passare.. e il furgone della posta e il camioncino delle consegne del supermercato.
E allora PANICO di nuovo!
Che rottura!!!
Ho fatto la stessa cosa di prima.
Riparto.
Giro dell’isolato.
Manovra.
Auto …
E avremmo potuto continuare cosi ancora un milione di anni se non fosse che iniziavo ad avere vergogna dato che il signore della bancarella ormai aveva capito che era seicentotrenta volte che passavo da li e che non riuscivo a parcheggiarmi.
Ho pensato molta volte durante quei pochi minuti che ero proprio diventata incapace di parcheggiarmi…
Allora, vedendo i miei tic nervosi il venditore ha abbandonato la sua bancarella e mi ha fatto toc toc sul finestrino.
“Signorina, inutila che si parcheggi qui.Il parcheggio è troppo piccolo, non si è accorta che è per questo che non riesce a parcheggiarsi?”
Ohhhhh grazieeee, ora me lo dice?!?
E allora cosa faccio?
Alla fine, nella mia incapacità di misurare la dimensione auto-parcheggio mi sono decisa a mettere l’auto a 15 minuti a piedi dal supermercato e di portarmi le borse della spesa a forza di braccia fino al baule dell’auto.

Ma prima di fare la spesa mi avvicino alla bancarella del mio salvatore e cosa vende questo gentiluomo???
Salsicce!
Salsicce e salamine.
Salsicce e salame.
Salsicce e prosciutto.
Ma sempre e comunque salsicce…
Alla fine al posto che fare la spesa (che riprovero’ a fare questo pomeriggio) ho comprato due salsiccie e nella mia mente si è formata l’idea della ricetta… Ho calcolato rapidamente che in casa avevo tutti gli altri ingredienti che mi sarebbero serviti.
Ho camminato fino al parcheggio lontanissimo e dopo essere entrta nella mia mica me ne sono andata a casa.

Ora che il pranzo è pronto (gli asparagi fatti ieri sera e i muffin) e posso darvi la ricetta che ho sperimentato e anche assicurarvi che il risultato è proprio prefetto.

                                                     Muffin Salsiccia e Cipolle

INGREDIENTI (per 4 persone, ovvero 16 muffin):

Due salsicce
Una cipolla grande
200g di farina
2 uova
una bustina di lievito istantaneo per torte salate
50 ml olio
50 ml latte
sale
pepe
olio extravergine d’oliva
acqua

PREPARAZIONE:

In una padella fate rosolare la cipolla tagliata a fettine sottili in un po’ d’olio.
Aggiungete la salsiccia, sbriciolandola e fatela dorare.
Aggiungete un bicchiere d’acqua circa, coprite e lasciar cuocere una decina di minuti.
Aggiustate di sale e pepe e mettete a raffreddare.

Intanto sbattete le uova ed aggiungete l’olio, il latte e mezzo cucchiaino di sale.
Aggiungete poi la farina, il lievito ed un po’ di pepe.
Unite all’impasto dei muffin salati la cipolla e le salsicce.
Mescolate fino a creare un impasto omogeneo in modo che le salsiccie e la cipolla siano dappertutto e sia piu facile avere dei muffin che contengano tutti gli ingredienti…
Quastione di essere equi con tutti i commensali.
Cuocete i muffin in forno preriscaldato a 180° per circa venti minuti.
Sfornateli e serviteli accompagnati dagli asparagi con pancetta del post precedente in modo che il piatto non sia troppo secco oppure con dei funghi trifolati o ancora con un contorni di piselli, cipolle e pomodoro in modo da poter intingere i muffin del sugo.


BUON APPETITO!

Ricetta polivalente di Asparagi

Primi, Secondi | 14 Maggio 2012 | By

Mezzanotte meno dieci … non riesco a dormire anche se sono stanca morta e allora penso a cosa cucinare domani… e dato che mi addormentero’ tardi mi svegliero’ tardi e allora mi metto ai fornelli e mentre tutti in casa dormono preparo il sugo per la pasta per domani …cosi anche se mi svegliero troppo tardi non dovro’ mettermi fretta per fare il pranzo e potro invece farmi una lunga camminata in città e una bella doccia.
E quando tornero’ sarà tutto pronto e basterà solo far bollire l’acqua per la pasta …
E allora è tempo di asparagi… da soli con me in cucina!!!
Ed è anche la stagione per cui prendete carta e penna e scrivetevi la ricetta.

                                                      Asparagi e Pancetta

INGREDIENTI:

50 g di pancetta magra a cubetti
1 mazzo di asparagi da 400 g circa
200 ml di brodo vegetale
3 cucchiaio d’olio extravergine di oliva
1 cipolla piccola
pepe
sale

PREPARAZIONE:
Per prima cosa togliete dalla pancetta il grasso in eccesso.Lavate accuratamente gli asparagi sotto acqua corrente, rimuovete la parte bianca del gambo, raschiateli con un coltello non troppo affilato facendo molta attenzione a non toccare le punte.Tagliate i primi 2-3 cm di punta ed affettare il gambo a tondini di mezzo centimetro di spessore.Intanto scaldate il brodo (acqua e dato).Mettete in una padella l’olio e la cipolla tagliata finissimo e fateli ben dorare a fiamma vivace.Unite poi la pancetta, una grattugiata di pepe e fate rosolare.
Quando pancetta e cipolle son den dorate unite gli asparagi, e cuocete per qualche minuto a fuoco vivo.
Poco alla volta aggiungete il brodo e fatelo evaporare ogni volta fino a finire il brodo.
A fine cottura potrete servirli come contorno, come sugo per la pasta o metterli insieme a uova e birra e farne una frittata!
Ricetta polivalente!!!

Hamburger Mediterraneo anche detto La Mia Cena

Secondi | 14 Maggio 2012 | By

Vi metto la ricetta della nostra cena, mia e del mio ometto cosi se ancora non sapere cosa fare magari vi do un’idea!

                      Hamburger Mediterraneo

INGREDIENTI ( per due persone):

due hamburger (nel nostro caso congelati ma meglio se freschi)
6 pomodorini cigliegina
Un po’ di rucola

erba cipollina (o basilico se preferite)
1 cipolla
due cucchiai da minestra di vino rosso (facoltativo)
due sottilette
sale
olio
due panini da hamburger o due pan ciabatta

PREPARAZIONE:

Mettete a scaldare un padella senza nessuna materia grassa a fuoco medio in modo che si scaldi bene.

 Tagliate la cipolla e fettine e mettetela a grigliare insieme a un pizzico di sale.
Quando le cipolle son ben dorate aggiungete il primo cucchiaio di vino rosso.

Aspettate che si assorba, poi togliete le cipolle dalla padella e metteteci la carne.
Quando la carne inizia a colorarsi aggiungete un pizzico di sale e l’altro cucchiaio di vino rosso.
Lasciate grigliare due minuti da ogni lato per avere una carne al sangue o piu tempo de la preferite ben cotta.
Intanto tagliate i pomodorini, la rucola e l’erba cipollina fini fini e mescolateli con un cucchiaio di olio e del sale.

Quando la carne è quasi pronta mettete in pane nel tosta pane in modo da scaldare solo il lato interno del panino.

Quando il pane è caldo e la carne è pronta iniziate a comporre l’hamburger.
Metete per prima cosa la sottiletta e copritela con la carne ancora calda in modo che fonda.
Sopra la carne mettete le cipolle.
Sopra le cipolle mettete la verdura mista che avete precedentemente condito.
Chiudete con l’atra fetta di pane e servite caldo.

Ricetta scritta perchè l’ho appena fatta ma anche per la mia amica Silvia che come amica è perfetta ma come cuoca… diciamo che ha bisogno di un aggiornamento!!

Sperando che questo Hamburger possa piacere al  suo uomo e sopprattutto al “Nano”!

B*U*O*N  A*P*P*E*T*I*T*O!!!

Acras d’emmental (pallette di emmental)

Aperitivi | 14 Maggio 2012 | By

Ricetta per la sera…
Per un lunedi sera in cui abbiamo voglia solo di stare a casa tranquilli dopo un lungo week end.
Ho provato a fare foto migliori per le mie ricette e cercare di disporre tutti gli ingredienti in modo che il risultato attiri l’occhio piu di prima ma non sono sicura di esserci riuscita … mi direte cosa ne pensate!!
Ma me lo direte appena riusciro a pubblicarla perchè ovviamente bella foto vuole dire anche un file iper pesante e quindi molto lungo da caricare.
Per ora vi lascio dunque la ricetta e appena riesco mettero’ le foto!

In ogni caso ecco la prima ricetta salata della settimana, spero la prima di tante altre!

                                                  Acras di Emmental
                                                  (Pallette di Emmental)

INGREDIENTI:

150 grammi di Emmental
125 grammi di farina
50 grammi di burro fuso
mezzo bicchiere di latte
1 uovo
1 cucchiaio di caffe di lievito per dolci
1 cipolla
1 pomodoro
mezza zucchina
1 cucchiaio grande di olio extra vergine d’oliva
un pizzico di curry
sale
olio per friggere

PRAPARAZIONE:

Mescolate la rarina,il sale e il lievito.
Aggiungetel’uovo e il burro, poi il latte e mescolate ancora fino ad ottenere un impasto liscio.
Lasciate riposare un’ora coperto da uno strofinaccio pulito.
Fate saltare un pomodoro in  padella tagliato a cubetti con un pizzico di sale, l’olio, la zucchina e la cipolla.
Lasciate cuocere 5 minuti aggiungendo un po di curry.
Mettete nell’impasto precedente l’emmental gratuggiato e poi i legumi saltati precedentamente in padella.
Fate friggere l’impasto ottenuto mettendolo nell’olio caldo con l’aiuto di un cucchiao.
Quando saranno ben dorati toglieteli e metteteli in un piatto coperto di scottex in modo che il grasso in eccesso sia assorbito.
Servite caldi!

Buon aperitivo!

Palline di riso e formaggio

Aperitivi | 14 Maggio 2012 | By

Sembrano un po a degli arancini di riso per essere onesti ma qui si chiamano Boulette di Baufort .. ovvero pallette ( o polpette) di Baufort.. fattibili anche con altri formaggi a pasta dura..
Vi lascio la mia ricetta personale come sempre… i miei amici francesi ne van matti per cui spero proprio che piacciano anche a voi!

INGREDIENTI:

100 grammi di baufort (o un formaggio a pasta dura dal gusto forte)
30 cl di brodo di verdure
50 grammi di burro
due scologni
pangrattato
olio per friggere
sale e pepe

PREPARAZIONE:

Fate soffriggere lo scologno con il burro.
Aggiungete il riso e lasciatelo cuocere finchè non diviene translucido.
Aggiungete il brodo e lasciate cuocere a fuoco basso fino a che il brodo non si assorbe completamente.
Tagliate il Baufort, o il formaggio di vostra scelta a dadini.
Preparate il pangrattato in un piatto.
Praparate delle pallette con il riso e il formaggio nel centro e passatelo nel pangrattato.
Se volete che il pangrattato si incolli meglio alle palline di riso passate queste ultime in un tuorlo d’uovo prima di coprirle di pangrattato.
Fate scaldare l’olio e mttete le crocchette a friggere per un paio di minuti.
Servitele calde dopo averle passate in uno scottex.

Il campeggio degli orrori, ovvero la ricetta dei CupCake

Buon lunedi a tutti.
Dopo quattro giorni di assenza, dove,come previsto non sono riuscita a mettere nulla di nuovo sul blog arriva una nuova ricetta.. e inoltre il riassunto di quello che è successo in questi giorni cercando di attirare l’attenzione dei lettori perduti.

Una specie di racconto che vede protagonisti assoluti l’ironia che accompagna la mia vita da qualche tempo, un campeggio assassino e 4 Cup Cake.

Si deve sapere che ero partita in Auvergne per poter andare ad un funerale e che quindi non si prevedeva assolutamente nulla di divertente da potervi raccontare.
Ma si deve aggiungere che siamo andati in un piccolo villaggio di collina che era il luogo delle vacane del mio uomo durante tutta la sua infanzia.E si deve sapere che siamo partiti con tutta la sua famiglia (40 persone) in una giornata di sole con tanto di pranzo al sacco e 35° all’ombra.
La sensazione quindi di recarsi ad un funerale era celata da un velo di gocce di sudore e di ricordi d’infanzia da condividere.
Ovviamente il funerale c’è stato ma di questo non si parlerà in alcun modo.
Siamo arrivati nel primo pomeriggio con il sole a picco su di noi e la catena dei vulcani stesa comodamente davanti alle finestre della cascina.
La famiglia del defunto ha occupato tutte le camere in pochissimo tempo e la famiglia della vedova si è trovata ad affittare delle minuscole casette di legno al campeggio municipale.
Il cameggio di affaccia libero su un bosco da un lato de è aperto sul villaggio senza cancelli ne barricate dall’altro lato.
Nulla da da pensare all’ironia che ci riserverà il destino in questi miseri 3 giorni.
Al mio arrivo alla Roche PonPon nell’ordine mi sono resa conto di queste cose:
– Per prima cosa i parenti del defunto ci hanno ignorato guardandoci come dei poveri mentacatti per tutta la durata del
soggiorno e me in particolare visto che la sola ragione delle mia presenza era come appoggio per il mio ragazzo e alla sua famiglia ma dato che loro le mie buone intenzioni mica le hanno viste han preso la mia presenza per un offesa al morto per i primi due giorni rendendomi ogni conversazione quasi impossibile.
– Secondo, il luogo della morte del povero zio (un pozzo) era proprio davanti alle finestre della sala da pranzo in cui ci siamo riuniti per pranzi e cene tre giorni di fila dando a quel luogo dall’aspetto cosi pacifico un’aria di tristezza continua e sopprattutto la sensazione di angoscia tipica di un film horror.
– Terzo,come ho scoperto direttamente sul luogo il tempo nella regione dei vulcani è particolarmente variabile.
– Quarto, anche in un camepggio di un paese di 50 anime puo’ succedere di tutto.

Dopo una manciata di ore trascorse con tutta la famiglia siamo infine passati al campeggio per lasciare le valigie e farci una doccia dato che la temperatura non accennava a scendere di un grado.
Ironia della sorte una volta che tutti eravamo puliti e ancora con i capelli bagnati il cielo ha iniziato a inviare in avanscoperta le prime goccie che nel giro di un ora si sono trasformate dapprima in una pioggia torrenziale, poi nel tipico temporale di montagna e in seguito in un diluvio continuo e iracondo che ha oscurato con le sue nuvole nere tutto il cielo.
La pioggia ha continuato tutta la notte senza lasciarci tregua e impedendoci tra l’altro l’uso dei bagni che si trovavano fuori dalle casette del campeggio.
Ad un certo punto è sparita anche la corrente elettrica e visto che nessuno aveva previsto delle torcie ci siamo trovati in piccoli gruppi con una candela per ogni chalet.
Il vento forte faceva inclinare gli alberi e schiantare a terra i rami più deboli.
La terra ferma e l’erba verde si sono a poco a poco trasformate in un pantano insormontabil e le automobili parcheggiate davanti alle casette sprofondavano le ruote nel fango tant’è che la mattina dopo erano cosi profondament incagliate che provare a farle uscire dalla loro trappola di terra e acqua è stata un’impresa suvrumana che ha visto all’opera tutti gli uomini del campeggio e un paio di donne coraggiose e femministe (vedi me).
Inoltra l’umiditatà arrivata con il diluvio ha portato una fitta nebbia che impediva di vedere gli chalet anche se distavano meno di 5 metri l’uno dall’altro.
Questo ha portato una serie di eventi a catena piuttosto ilaranti.
La sottoscritta ha rischiato di correre tra le braccia dell’uomo sbagliato.
Le caffettiere elettriche a causa dell’umidità nell’aria han dato di matto schizzando l’acqua del bollitore addosso a innocenti vittime, tra cui la mamma del mio uomo.
I Cup Cake entreranno in gioco tra poco ma per ora concentriamoci su tutto quello che ancora sta per succedere…
Abbiamo parlato di temporale, della nebbia tipica di uno dei peggiori film dell’orrore mai visti sul grande schermo … ma ancora non siamo arrivati al peggio.
In questo luogo normalmente tranquillo e rinomato per la sua aria salubre ci siamo quindi ritrovati in un campeggio in un bosco con delle candele come sola fonte di luce (e di calore) delle automobili inutilizzaili, pieni di scottature su punti a caso del nostro corpo ma ancora non abbiamo affrontato il momento clou di questa nostra storia.
Immaginate le piaghe d’Egitto per contestualizzare la vicenda..
E sopprattutto l’invasione delle cavallette.
Perche anche qui si tratta di un’invasione.. e le cavallette mi avrebbero fatto tanto piacere rispetto a quello che invece abbiamo visto arrivare.
Da lontano, venendo verso di noi nel senso del vento si avvicinava una nuvola nera, della dimensione di un monolocale ikea (19 metri quadri è il formato standard).
Questa nube si è poi divisa in mille piccoli gruppi di insetti giganti.
E ogni insetto, della dimensione di un pollice si è poi attaccata a ogni cosa.
Ha invaso dapprima i bagni del camepggio oscurando le luci di sicurezza che funzionavano su un generatore autonomo togliendo anche l’ultima fonte di luce rimasta.
Si sono poi incrostate alle finestre delle casette, sulle automobili,sul tavolo da ping pong, sugli alberi e alla fine i piu coraggiosi sono penetrati attraverso gli spifferi all’interno delle nostre casette e hanno iniziato a incollarsi su noi poveri esseri umani, infilandosi sotto le gonne di lino, attaccandosi ai capelli, sulle lenti degli occhiali e su quasi qualunque altra cosa esistesse.
Abbiamo iniziato allora a urlare come dei dannati e a correre presi dal panico, è iniziata una danza forsennata e senza movimenti precisi per poterci staccare di dosso quegli scaafaggi volanti.
E le zie le più attrezzate hanno spruzzato bombolette di lacca, di deodorante e di veleno per formiche su ogni insetto.
L’invasione ha preso fine solo una volta che il vento è calato.
Gli insetti morti sono stati spazzati fuori dalle casette, sono caduti dagli alberi e si sono istallati come una moquette scricchilante sul pavimento dei bagni.
Altra cosa non negligiabile è raccontarvi cosa ho dovuto subire in quel momento perchè un’ultimo insetto vivo e vegeto si era attaccato alle calze contenitive della mia futura suocera e lei correndo quà e la con la gonna alzata in giro per il campeggio ha cercato di obbligarmi a toglierglielo di dosso ma io, un po piegata dalle risate per quella vista e un po’ impaurita dal super-insetto resistente allo spray insetticida non sono riuscita a muovermi da li e la povera donna ha dovuto trovare qualcun altro per toglierle lo scarafaggio gigante dalla calze.

Cosi come tutto era iniziato si è concluso lasciandoci con un profondo senso di disgusto nel bel mezzo del pomeriggio successivo dove il sole ha di nuovo fatto capolino e la terra di è seccata.
Non abbiamo potuto lavarci dato l’inopportuno numero di insetti ancora incollato al suolo delle doccie.
E siamo partiti per raggiungere il resto della famiglia nella cascina.
Là, la ,visto il nostro stato e i nostri occhi ancora pieni di orrore, ha smesso di ignorarci e ci ha proposto di mangiare qualcosa di dolce per risollevarci il morale.
Ed ecco che entrano in gioco i Cup Cake dato che ce ne siamo sbafati quattro a testa.
Ma non è ancora il momento della ricetta.. prima ci tengo a farvi parte del resto di sfortuna che si era incollato a noi.
Abbiamo trascorso un sabato sera tranquillo in mezzo alla natura con una vista infinita sulla valle dei vulcani e una domenica riposante stretti vicini alla vedova che poco e poco, anche grazie all’invasione degli scarafaggi ha ricominciato a ridere e poi il mio uomo, i suoi genitori ed io siamo ripartiti verso Saumur dirigendoci a cena dalla sorella del mio ragazzetto.
Ci aspettavano con ansia, dispiaciuti per non essere venuti con noi in Auvergne per il funerale e per festeggiare il nostro ritorno ci hanno proposto una grigliata in giardino.
A fine cena il papà di cedric è andato a cercare i formaggi che avevamo comprato alla Roche PonPon per farli assaggiare a tutti i presenti ma distratto non si sa bene da cosa ha chiuso l’automobile con le chiavi ben appoggiate nel baule.
Abbiamo quindi passato due ore cercando di scassinare la portiera del passeggero, e poi quella del conducente senza alcun risultato (dove sono i bravi scassinatori quando te ne serve uno?!?) e poi, al posto che tornare a casa con un’altra auto a cercare le chiavi di riserva gli uomini presenti hanno avuto la brillante idea di rompere un finestrino ( non delle portiere gia intaccate ma uno nuovo) con un martello e poi con un mattone di cemento.
Il risultato è ovviamente che siamo tornati a casa con una borsa della spesa al posto del finestrino.
Ma non è finita qui.
Nel precedente tentativo di scassinare la portiera han provato ad utilizzare la lama di una spada da samurai decorativa che stava attaccata malamente con due chiodi su un muro del garage.
E il genero, nella sua immane imebecclità (in realtà di solito è piuttosto intelligete per cui non capisco questo suo cambiamento di cervello) ha saltellato sulla punte dei sui piedi per poter staccare la spada che era troppo in alto per lui…
Cosa è successo in quel momento?
Uno dei chiodi ha ceduto e io mi sono presa la spada sulla testa con tanto di fodero per fortuna perchè senno’ nessuno starebbe scrivendovi le vicende ora!.
Grazie mile all’idiozia maschile che non ha pensato di ascoltare il mio consiglio, piuttosto sensato fra l’altro, di andare a cecare quelle maledette chiavi al posto che dimostrarsi degli scassinatori ingommati e rischiare di uccidere la sottoscritta.
Povera me.
Io da casa mi sa che non mi muovo più!

Avrete  capito che ora passiamo alla ricetta perchè peggio di cosi non poteva succedere e  infatti null’altro è successo e la storia si conclude in questo modo.

                                                  Cup Cakes glassati alla Vaniglia

INGREDIENTI:

Per i Cup Cakes:

125 grammi di burro
125 grammi di zucchero
2 uova
120 grammi di farina
mezzo sacchetto di lievito
due cucchiai di latte intero o parzialmente scremato
1 cucchiaino da caffè di vaniglia liquida

Per la glassa:

75 grammi di burro
due cucchiai di latte intero o parzialmente scremato
1 cucchiaio da caffè di vaniglia liquida
225 grammi di zucchero a velo
colorante alimentare (facoltativo)
chicchi di zucchero colorato o palline di cioccolato o lamponi freschi


PREPARAZIONE dei CUP CAKES:

Scaldate il forno a 190°.
In una ciotola sbattete lo zucchero e il burro rammolito fino ad ottenere una crema.
Aggiungete le uova sbattute e la farina a poco a poco insieme al lievito.
Aggiungete poi il latte e la vaniglia e mescolate finchè l’impasto non sarà omogeneo e poi mettetelo nelle formine.
Se le formine sono in silicone non ‘è bisogno di imburrarle altrimenti imburratele per evitare che l’impasto si incolli e non esca mai più (come le ruote dell’auto nel fango della Roche Ponpon).
Infornate i Cup Cake per 15 o 20 minuti finchè non saranno ben dorati e gonfi.

PREPARAZIONE della GLASSA:


Mescalote con uno sbattitore elettrico il burro finchè non sarà ben morbido e non abbia formato una crema densa.
Versate poi il latte e la vaniglia e rimescolate.
Aggiungete metà zucchero a velo e sbattete.
Ripetete poi l’operazione aggiungendo l’altra metà dello zucchero.
Se volete aggiungere il colorante è il momento di farlo. Io non ne avevo e neanche in Auvergne ne avevano quindi nessuno di noi lo ha messo.
Quando la crema è pronta spalmatela con l’aiuto di una spatola sul Cup Cakes che intanto si sarà raffreddato.
Modellate la glassa fino a darne la forma che preferite.
Decorate con quello che volete prima che la glassa si indurisca.
Mettete in frigo almeno mezz’ora e poi serviteli.

Buon appetito e buona fortuna!

___…___…___…___…___…___…___…___…___…___


Vorrei aggiungere solo che in Auvergne ci sono stati anche molti momenti tranquilli, rilassanti e pieni di risate e di visite guidate nei luoghi d’infanzia del mio uomo.
Cosa che mi ha fatto alquanto piacere e che mi ha permesso di entrere un po di piu nell’intimità segreta del mio ragazzo!!!

MORALE DELLA FAVOLA:
Se andate in Auvergne prevedete un ombrello, stivali da pioggia e delle torcie in caso arrivi l’uragano .. E almeno 5 o 6 bombolette spray contro gli insetti tenaci!

Focaccia Genovese

Aperitivi | 14 Maggio 2012 | By

Rieccomi..
Ma prima di creare un nuovo post per raccontarvi questo lungo week end di pausa durante il quale più che essere ad un funerale sembrava di essere nel cameggio degli orrori…vi metto una ricetta che ho appena sperimentato grazie al forno della mamma del mio ragazzo…

                                                            La Focaccia Genovese

INGREDIENTI:

350 ml di Acqua
15 grammi di Lievito di Birra
15 grammi di sale
10 grammi di zucchero
500 grammi di farina
200 ml di olio

PREPARAZIONE:

Ricetta focaccia genoveseMettete il lievito di birra in una ciotola, aggiungete lo zucchero e 100 ml di acqua calda (che dovete togliere dai 350 ml totali, ovviamente) mescolate con un cucchiaio fino a quando comincerà a formarsi la schiumetta. Versate la farina setacciata a pioggia in una ciotola ed aggiungete l’acqua calda rimasta, il sale e il lievito, impastate per circa 20 minuti. Se avete una planetaria, un’impastatrice o una macchina per fare la pasta potete usarla così faticherete un po’ meno.
Formate una palla e mettetela nella ciotola, poi coprite tutto con un panno e fate lievitare per 2 ore dentro il forno spento, anche dentro il microonde va benissimo. Nel frattempo oliate una teglia e poi con l’olio rimasto fate una emulsione in cui metterete una eguale quantità di olio e acqua. Stendete la pasta per focaccia e mettetela dentro la teglia, mettete sopra l’emulsione preparata e con le dita fate i tipici buchetti. Non premete troppo per non bucare la focaccia.
Fate riposare la focaccia ancora per un’ora e poi aggiungete un pochino di sale. Cuocete la focaccia in forno a temperatura media, circa 180°C, per 10 – 15 minuti. Il tempo dipende dal vostro forno.

Potete anche guarnirla con del rosmarino, da mettere sulla focaccia verso fine cottura.
O anche tonno e cipolle da mettere direttamente sull’impasto prima di infornare.
O ancora dei pomodorini cigliegina tagliati a metà … ecc ecc …
Seguita la vostra fantazia insomma.
Servite caldo o tiepido come aperitivo e il gioco è fatto!!!

I voqstri futuri suoceri saranno conquistati!!!

Focaccia Genovese

Aperitivi | 14 Maggio 2012 | By

Rieccomi..
Ma prima di creare un nuovo post per raccontarvi questo lungo week end di pausa durante il quale più che essere ad un funerale sembrava di essere nel cameggio degli orrori…vi metto una ricetta che ho appena sperimentato grazie al forno della mamma del mio ragazzo…

                                                            La Focaccia Genovese

INGREDIENTI:

350 ml di Acqua
15 grammi di Lievito di Birra
15 grammi di sale
10 grammi di zucchero
500 grammi di farina
200 ml di olio

PREPARAZIONE:

Ricetta focaccia genoveseMettete il lievito di birra in una ciotola, aggiungete lo zucchero e 100 ml di acqua calda (che dovete togliere dai 350 ml totali, ovviamente) mescolate con un cucchiaio fino a quando comincerà a formarsi la schiumetta. Versate la farina setacciata a pioggia in una ciotola ed aggiungete l’acqua calda rimasta, il sale e il lievito, impastate per circa 20 minuti. Se avete una planetaria, un’impastatrice o una macchina per fare la pasta potete usarla così faticherete un po’ meno.
Formate una palla e mettetela nella ciotola, poi coprite tutto con un panno e fate lievitare per 2 ore dentro il forno spento, anche dentro il microonde va benissimo. Nel frattempo oliate una teglia e poi con l’olio rimasto fate una emulsione in cui metterete una eguale quantità di olio e acqua. Stendete la pasta per focaccia e mettetela dentro la teglia, mettete sopra l’emulsione preparata e con le dita fate i tipici buchetti. Non premete troppo per non bucare la focaccia.
Fate riposare la focaccia ancora per un’ora e poi aggiungete un pochino di sale. Cuocete la focaccia in forno a temperatura media, circa 180°C, per 10 – 15 minuti. Il tempo dipende dal vostro forno.

Potete anche guarnirla con del rosmarino, da mettere sulla focaccia verso fine cottura.
O anche tonno e cipolle da mettere direttamente sull’impasto prima di infornare.
O ancora dei pomodorini cigliegina tagliati a metà … ecc ecc …
Seguita la vostra fantazia insomma.
Servite caldo o tiepido come aperitivo e il gioco è fatto!!!

I voqstri futuri suoceri saranno conquistati!!!

Domani Parto

Per prima cosa vi invito a venire comunque ogni giorno a controllare il blog cari lettori, perchè se le mie rare conoscenze informatiche han dato i loro frutti potro’ comunque postare delle ricette anche dal cellulare.
E per seconda cosa vi spiego perchè parto e dove me ne vado…
Allora allora… non è una notizia molto allegra in realtà perchè parto per andare a un funerale.
Uno zio del mio ragazzo è morto l’altro giorno e quando era in vita lui e la sua famiglia erano residenti in AUVERGNE..
Che è una regione della Francia, esattamente in mezzo allo stato che, se non erro ha come capoluogo Clermont-Ferrand.
Dato che questo zio lo avevo conosciuto anche io mi sembra evidente che andro’ al suo funerale.
Vi prego quindi di capire che se non avro’ il tempo di mettere le ricette non è per fuggire di già dalla responsabilità del sito ma per una ragione più importante.

Vorrei potervi comunque dire que parole su questa regione fantastica della Francia di mezzo.
L’Auvergne è una regione verdeggiante completamente riempita di vultani inattivi.
Tra cui il più noto è il Puy de Dome.

E la città di Clermont-Ferrand ospita una cattedrale molto particolare unicamente fatta di pietre nere.

Non so parlare di morte e anche se sapessi farlo non vorrei scrivere nulla in un luogo cosi’ pubblico come puo’ essere il blog per cui vi chiedo solo un pensiero per questa persona che ci ha lasciato e ci rivediamo Domenica cari lettori!!!